Calcio Catania, il Tribunale autorizza il bando per la vendita - QdS

Calcio Catania, il Tribunale autorizza il bando per la vendita

redazione

Calcio Catania, il Tribunale autorizza il bando per la vendita

venerdì 17 Luglio 2020

Dopo il fallimento della holding Finaria, la procedura competitiva rimane invariata. La Sigi intanto aveva confermato di restare interessata all'acquisizione del club rossazzurro

Nel pomeriggio arriva la notizia: il bando per l’acquisto del Calcio Catania resta valido.

A 24 ore dalla dichiarazione di fallimento di Finaria, holding dell’ex patron Antonino Pulvirenti che detiene il 95% delle azioni del club, la prima sezione Fallimentare del Tribunale di Catania, vista l’istanza presentata dai curatori, Alessandra Leggio e Niccolò Notarbartolo, ha integrato e modificato la procedura competitiva mantenendo inalterati scadenze e base d’asta.

Come si legge nella premessa, il Tribunale ha “ritenuto che nel caso a mano l’urgenza è da rinvenirsi nell’imminente pericolo di perdita del titolo sportivo, connessa alle imminenti scadenze degli adempimenti relativi alla partecipazione al campionato” e che “valutate le superiori ragioni di urgenza, si ritiene opportuno autorizzare la richiesta procedura competitiva”.

Inalterati la base d’asta, fissata in 1.304.000,00 euro, e il termine ultimo per le offerte irrevocabili, da presentare entro le 12 del 22 luglio.

Confermato anche che la procedura competitiva avrà luogo alle 11 del giorno seguente, 23 luglio, presso l’Aula di udienza del giudice delegato, Alessandra Bellia, nel Palazzo di Giustizia di Catania.

Ieri il Tribunale fallimentare di Catania aveva dichiarato inammissibile il concordato preventivo e il conseguente fallimento di Finaria, società capofila del gruppo imprenditoriale di Antonino Pulvirenti, ex patron del Calcio Catania e della ex compagnia aerea Wind Jet.

Il fallimento della Finaria ha un impatto anche sul futuro della società di calcio, di cui detiene il 95% del pacchetto azionario, per la cui cessione era stato indetto un bando con l’apertura delle buste prevista per il prossimo 23 luglio.

Una dichiarazione che però non ha frenato le ambizioni di Sigi Spa, società costituita per acquistare il club rossazzuro, la quale in una nota conferma di essere “pervicacemente interessata” all’acquisizione del club e di voler portare a termine “l’obiettivo da sempre perseguito: salvare la matricola”.

Sigi si è detta quindi “pronta, in tutti i sensi, a partecipare alla gara competitiva, ove il Tribunale decida ugualmente di procedere a mezzo dei curatori nominati alla vendita delle azioni detenute da Finaria”.

La società chiede però “delucidazioni su almeno due recentissimi fatti che incidono sull’investimento economico e sul progetto sportivo in maniera rilevante, oltre che sul modello dell’azionariato diffuso, anche successivo all’acquisizione”.

Il recente deferimento del Calcio Catania – spiega Sigi – comporta, in base alle norme federali, un notevole sicuro appesantimento della quota di iscrizione, che scade i primi giorni di agosto, rispetto all’importo originariamente previsto, oltre alla possibilità di dover fornire ulteriori garanzie fideiussorie per coprire il rischio di inadempimenti compiuti dalla precedente proprietà. Ennesimo aggravamento del prospettato impegno finanziario. Il mancato pagamento delle spettanze, promesso da Finaria (e da Calcio Catania) e per cui Sigi aveva manifestato impegno di rimborso entro tre mesi, determinerà certamente, stante la recidiva, una pesante penalizzazione nel prossimo campionato, agevolando, comunque, lo svincolo dei tesserati e la perdita del patrimonio tecnico”.

“Sempre fiduciosa nell’attento esame da parte della Magistratura – sottolinea Sigi – attende le comunicazioni che le consentano di procedere a deliberazioni prudenti e assistite da criterio, che rendano fattibile e non solo sentimentale l’intento”. Infine Sigi “smentisce categoricamente” notizie di stampa “sull’uscita dalla Spa dell’imprenditore Angelo Maugeri: Maugeri, Ecogruppo Italia e Futura Production sono parte integrante del progetto Sigi”.

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