“Attività discriminate, ora maggiore attenzione e sostegni mirati” - QdS

“Attività discriminate, ora maggiore attenzione e sostegni mirati”

redazione

“Attività discriminate, ora maggiore attenzione e sostegni mirati”

venerdì 05 Marzo 2021

Salvo Politino, presidente regionale di Assoesercenti-Unimpresa, commenta il nuovo Dpcm del governo Draghi

In tanti, forse troppi, si aspettavano positive novità dal DPCM a firma di Mario Draghi che entrerà in vigore il 6 marzo e resterà attivo per un mese, fino a dopo la ricorrenza di Pasquetta.

In sostanza, però, poco cambierà rispetto alla situazione attuale per commercio, sport, servizi e turismo, i quali stanno pagando a caro prezzo la diffusione pandemica di questo anno appena trascorso. Ci sono state attività totalmente discriminate, come se avessero contribuito alla proliferazione dei contagi, quando invece sono state organizzate in tutta sicurezza.

“Si pensi ai centri estetici o ai ristoranti, dove ci sono ingressi controllati e tutto il personale con la mascherina – commenta Salvo Politino, presidente regionale di Assoesercenti – Unimpresa Sicilia – ma che hanno subito chiusure a singhiozzo che li hanno fortemente danneggiati. Per non parlare dei negozi di abbigliamento, chiusi all’inizio della stagione dei saldi, dopo mesi di “invenduto”.

E ancora lo sport di base e dilettantistico che raccoglie moltissimi lavoratori, oggi totalmente fermo. Le difficoltà hanno abbracciato settori come quello dell’organizzazione di eventi e di mercati, sia al chiuso che all’aperto. Tutte categorie, queste, che noi rappresentiamo e per le quali abbiamo sempre chiesto maggiore attenzione e sostegni mirati”.

Per Assoesercenti – Unimpresa, ancora una volta, con questo nuovo Governo, sono state disattese le richieste avanzate come, ad esempio, orari più flessibili per ristoranti e bar o aiuti economici individuati per settore, in base al fatturato mancato. Insomma, quello appena trascorso è stato un anno fortemente provante per le imprese siciliane.

“Sono tante, forse troppe – aggiunge Politino – le imprese che hanno cessato la propria attività a causa dalla crisi provocata dal Covid. Una crisi che ha colpito soprattutto quelle realtà commerciali ed artigianali che sono il tessuto portante dell’economia siciliana.
Le nostre imprese hanno affrontato la riduzione del fatturato, causato dai vari lockdown, con conseguente mancanza di liquidità, senza aver avuto significativi e validi aiuti statali, come era stato loro promesso. In altri casi i requisiti richiesti per ottenerli erano a dir poco assurdi!
Anche la mancanza di liquidità e la difficoltà di accesso al credito sono tra i maggiori nemici con cui le imprese hanno dovuto e stanno continuando a lottare. In questo clima di incertezza – spiega ancora Politino – occorre snellire le procedure di accesso agli aiuti statali, adeguare i “ristori” agli effettivi cali di fatturato e sensibilizzare le banche nei confronti delle imprese affinché possa ripartire l’economia dell’isola”.

È prioritario, dunque, per l’associazione di categoria, affrontare con urgenza il tema cardine del lavoro, poiché va riconosciuto che il settore privato non sarà in grado di assorbire in modo adeguato le persone in cerca di nuova occupazione, a seguito della fase di sblocco dei licenziamenti.

“Se non è immediatamente percorribile, per varie ragioni, anche politiche – puntualizza il presidente Politino – la strada di uno stato interventista che si occupi direttamente della creazione di posti di lavoro, puntare sulla cultura dell’impresa e sulla creazione di nuove attività, stimolando una maggiore competitività, potrebbe essere una via praticabile. Nella fase acuta di una pandemia, o di una crisi economico-finanziaria di portata globale, c’è una misura urgente e necessaria per non far collassare le strutture economiche e sociali: l’iniezione di liquidità da destinare al credito, ai cittadini e alle imprese, con indennizzi a fondo perduto, rapportati al calo effettivo di fatturato”.

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