Sulle autostrade in Sicilia un'estate di inferno tra code e cantieri. E la soluzione di Regione e Anas è il "fai da te"... - QdS

Sulle autostrade in Sicilia un’estate di inferno tra code e cantieri. E la soluzione di Regione e Anas è il “fai da te”…

Sulle autostrade in Sicilia un’estate di inferno tra code e cantieri. E la soluzione di Regione e Anas è il “fai da te”…

Luigi Ansaloni  |
domenica 08 Giugno 2025

I cittadini sono già stati avvertiti di evitare le ore peggiori per i rientri e le partenze, ma ogni fine settimana per tutta la calda stagione potrebbe essere drammatico per il traffico

Il 2 giugno 2025 Renato Schifani difficilmente lo dimenticherà. Con lui, migliaia di automobilisti intrappolati sulla Palermo-Catania, tra Altavilla e Villabate, con 20 km di fila e 3 ore di coda per fare pochissimi chilometri.

Una festa della Liberazione che il presidente della Regione non dimenticherà perché è definitivamente crollato tutto quel castello di carta che il Quotidiano di Sicilia aveva già denunciato qualche mese, e proprio a causa de disagi in quello stesso tratto.

Era febbraio, nulla è cambiato, anzi la situazione è, se possibile, peggiorata. Avevamo parlato di cantieri con un gioco di scatole cinesi, che appaiono e scompaiono, ma adesso non è più il momento dei trucchi, e lo hanno capito tutti. Come non è più il momento delle illusioni e dei comunicati.

L’estate? Sarà quella dei disagi

E a proposito di illusioni: se qualcuno spera che le cose possano migliorare in estate, se lo scordi. I cantieri rimarranno fino al 2026. Ci sarà qualche miglioramento, ma difficilmente saranno placati i disagi.

Il pericolo è che ogni fine settimana da qui alla fine della bella stagione, per uscire dalla città prima e per tornare nel capoluogo poi, la situazione sarà questa.

Più che un pericolo diciamo che è una certezza. L’Anas, l’ente che si occupa della A19 commissariata da Schifani in persona, lo ha già detto a chiare lettere: i disagi continueranno, esortando a “partenze intelligenti”.

Il comunicato, per certi versi grottesco, di venerdì, diceva più o meno questo: rassegnatevi a code e file, cercate di fare del vostro meglio, fino ad un drammatico “portatevi delle scorte d’acqua”. Nemmeno si stesse partendo per la guerra.

Schifani ricomprendo il ruolo di commissario della Palermo-Catania si è giocato non tutto, certo, ma molto. Fin dall’inizio il governatore sa che questo è un argomento scivoloso, e la lezione del predecessore, Musumeci, gli è servita. Dunque attenzione massima.

Il post 2 giugno

Ci sono stati incontri, dopo il 2 giugno, faccia a faccia , due vicecommissari saltati, sindaci e prefetti piuttosto arrabbiati. Il succo perà è sempre lo stesso. Pazienza, o cittadini dovranno ancora sopportare “qualche disagio”, con la promessa che in uno dei cantieri in questione, nei pressi di Casteldaccia, si stia tentando di anticipare il completamento dei lavori.

Nell’altro, tra Bagheria e Palermo, si ridurrà l’area lavori, al fine di avere due corsie di marcia: tra il 28 luglio e il 10 settembre i lavori si fermeranno, per avere una qualità di vita migliore, mentre fino al 20 giugno i cittadini dovranno ancora diluire le partenze. Quindi, insomma, se la vedano i siciliani.

Gemme in Sicilia

Per affrontare il tema a Palermo è sbarcato l’Amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme che dopo aver incontrato Schifani ha preso parte dall’incontro con la stampa “Anas oggi gestisce 32.500 km di strada su tutto il territorio nazionale, interconnettendo 3.500 Comuni: in Sicilia gestiamo 3.908 km con una serie di complessità, le strade non sono ancora adeguatamente a posto dal punto di vista della sicurezza e a fronte di infrastrutture non sempre adeguate risolvere i disagi deve essere il nostro primo obiettivo” ha detto Gemme.

“L’investimento che abbiamo fatto sull’isola è di 915 milioni di euro e di questi ben 512 sono impegnati su determinati lavori, alcuni dei quali già conclusi per un totale di 88 milioni: nei periodi di maggiore mobilità è chiaro che si verifichino casi che nessuno di noi vorrebbe mai vedere, il 2 giugno c’è stata una mancanza di comunicazione ma l’attività dei nostri subcommissari nel trasferimento di informazioni è stata tempestiva; è chiaro però che andava fatta una comunicazione più puntuale contro i disagi che avrebbe subito la popolazione”.

