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Blutec, rinnovata la Cig ora si rilanci il sito industriale

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Blutec, rinnovata la Cig ora si rilanci il sito industriale

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sabato 02 Gennaio 2021

Lo scorso 30 dicembre è stata rinnovata fino al 30 giugno 2021 la Cig per i 635 lavoratori (che non percepiscono indennità dal 19 ottobre). Ora è urgente il progetto di reindustrializzazione

Sono trascorsi nove anni dalla chiusura dello
stabilimento ex Fiat di Termini Imerese e quest’anno i lavoratori sono
entrati nel decimo anno di cassa integrazione. Una delle vertenze più lunghe
d’Italia. Un caso emblematico di fallimento di politica e imprenditoria.

Roberto Mastrosimone

Lo scorso 30 dicembre è stata rinnovata la cassa
integrazione
, per i 635 lavoratori, fino al 30 giugno 2021. “Una
buona notizia che arriva dopo settimane di interlocuzioni con i commissari, i
ministeri coinvolti e il sindaco di Termini Imerese per evitare che, per i
ritardi scaturiti dalla crisi sanitaria sulla presentazione del programma, a
pagare fossero ancora una volta i lavoratori”, queste le parole di Simone
Marinelli
, coordinatore nazionale Fiom-Cgil e Roberto
Mastrosimone
, segretario generale Fiom-Cgil Sicilia, in una nota congiunta.

Adesso i due segretari attendono che l’Inps
eroghi quanto previsto in breve tempo anche in considerazione del fatto che i
lavoratori non percepiscono alcuna indennità dal 19 di ottobre e occorre dare
risposte anche ai 300 lavoratori dell’indotto privi di ammortizzatori sociali.

IL RILANCIO DEL SITO

Superato, così, l’ostacolo della cassa
integrazione l’attenzione viene spostata sul rilancio del sito. “È urgente –
aggiungono – che il Mise riconvochi il tavolo, più volte sollecitato
dalle organizzazioni sindacali, per riprendere la discussione sul progetto di
reindustrializzazione che per la Fiom deve garantire la continuità
occupazionale e un futuro a tutti i lavoratori coinvolti che da anni attendono
una soluzione industrial”.

Antonio Nobile

“Finalmente è arrivata la firma del decreto che
autorizza la cassa integrazione per i 635 lavoratori Blutec e loro famiglie,
che hanno trascorso il Natale senza copertura economica perché senza reddito da
ottobre – commenta Antonio Nobile, segretario della Fim Cisl Palermo
Trapani
, che sul fronte della possibile soluzione industriale aggiunge –
Aspettiamo ancora di entrare nel merito del piano presentato in maniera troppo
generale dai commissari il 4 ottobre scorso”.

Qualsiasi confronto, per il sindacalista, deve
avvenire ai tavoli istituzionali per avere garanzia sul processo. “I lavoratori
– conclude – non possono permettersi altre false promesse di ripartenza. Nel
frattempo, si deve dare urgentemente copertura economica a 635 famiglie”.

Vincenzo Comella

Cassa integrazione passo importante anche per Vincenzo
Comella
, segretario della Uilm Palermo, che aggiunge: «Dal 2 gennaio il
ministero dello Sviluppo economico deve valutare la sostenibilità economica dei
piani industriali delle aziende che hanno fatto proposta di reindustrializzare
Termini Imerese”. Secondo Comella è imprescindibile il fatto che i lavoratori
debbano andare in continuità rispetto a questa cassa integrazione verso la
reindustrializzazione. “Le organizzazioni sindacali – conclude – non
accetteranno mai una procedura diversa di quella che è la continuità lavorativa”.

LE PAROLE DEI LAVORATORI

Giacomo Raneri

“Per il decimo anno consecutivo ci troviamo di
fronte al fallimento delle istituzioni – commenta Giacomo Raneri,
operaio Blutec – Se dopo dieci anni parliamo ancora di rinnovare la cassa
integrazione qualcosa non funziona. La politica deve essere al servizio del
cittadino, non il contrario. Si deve svoltare pagina. Le condizioni ci sono.
Assurdo non trovare un imprenditore serio. La politica ha fatto troppe
passerelle a Termini Imerese”.

Sergio Bonafede

«Purtroppo stiamo attraversando un momento
difficile, soprattutto i nostri figli, privi di poter fare qualsiasi cosa in
questo periodo – aggiunge Sergio Bonafede, anche lui lavoratore Blutec –
Non posso neanche più permettermi di far studiare mio figlio. Questo Natale è
stato parecchio normale e triste, poiché in giorni come questi ci si sente
talmente inutili da non potersi permettere neanche di fare una spesa decente.
Il decreto è stato firmato ma siamo stanchi. È una storia che purtroppo, ahimè,
si ripete ogni anno”.

Mario Catalano

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