Bonus asili nido 2022: requisiti, domanda Inps, pagamenti

Bonus asili nido 2022: come fare domanda e a chi spetta

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Bonus asili nido 2022: come fare domanda e a chi spetta

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venerdì 19 Agosto 2022

E' già possibile presentare domanda, i cui termini scadranno soltanto il prossimo 31 dicembre. Tutti, anche coloro che hanno un Isee elevato . Ecco cosa sapere

Da agosto è disponibile la piattaforma INPS dove richiedere il bonus asilo nido 2022 contributo per pagare la frequenza di scuole materne pubbliche o private autorizzate. Possono averlo tutti? La risposta è si, anche coloro che hanno un Isee superiore ai 40 mila euro o uno non valido.

Cosa è il bonus asili nido 2022

Anche per il 2022 l’Inps erogherà il bonus asili nido. Già a partire dallo scorso 1° agosto è possibile presentare domanda, i cui termini scadranno soltanto il prossimo 31 dicembre. Tutti, anche coloro che hanno un Isee elevato, possono richiederlo per ciascun figlio con un’età fino a tre anni, compiuti tra gennaio e agosto 2022. L’agevolazione è valida anche per i figli adottati o in affidamento.

La versione 2022 del bonus è uguale a quella già presente da alcuni anni. Il contributo nasce già con la legge di bilancio del 2017 ed è solo con quella del 2020 che l’importo è arrivato fino a 3 mila euro per i più bisognosi, un’aggiunta rimasta anche nell’attuale versione. Da ricordare come il bonus non sia stato assorbito dall’assegno unico per i figli.

A cosa serve il bonus?

In primis a pagare la retta per la frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati. Nell’agevolazione, sono comprese anche le forme di assistenza domiciliare, in caso di bambini soggetti a gravi patologie.

Importi

Gli scaglioni prevedono che chi ha un Isee fino a 25 mila euro possa accedere ad un bonus fino a 3 mila euro, erogabile in massimo 11 mesi, con rate da 272,72 euro. Chi invece ha dichiarato un reddito fino a 4 mila euro potrà ricevere un bonus di 2500 euro, con rate da 227,27. Infine chi ha un Isee superiore ai 40 mila euro riceverà un aiuto di 1500 euro, sempre con 11 rate di 136,37.

E chi non ha un Isee valido?

In questo caso verrà erogata la somma minima, cioè 1.500 euro. Nel caso in cui la mensilità dell’aiuto superi la cifra erogata dall’INPS, verrà solamente rimborsata la rata dell’asilo nido visto che il bonus copre il pagamento della retta, il bollo e il costo dei pasti di soli 30 giorni.

Quali sono i requisiti per richiederlo?

È necessario innanzitutto avere la residenza in Italia ed essere cittadini italiani o dell’Unione europea o in possesso di regolare permesso di soggiorno. Inoltre è necessario essere il genitore che paga la retta dell’asilo nido o il genitore coabitante del minore e avere dimora nello stesso comune.

Nel caso in cui le quote per la retta dell’asilo nido non siano versate sempre dallo stesso genitore, sia mamma che papà possono presentare domanda di contributo, specificando le mensilità sostenute da ciascuno.

Nel caso di minore con necessità di assistenza a domicilio, occorrerà possedere anche l’attestazione specifica, rilasciata dal pediatra, che dichiari che il bambino non possa frequentare l’asilo nido, a causa di una grave patologica cronica.

Come si può richiedere il bonus?

Per poter richiedere il Bonus asilo nido, occorrerà inviare la domanda in via telematica al portale web dell’Inps, dove è presente anche la domanda precompilata per richiedere l’agevolazione. All’interno del portale si seleziona la voce “Bonus nido e supporto domiciliare”, effettuare l’accesso con SPID o CIE ed inserire i dati.

Quali documenti vanno presentati?

Per completare la richiesta sono necessari un’attestazione dell’avvenuto versamento di almeno una mensilità, per asili nido privati o pubblici che prevedono un pagamento contestuale al mese di frequenza; documentazione da cui risulti l’iscrizione del minore, o l’inserimento in graduatoria, per gli asili nido pubblici che richiedono il pagamento delle rette posticipato ed eventualmente presentare l’attestazione medica con la richiesta di sostegno di assistenza domiciliare.

Il bonus asili nido 2022 può decadere, ecco quando e perché

Il bonus può decadere, cioè l’INPS può smettere di erogare il contributo, nel caso in cui durante gli 11 mesi di versamenti avvengano alcuni cambiamenti come la morte del titolare; la perdita della cittadinanza o della patria potestà oppure vi sia l’affidamento del minore al genitore che non ha presentato la domanda o a terzi. Ovviamente in queste circostanze può subentrare l’altro genitore che, però, dovrà improrogabilmente presentare domanda entro 90 giorni dal verificarsi di uno dei tali eventi.

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