Borghi siciliani, una ricchezza trascurata che può dare la scossa al turismo isolano - QdS

Borghi siciliani, una ricchezza trascurata che può dare la scossa al turismo isolano

Borghi siciliani, una ricchezza trascurata che può dare la scossa al turismo isolano

giovedì 07 Dicembre 2023

Valorizzazione dei viaggi slow e lontani dai grandi flussi: ecco su cosa dovrebbe subito puntare la Regione

PALERMO – L’associazione I Borghi più belli d’Italia comprende 361 realtà sparse su tutto il territorio nazionale e 24 di esse sono in Sicilia e tra i sette ammessi poche settimane fa c’è anche Agira, in provincia di Enna. Un riconoscimento prestigioso che certifica il superamento di ben 72 parametri d’ammissione.

“È la cosa più bella che possa capitare a un sindaco – ha dichiarato al QdS la prima cittadina di Agira, Maria Gaetana Greco – perché viene riconosciuto il lavoro, la capacità amministrativa, la pulizia del paese, il miglioramento dei servizi essenziali, la cura del verde”.

Sono infatti un migliaio i Comuni che hanno chiesto di essere valutati per l’ammissione e la lista d’attesa è lunga, a dimostrazione dell’interesse che i centri sotto i 15mila abitanti hanno di rendere “più visibili” le proprie bellezze. Un’occasione importante per mettere in vetrina i tesori sparsi sul territorio regionale, spesso poco conosciuti e fuori dai grandi circuiti turistici. Un’occasione imperdibile per destagionalizzare il turismo all’interno della nostra regione.

Anche per questo Elvira Amata, assessore regionale per il Turismo, lo Sport e lo Spettacolo, ha sottolineato al QdS che “in un’ottica di programmazione e strategia generale tutti i borghi siciliani rientrano nel turismo lento ed emozionale. Dirò di più: non può esistere questo turismo senza di essi”. Una considerazione che la dice lunga sulle potenzialità enormi che tali realtà possiedono e devono tirare fuori per rendere il brand Sicilia attrattivo a 360 gradi.

In Sicilia ci sono 24 borghi più belli d’Italia

Sono centinaia i borghi isolani che custodiscono tesori di ogni sorta, 24 (come citato) quelli che sono entrati a far parte dell’associazione. Solo nella provincia di Messina ne troviamo sei: Castelmola, Castroreale, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, San Marco D’Alunzio e Savoca. Seguono le bellezze di Palermo con Cefalù, Ganci, Geraci Siculo e Petralia Soprana. Siracusa ospita Buccheri, Ferla e Palazzolo Acreide. Catania vanta Castiglione di Sicilia e Militello in Val di Catania, Ragusa invece Monterosso Almo; ad Enna troviamo il nuovo ingresso Agira con Calascibetta, Sperlinga e Troina. Trapani è rappresentata da Erice e Salemi. Un solo borgo per Agrigento (Sambuca di Sicilia) e Caltanissetta (Sutera). Numerosi i riconoscimenti nazionali messi in cassaforte dall’Isola: la sesta edizione del concorso nazionale promosso dall’associazione I Borghi Più Belli d’Italia in collaborazione con la trasmissione di Rai3 “Alle falde del Kilimangiaro” ha incoronato Petralia Soprana (Pa) Borgo più Bello d’Italia 2019. Si segnalano poi il successo ottenuto nel 2014 da Gangi (Pa), nel 2015 da Montalbano Elicona (Me) e nel 2016 da Sambuca di Sicilia (Ag).

Cosa sta facendo la Regione per valorizzare questo enorme potenziale?

Chiarito il quadro e soprattutto il fatto che le potenzialità della Sicilia da questo punto di vista sono davvero enormi, la domanda nasce spontanea: cosa sta facendo la Regione per valorizzare questo enorme potenziale? Quali sono i progetti pensati per mettere in rete queste bellezze e sfruttare il turismo legato alle escursioni, ai cammini, al turismo lento e all’enogastronomia? Anche in questo caso abbiamo chiesto all’assessore regionale al Turismo Elvira Amata. “Le Vie dei Tesori – ha affermato – progetto che è nato a Palermo tanti anni fa, adesso si è regionalizzato. Il turista ha modificato l’idea di viaggio, che è diventata un’esperienza: si vuole comprendere la storia, le tradizioni, avviare una conoscenza vera e vissuta. Tutto ciò si può valorizzare mettendo in risalto quelle destinazioni che sono rimaste più nascoste e sono state meno visitate”.

“La Sicilia – ha aggiunto la rappresentante del Governo Schifani – ha un patrimonio ricchissimo dal punto di vista artistico, culturale, enogastronomico, paesaggistico. Il fatto che si riaccendano i riflettori su Agira, che è uno dei borghi più belli tra i tanti presenti nella nostra Isola, è importante per il marketing. I treni del gusto sono un altro modo per implementare questo tipo di turismo ed è importante portarli oltre l’alta stagione. La nuova programmazione risentirà delle risorse che l’assessorato avrà a disposizione: c’è bisogno di risorse extra-regionali per mettere in risalto eventi non soltanto culturali ma anche sportivi”.

“In Sicilia – ha concluso Amata – possiamo portare avanti un’offerta turistica davvero completa”.

“Dobbiamo lavorare sulla viabilità e sull’orografia dei luoghi”

Le parole rilasciate al QdS dal sindaco di Agira, Maria Gaetana Greco, dopo il riconoscimento ottenuto dalla propria comunità

Maria Gaetana Greco
Maria Gaetana Greco

AGIRA (EN) – Il sindaco Maria Gaetana Greco, intervistata dal QdS, ha parlato del futuro della propria comunità, dei progetti e in particolare delle aspettative che l’ingresso del Comune nell’associazione de I Borghi più belli d’Italia ha portato e porterà con sé e porterà a breve e lungo termine. “Si tratta di un riconoscimento molto ambito – ha sottolineato la rappresentante dell’Esecutivo di Agira – che premia la nostra storia, la nostra arte. In paese vi è un grande fermento e la notizia è stata accolta con molto favore anche per le ripercussioni turistiche ce ci saranno”.

Quali sono le ricadute sul turismo che vi aspettate? Quali eventi offrirà il borgo ai visitatori?
“C’è stato già un aumento delle presenze già in occasione della Sagra della cassatella che si è svolta il 20 novembre scorso. L’inserimento tra i Borghi più belli d’Italia ha generato un maggiore afflusso di visitatori rispetto all’edizione dell’anno scorso. Avremo poi l’unico presepe vivente in Sicilia che si celebra la sera di Natale, accompagnato da un ricco programma di eventi musicali e canori. Agira ha di recente ospitato concerti dei big della canzone: da Giusy Ferreri a Max Gazzè”.

Quali sono le criticità maggiori con cui vi confrontate e che andrebbero risolte con priorità?
“Dobbiamo lavorare sulla viabilità e l’orografia dei luoghi. Il nostro paese ha la forma di un albero di Natale e ciò implica difficoltà nella gestione del traffico. Va migliorata la promozione turistica nel suo complesso e in tale direzione abbiamo tanti progetti che ci auguriamo vengano finanziati dalle varie misure in atto col Piano nazionale di ripresa e resilienza. Teniamo in particolare a un progetto denominato ‘La collina del benessere’ che porterebbe importanti potenziamenti nei servizi di medicina territoriale”.

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