L’Italia torna al centro del turismo mondiale, da Nord a Sud si punta a destagionalizzare - QdS

L’Italia torna al centro del turismo mondiale, da Nord a Sud si punta a destagionalizzare

redazione

L’Italia torna al centro del turismo mondiale, da Nord a Sud si punta a destagionalizzare

Carmelo Lazzaro Danzuso e Lina Bruno  |
giovedì 07 Settembre 2023

Sfruttare condizioni climatiche favorevoli per valorizzare il settore: questo l’obiettivo della Santanché. L’assessore Amata sulle strategie siciliane: "Cinema, nuove sinergie e strutture di lusso"

ROMA – “Il turismo dovrebbe essere la prima industria di questa nazione e interi territori potrebbero vivere soltanto di esso”. Lo ha detto a chiare lettere il ministro Daniela Santanché, sottolineando come la priorità per il momento sia “lavorare per destagionalizzare perché in Italia ci sono tante regioni, soprattutto nel Sud, che possono avere turisti dieci mesi su dodici e anche differenziare le offerte turistiche”. Destagionalizzare, come ha spiegato il ministro, “significa anche stabilizzare lavoratori, fare economia di scala e contenere i prezzi”.

Il paradigma a livello nazionale è cambiato, come sottolineato ancora dalla Santanché, e si va sempre di più verso una gestione dei flussi differente, che non vede l’estate e in particolare il mese di agosto come unico obiettivo per gli operatori del comparto: “Non ci sarà mai più quel mese di agosto come eravamo abituati, durante il quale l’Italia si fermava tutta. Oggi non si fermano più tutte le aziende, le città non sono più deserte. C’è anche un cambio del turista e del vacanziero e lo dobbiamo capire per poter agire”.

Quest’anno, come evidenziato dal ministero, nei primi quattro mesi dell’anno il nostro Paese ha accolto 8,7 milioni in più di turisti stranieri, doppiando Francia e Spagna, mentre 5 milioni di italiani hanno deciso di muoversi all’interno dei confini nazionali.

I numeri dell’estate sono confortanti

E anche i numeri dell’estate sono confortanti: l’Italia si è confermata una meta turistica irresistibile e attrattiva. Il tasso di prenotazione delle strutture ricettive online ha raggiunto il 43,3% mantenendo la seconda posizione come destinazione preferita in Europa. Le città d’arte si sono confermate tra le più apprezzate a livello europeo, mettendo alle spalle nazioni come Grecia, Francia e Spagna. Una scelta dettata dallo straordinario patrimonio storico, culturale e ambientale del paese, ma dettato anche dai prezzi visto che secondo il Mit i centri d’arte italiani costano il 6% in meno dei diretti concorrenti. Le prenotazioni aeree sono aumentate del 18% rispetto al 2022, con gli stranieri – soprattutto statunitensi e inglesi – a trainare il flusso (+25% complessivo).

Bene quindi i mesi più caldi dell’anno, ma il trend sta cambiando e occorre essere pronti a intercettare questi mutamenti: “Dall’analisi degli ultimi dati emersi e dalle prime proiezioni di settembre – ha spiegato il ministro Santanché – vediamo come permanga la tendenza dei turisti a scegliere l’Italia come meta per le vacanze nei mesi autunnali. Non parliamo soltanto di turismo domestico, ma anche e soprattutto di arrivi da tutto il mondo con un notevole aumento di presenze statunitensi. Questo 2023 si conferma come l’anno del ritorno dell’Italia nel mercato Usa”.

Per il Ministero, quindi, la destagionalizzazione è ormai diventata anche una scelta del mercato, come attestato anche da una ricerca di Coldiretti/Ixè, secondo cui sono oltre dieci milioni gli italiani che hanno scelto settembre per fare una vacanza, grazie al clima mite, generalmente gradevole e a una diminuzione dei prezzi. “Dobbiamo essere bravi – ha sottolineato Santanché – a sfruttare i nostri vantaggi competitivi e a recuperare quei mercati che negli ultimi anni sono mancati, come quello cinese che ha ripreso a viaggiare”.

Non solo settembre, ma anche ottobre come mese da sfruttare dal punto di vista turistico. Come dimostrano i risultati positivi fatti segnare dagli agriturismi toscani, dove ci sono prenotazioni fino a ottobre. “Nei luoghi in cui il turismo di provenienza è straniero – hanno affermato Fabiola Materozzi di Confagricoltura Toscana e Daniela Maccaferri di Agriturist Toscana – c’è stato il sold out e questo vale per il Chianti, soprattutto senese, in particolar modo la Val d’Orcia. Con la bella stagione e le temperature sopra la media, ormai anche ottobre è un mese da pienone”.

“Va detto – hanno aggiunto – che non c’è il sold out in tutta la Regione. Ci sono forti discrepanze tra aree interne e quelle della costa e questo è un dato da non sottovalutare. Tuttavia un ottobre così da record ci fa capire che l’era post Covid, con il turismo in grande stile, è ufficialmente iniziata. A livello regionale i turisti Usa rappresentano la gran parte dei visitatori”.

Un’Italia che piace tanto all’estero e che adesso ha bisogno di continuare a mostrare la parte migliore di sé, valorizzando i propri tesori e quella bellezza che rappresenta un biglietto da visita unico e dallo straordinario appeal in ogni parte del mondo.

Leggi l’intervista all’assessore regionale Elvira Amata

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