Bambini disagiati e Covid, siglato protocollo di intesa - QdS

Bambini disagiati e Covid, siglato protocollo di intesa

Bambini disagiati e Covid, siglato protocollo di intesa

venerdì 22 Maggio 2020

ROMA – Siglato il protocollo di intesa tra Ministero della salute, Società italiana di pediatria (Sip) e Save the Children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, su interventi innovativi rivolti a bambini, adolescenti e alle loro famiglie, la cui condizione di vulnerabilità si è acuita a seguito dell’emergenza Covid19, perché in condizione di povertà economica ed educativa e marginalizzazione sociale, nonché vittime o a rischio di abusi in ambito familiare.

Tra gli interventi, in presenza e online, da destinare ai bambini, alle bambine e agli adolescenti beneficiari di Save the Children durante l’estate del 2020 e in fase di post-emergenza sono previste attività di educazione sanitaria, educazione alla salute e a sani stili di vita, supporto psicosociale e sostegno nel contatto con la rete sociosanitaria territoriale, valorizzando gli aspetti di empowerment di comunità e di partecipazione attiva dei minori coinvolti.

“Gioco e attività motorie all’aria aperta, alimentazione sana, benessere emotivo: dopo il forzato isolamento e la sospensione delle attività di ogni giorno, ritengo urgente restituire alle bambine, ai bambini e agli adolescenti la possibilità di giocare, di stare con gli amici, di apprendere, e di nutrirsi in modo equilibrato e completo, tornando a una sana vita di relazione con adulti e coetanei” ha spiegato la sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa.

“Il Ministero della salute ha accolto e sottoscritto con convincimento il protocollo proposto da Save the children – ha aggiunto – per accompagnare l’uscita dal lockdown di bambini e adolescenti e in particolare tra quanti, tra loro, hanno meno opportunità e possibilità, per condizioni di svantaggio delle famiglie d’origine. Pensiamo in particolare ai minori che vivono in condizione di povertà economica, educativa e di marginalizzazione sociale ma anche a quanti sono in situazioni drammatiche o a rischio di abusi in ambito familiare, situazioni che si sono acuite a seguito dell’emergenza da Coronavirus”.

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