La natura contributiva e fiscale legata alle assunzioni a disposizione dei datori di lavoro ha visto delle modifiche nelle agevolazioni di natura contributiva e fiscale nel 2024. Tra queste viene meno l’incentivo under 36, ovvero l’esonero totale in caso di assunzione di donne svantaggiate e anche la tanto discussa agevolazione per i beneficiari del reddito di cittadinanza. Tuttavia la Manovra 2024 varata dal Governo Meloni ha introdotto altri tipi di incentivi, tra cui l’esonero contributivo per chi assume donne vittime di violenza o gli incentivi legati all’assunzione di beneficiari dell’assegno di inclusione.
Da quest’anno si abbassa l’età dei lavoratori che passa dai giovani di età inferiore ai 36 anni ai giovani con età inferiore ai 30 anni: per la precisione l’età massima è di 29 anni e 364 giorni. Questa è l’età che il soggetto dovrà avere all’atto dell’assunzione perché l’azienda possa beneficiare della decontribuzione, che in questo modo si riduce dal 100% al 50% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino ad un massimo di 3.000 euro.
Rimane inalterato il periodo di fruizione dell’incentivo, che è di massimo 36 mesi, ma viene meno l’ampliamento a 48 mesi previsto, dal 2021 al 2023, per le aziende del mezzogiorno. Rimane inoltre invariato il requisito soggettivo in capo al lavoratore affinché il datore di lavoro possa fruire dell’esonero contributivo: e cioè che il lavoratore non deve essere mai stato occupato a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro, nel corso dell’intera vita lavorativa.
Sono esclusi dall’agevolazione, i contratti di apprendistato, di lavoro intermittente, di lavoro domestico e qualora il giovane sia assunto con la qualifica di dirigente.
Cambia inoltre l’incentivo in caso di assunzione di donne svantaggiate. In questo caso l’ultima modifica degna di nota, rispetto alla normativa degli ultimi 3 anni, è la riduzione della decontribuzione che passa dal 100% al 50% dei contributi a carico dei datori di lavoro, inclusi i contributi INAIL. Inoltre, ora non è più previsto un massimale annuo di decontribuzione, mentre negli ultimi 3 anni il massimale è stato di 8mila euro.
Nulla cambia per quanto riguarda i requisiti in capo alla lavoratrice svantaggiata, in quanto sono gli stessi previsti in questi 3 anni
Ecco alcuni dei requisiti necessari:
Per i datori di lavoro privati è previsto, nel triennio 2024-2026, un esonero contributivo per chi assume donne vittime di violenza. Si tratta di lavoratrici disoccupate, che sono beneficiarie di aiuti erogati dal Fondo per il reddito di libertà. Nello specifico l’incentivo prevede un esonero del 100% dei contributi previdenziali, nel limite massimo di 8.000 euro annui.
Un esonero che non avrà alcun riflesso negativo sulla futura pensione della lavoratrice, con una durata di 24 mesi se il contratto è a Tempo Indeterminato (tempo pieno o part-time), 12 mesi se il contratto è a tempo determinato (tempo pieno o part-time), 18 mesi in caso di trasformazione a tempo indeterminato (tempo pieno o part-time).
Dall’inizio del 2024 è previsto un incentivo in caso di assunzione di beneficiari dell’assegno di inclusione e del supporto per la formazione e il lavoro.
In questo caso le tipologie di contratto sono le seguenti:
L’esonero, di durata massima di 12 mesi, dipende dalla tipologia contrattuale utilizzata:
Per i datori di lavoro del settore privato che assumono soggetti con almeno cinquant’anni di età, disoccupati da almeno 12 mesi, è previsto un esonero contributivo pari al 50% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Ecco le modalità dell’esonero in base al tipi di contratto:
Per i datori di lavoro del settore privato che assumono soggetti disabili pur non essendone tenuti per legge, ricevono un incentivo di tipo economico che anche in questo caso dipende dal tipo di assunzione. Nel caso di un contratto a tempo indeterminato sono previste le seguenti variabili:
Nel caso di un contratto a tempo indeterminato le variabili sono le seguenti:
Per il solo anno 2024 è prevista una maggiorazione del costo ammesso in deduzione, in relazione alle nuove assunzioni effettuate nel 2024, che nello specifico necessitano un contratto di lavoro a tempo indeterminato e riguardano imprese (comprese quelle familiari o le società), esercenti arti e professioni che svolgono attività di lavoro autonomo. Inoltre questo tipo di agevolazione spetta solo ai datori di lavoro che hanno esercitato l’attività per tutto il periodo d’imposta 2023 (365 giorni).
L’agevolazione non spetta alle società e agli enti:
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