Angelo Scuderi, presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri Etnei, ha raccontato al QdS il difficile periodo della ristorazione in Sicilia.

Con le festività natalizie appena trascorse, ci si prepara a quello che sarà il Capodanno. Quello che continua a prevalere, però, è il decreto festività emesso dal premier Draghi con conseguenze che hanno intimorito migliaia di italiani che hanno preferito e continuano a preferire trascorrere le feste in famiglia piuttosto che nei ristoranti o nei locali affollati.

Danni senza dubbio che hanno una ricaduta economica nel settore della ristorazione, con migliaia di disdette per i banchetti e per il cenone di Capodanno.

In tal senso, è intervenuto, in esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, Angelo Scuderi, presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri Etnei. Queste le sue parole:

“Per la ristorazione è senza dubbio un periodo nero, perché se da un lato lo Stato dice che possiamo restare aperti, dall’altro non ci fornisce nessun tipo di aiuto e le scadenze, a fine mese, arrivano per tutti.

Purtroppo, attualmente, ci sono parecchi casi di Covid e di conseguenza i banchetti si sono ridotti di almeno il 40%. Molti altri sono stati disdetti e molte persone, per la paura, sono ancora titubanti sulla conferma. Inoltre il divieto di ballare dopo il cenone ha indotto molti ad evitare di prenotare.

Noi ristoratori staremo più attenti possibile e ligi a quelle che sono le dinamiche attuali, facendo rispettare le distanze impersonali tra le persone, richiedendo il Super Green Pass e vigilando sull’utilizzo della mascherina FFP2 da parte dei clienti.

In futuro, credo che cambierà il modo di fare ristorazione. Tutto dipenderà, però, dalla nostra memoria. Abbiamo avuto una memoria corta, dimenticando quello che si è passato lo scorso anno, vanificando il tutto in questi dieci giorni. A volte, conviene avere la memoria degli elefanti.”

Antonio Licitra