Save the Children: “Un milione di bambini in più a rischio povertà” - QdS

Save the Children: “Un milione di bambini in più a rischio povertà”

redazione

Save the Children: “Un milione di bambini in più a rischio povertà”

martedì 14 Aprile 2020

“La ‘fase 2’ della riapertura ci metterà di fonte alla drammatica fotografia di un paese colpito non soltanto dal lutto e dalle conseguenze sanitarie dell’epidemia di Covid-19

ROMA – “La ‘fase 2’ della riapertura ci metterà di fonte alla drammatica fotografia di un paese colpito non soltanto dal lutto e dalle conseguenze sanitarie dell’epidemia di Covid-19, ma anche profondamente ferito da una crisi economica che si sta abbattendo sulle famiglie più povere e su tutti i nuclei familiari improvvisamente impoveriti dall’emergenza e dalla chiusura delle attività produttive e commerciali non essenziali”: è il quadro che emerge da un’indagine di Save the Children, che ha analizzato anche le conseguenze economiche della crisi sanitaria tra le famiglie con figli minorenni beneficiarie del progetto ‘Non da soli’, lanciato in risposta all’emergenza Covid-19 per supportare i nuclei più fragili.

Secondo lo studio moltissime famiglie hanno visto improvvisamente cambiare la propria disponibilità economica (77,6%) e il 73,8% ha perso il lavoro o ridotto drasticamente il proprio impegno retribuito. Nel 64% dei casi la mancanza di entrate economiche ha fatto ridurre la spesa per l’acquisto di beni alimentari. Di quelle intervistate, solo una famiglia su 10 ha in casa un tablet e 1 su 3 un computer.

A fronte di questi dati, osserva l’organizzazione, “pur essendo molto difficile fare stime in questo momento, sulla base degli elementi disponibili, sembrerebbe piuttosto concreto, in assenza di interventi immediati, il rischio che il numero dei bambini in condizioni di povertà assoluta aumenti di un ulteriore milione, un numero che potrebbe essere anche più alto se non verranno presi provvedimenti a sostegno delle famiglie in difficoltà”.

“In questo momento è impossibile prevedere l’impatto della crisi sui bambini e gli adolescenti e molto dipenderà – spiega Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children – dai provvedimenti economici e sociali che verranno presi nelle prossime settimane, ma l’allarme è serio. Non possiamo rischiare di accrescere ulteriormente la schiera di bambini in povertà assoluta e per questo è necessario agire il prima possibile, per dare un sostegno a tutte quelle famiglie che in queste ore stanno vedendo la loro condizione aggravarsi in maniera così repentina”.

Moltissime famiglie hanno visto improvvisamente cambiare la propria disponibilità economica (77,6%) e il 73,8% di rispondenti ha perso il lavoro o ridotto drasticamente il suo impegno retribuito. Il 17,6% è andato in cassa integrazione, avverte lo studio di Save the Children, e “l’improvvisa mancanza di disponibilità economica è stata fronteggiata in alcuni casi con il ricorso a risparmi. Nel 63,9% dei casi tuttavia la mancanza di entrate economiche ha portato a dover ridurre sin da subito la spesa per l’acquisto di beni alimentari e in una famiglia su due anche la spesa per l’acquisto o il pagamento di altri beni e servizi di prima necessità (affitto e utenze 35,9%, farmaci 30,8%, prodotti per l’infanzia 26,9%, materiale scolastico 3,8%, materiale per comunicare on-line 2,6%). In questo scenario di difficoltà emergenti, ci sono molte incertezze rispetto al supporto che le famiglie potranno ricevere dalle istituzioni: una famiglia su tre di quelle intervistate non sa se riceverà un aiuto pubblico (30,4%) e più di una su 4 pensa che non lo riceverà (26,9%)”.

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