Bonus benzina, buoni 200 euro ai lavoratori fino a marzo 2023

Bonus benzina da 200 euro: a chi spetta e come funziona il voucher

Bonus benzina da 200 euro: a chi spetta e come funziona il voucher

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mercoledì 11 Gennaio 2023

ok del CdM alla proroga del bonus benzina per il primo trimestre del 2023, fino alla fine di marzo. A chi spetta il bonus? Chi lo paga? Quando arriva? Ecco quello che c'è da sapere

Bonus benzina 2022, è una delle misure decise, nelle scorse ore, dal Consiglio dei Ministri e che rientreranno in un decreto-legge che propone “disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi”.

A chi spetta il bonus? Chi lo paga? Quando arriva? Ecco quello che c’è da sapere.

A chi spetta?

In particolare, il Cdm dopo aver approvato il “decreto trasparenza carburanti” su proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto che consente di rinnovare, per il primo trimestre del 2023, i buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per lavoratore dipendente.

A differenza del bonus 200 euro per i redditi fino a 35mila euro, il bonus benzina “non pone alcun limite reddituale per l’ammissione al beneficio”. Rivolto al settore privato: vale anche per le ricariche delle auto elettriche.

Originariamente la misura era rivolta alle aziende private ma nella versione finale della norma sono contemplati tutti “i datori di lavoro privati” che vogliano usufruirne, compresi dunque i titolari di studi professionali, di attività commerciali e gli autonomi con personale dipendente. I beneficiari sono dunque i dipendenti del settore privato.

Ci sono limiti di reddito?

Si chiama buono benzina ma si applica a tutte le tipologie di rifornimenti (diesel, Gpl) e vale anche per le ricariche delle auto elettriche.

Chi paga il bonus e come funziona

Il bonus benzina è a carico del datore di lavoro che lo eroga automaticamente, senza bisogno di richiesta da parte del dipendente.

Il Sole 24 ore spiega che i datori, con l’esclusione del comparto pubblico, hanno la possibilità di cedere ai loro dipendenti buoni benzina o analoghi titoli per un valore massimo di 200 euro per ciascun lavoratore. Il datore non è dunque obbligato a dare l’incentivo ma è indubbio che il bonus garantisce dei vantaggi (vedi sotto) anche per lui.

Il benefit può essere corrisposto, con differenzi modalità, “a titolo gratuito, alla stregua di liberalità ovvero per previsione contrattuale, attraverso un accordo collettivo o un regolamento aziendale”, spiega sempre Il Sole 24 ore.

Il datore ha la possibilità di cederli in un unica tranche oppure in più rate.

Quando arriva e come viene erogato

I buoni in esame possano essere erogati dal datore di lavoro sin da subito, specifica la circolare. Il buono carburante va corrisposto “nel corso dell’anno 2022 e nei primi 12 giorni dell’anno 2023, indipendentemente dal loro utilizzo in periodi successivi”. I buoni benzina possono essere ceduti  anche per finalità retributive. In questa ipotesi, l’erogazione deve avvenire nell’anno in corso e in “esecuzione dei contratti aziendali o territoriali”, nel rispetto della normativa prevista, per i premi di risultato.

I vantaggi fiscali

Per il datore costituisce un costo netto. Per il lavoratore non concorre a formare il reddito. Rientra infatti nell’ambito di applicazione della norma secondo cui non fanno reddito benefit “di importo non superiore, nel periodo d’imposta, a euro 258,23”. Peraltro i buoni benzina sono un istituto a sé stante rispetto ad altri benefit. Sintetizzando: perché siano esente da tassazione, beni e servizi erogati dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente “possono raggiungere un valore di euro 200 per uno o più buoni benzina ed un valore di euro 258,23 per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina)”.

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