Il 2 giugno come lezione

“Il 2 giugno ci sarà da lezione, i cittadini devono avere pazienza, la situazione era vergognosa quando siamo arrivati – ha detto Schifani in conferenza stmpa -. La funzione della Regione, attraverso la nomina dei commissari, è di controllo e stimolo: non siamo una stazione appaltante, siamo stati noi stessi a chiedere al ministro Salvini la nomina del sottoscritto come commissario per la possibile velocizzazione dell’andamento dei cantieri, molti dei quali erano fermi e davano uno spettacolo indecoroso della Palermo-Catania, anche sotto il profilo della fruibilità” ha detto dopo ,l’incontro il Presidente della Regione.

“Dal ministro Salvini ho avuto piena disponibilità e nel mio ruolo ho voluto dare una mano ad Anas affinché si velocizzassero alcune attività: abbiamo già chiuso 22 cantieri, ma è evidente che l’intervento di Anas sulla Palermo-Catania è strutturale e ogni cantiere completato non è un semplice spot, ma un evento strategico che va realizzato con una certa logica e razionalità. L’alternanza di aperture e chiusure dei cantieri fa parte di un sacrificio che la Sicilia deve pagare dinanzi a un intervento di centinaia di milioni di euro: di questo non possiamo che ringraziare Anas e il governo nazionale per l’attenzione”.

La Palermo-Messina

Non andrà tanto meglio, quest’estate, sulla Palermo-Messina. Sono circa 20 le interruzioni sulla A20, tra restringimenti di carreggiata e chiusure per lavori, e per 160 chilometri, quelli che da Buonfornello vanno a Villafranca Tirrena e viceversa, sostanzialmente si viaggia in buona parte su una sola corsia. A volte anche per lunghissimi tratti, come da Cefalù allo svincolo di Buonfornello, distanti 15 chilometri autostradali, tutti percorsi in un’unica, lenta, corsia. Come ogni estate, qualche cantiere verrà tolto, ma la situazione non migliorerà più di tanto.

Tempi lunghi e disagi

Il risultato? I tempi di percorrenza si dilatano e in questo preciso momento, per arrivare da Palermo a Messina e viceversa, in macchina, ci vogliono quasi tre ore, almeno mezz’ora in più di quanto ci vorrebbe senza cantieri. Certo, è anche vero che la A20, senza lavori, non si vede da tanto, tanto tempo. Normale, per un’autostrada aperta nel 1972 e poi arricchita, piano piano, sempre di nuovi svincoli e di nuove tratte. L’ultima, la più significativa, quella tra Furiano e Tusa, quasi 20 anni fa.

L’incertezza dei lavori

Il problema è che nessuno sa quando la situazione migliorerà. Di certo è che la Regione ha messo una fiche pesantissima, sull’A20, dando oltre 250 milioni di euro per i lavori di ammodernamento. Gli operai stanno lavorando, molti interventi sono già partiti e altri ne partiranno a stretto giro, ma ad oggi immaginare, nel breve periodo, una Palermo-Messina senza disagi è pura utopia.

Le parole del direttore Fazio

Il direttore generale del Cas (consorzio autostrade siciliane), Franco Calogero Fazio, non è nascosto e nemmeno nasconde la verità ai cittadini e alle migliaia di persone che ogni giorno percorrono l’A20, parlando qualche settimana fa col Quotidiano di Sicilia.

“Vero, ci sono molte interruzioni, parzializzazioni, doppi sensi di circolazione, la situazione è quella che ogni giorno vediamo – dice Fazio -. Ci sono interventi importanti, come tra Buonfornello e Cefalù, dove stiamo sistemando le barriere laterali, ma purtroppo ci sono dei tempi tecnici che non possiamo contrarre più di tanto. Alcune limitazioni sono dettate inoltre da misure cosiddette “compensative” imposte dagli Organi Nazionali di controllo e finalizzati a garantire la sicurezza. Ci sono due interruzioni pesanti, tra Sant’Agata di Militello e Santo Stefano di Camastra.

“Disagi inevitabili”

I lavori tuttavia saranno presto avviati sia sul Viadotto Buzza che sul Furiano grazie alle risorse appostate dalla Regione sul FSC 21/27. I lavori che interesseranno il viadotto Buzza saranno molto impegnativi (circa 20 milioni di euro) e contiamo di iniziare a fine anno, inizio 2026. Sono altresì previsti interventi importanti nella Galleria Calavà-Cicero, tratti significativi di pavimentazione come nella tangenziale di Messina, oltre che la messa in sicurezza delle barriere bordo ponte e bordo autostrada per svariati chilometri, che si aggiungono ai lavori sulle barriere che sono in corso di ultimazione.

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