Anche Agira nel club dei Borghi più belli d’Italia - QdS

Anche Agira nel club dei Borghi più belli d’Italia

redazione

Anche Agira nel club dei Borghi più belli d’Italia

Cetty D’Angelo  |
martedì 21 Novembre 2023

Dopo Calascibetta, Troina e Sperlinga è il quarto centro della provincia a ottenere il prestigioso riconoscimento. Un risultato attraverso cui l’Amministrazione comunale vuole rilanciare il comparto turistico e l’economia locale

AGIRA (EN) – Il piccolo ma suggestivo centro dell’entroterra siculo è entrato a far parte dei Borghi più belli d’Italia. Si tratta del ventiquattresimo comune siciliano e il quarto della provincia di Enna – oltre a Calascibetta, Troina e Sperlinga – ad entrare nella lista.

“Inizia da oggi – ha affermato il sindaco Maria Greco – un cammino che percorreremo unitariamente tutti insieme per elevare lo sviluppo turistico della nostra comunità e il progetto di bellezza della nostra città che ci unisce. Agira è nata bella”.

L’associazione de I borghi più belli d’Italia si pone l’obiettivo di rendere popolari i siti culturali del Paese più piccoli e meno conosciuti. L’Associazione, nata nel 2002, valorizza e promuove i piccoli centri, rendendoli visibili al mondo e favorendone lo sviluppo turistico. I borghi certificati attraverso il marchio in questione, infatti, spesso si trasformano in rinomate destinazioni turistiche e acquisiscono una visibilità che altrimenti sarebbe difficile da ottenere.

I requisiti per far parte de I Borghi più belli d’Italia

Nella Carta di qualità vengono delineati i requisiti per l’assegnazione del prestigioso marchio: il borgo deve possedere un patrimonio architettonico e/o naturale certificato attraverso documenti ufficiali in possesso del Comune; gli edifici storici devono costituire la parte predominante della struttura urbana, contribuendo a creare un complesso dall’aspetto esteticamente omogeneo, ovvero il Borgo deve presentare un patrimonio che si distingua per la qualità della sua pianificazione urbana e architettonica; l’amministrazione del Borgo deve aver dimostrato la volontà di valorizzare e sviluppare il territorio.

Il Comune di Agira ha soddisfatto i requisiti della Carta di qualità grazie ad alcune delle bellezze storiche che hanno contribuito all’assegnazione del riconoscimento: il quartiere delle Rocche di San Pietro, che si estende da via Diodorea a via Raddusa e presenta una configurazione urbanistica unica, contraddistinta da stretti vicoli che conducono agli ingressi delle abitazioni, a cortili interni e scalinate. Alcuni esperti ritengono che questa parte della città fosse anticamente un quartiere di arabo, rimasto intatto, nonostante gli interventi urbanistici moderni. Tra i punti di forza anche il Castello, rudere di un antico maniero di epoca sicana che sorge sulla cima del monte Teja. Nel corso delle epoche greca, romana e bizantina, fungeva principalmente da simbolo di potere per le autorità cittadine. Tuttavia, con l’arrivo degli Arabi, ha riacquisito la sua funzione originaria, tornando a essere una fortezza d’importanza strategica. Nel 1354 il Castello ospitò Ludovico d’Aragona.

Tra i punti di forza del territorio anche la chiesa di San Filippo, dove il patrono della città di Agira si recava con i suoi discepoli. All’interno del tempio sono custodite l’arca d’argento che contiene le reliquie di San Filippo e la statua d’argento del Santo, nonché pergamene storiche di grande valore, conservate nell’archivio storico. Infine Aron, una delle tre arche sinagogali in pietra più antiche d’Europa, datata al 1454. Prima collocata nella sinagoga di via Santa Croce, oggi è conservata nella chiesa del Santissimo Salvatore.

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