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Calcio, nasce la Nazionale Siciliana: “Saremo veicolo di valori”

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Calcio, nasce la Nazionale Siciliana: “Saremo veicolo di valori”

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sabato 11 Dicembre 2021

La Sicilia ha la sua nazionale di calcio. Il Qds.it ha voluto conoscere meglio questa realtà rivolgendo alcune domande al direttore generale della Nazionale Siciliana, Alberto L’Episcopo

La Sicilia ha la sua nazionale di calcio, una selezione sportiva che prenderà parte alle competizioni internazionali organizzata dalla Conifa, la federazione delle squadre che rappresentano le nazioni, le dipendenze, gli Stati senza un riconoscimento internazionale, le minoranze etniche, i popoli senza Stato, le regioni e le micronazioni non affiliate alla FIFA. Il Qds.it ha voluto conoscere meglio questa realtà rivolgendo alcune domande al direttore generale della Nazionale Siciliana, Alberto L’Episcopo.

Quando e perché nasce il progetto della Nazionale Siciliana?

“I primi contatti e i successivi incontri con i membri di Conifa risalgono al 2019, poi il Covid ha rallentato l’iter di adesione che si è formalizzato nella scorsa estate. Il nostro obiettivo è quello di promuovere la valorizzazione dell’identità e dell’immagine della nostra isola a vantaggio dei suoi abitanti e del mondo. Siamo convinti che uno spettacolo popolare e aggregativo come il calcio possa essere, anche attraverso l’adozione di una specifica simbologia, vettore di riflessione culturale, conoscenza storica e valorizzazione del patrimonio linguistico siciliano”.

L’ammissione tra i membri di Conifa è fondamentale per la partecipazione a competizioni di carattere europeo e mondiale. Quali saranno i primi impegni ufficiali della Nazionale Siciliana?
“Conifa per noi è stato un passaggio indispensabile, la consacrazione internazionale che ha fatto il paio con quella istituzionale, sancita lo scorso 29 novembre a Palazzo Reale a Palermo alla presenza delle più alte cariche istituzionali di Conifa. Il presidente Europeo Conifa, Alberto Rischio, con l’avallo del presidente mondiale Blind, hanno inserito la Sicilia nell’elenco riserviste all’Europeo di Nizza del 2022, confidiamo di poter entrare in griglia. In più, la recente partecipazione al Mini-Europeo di Futsal di Sanremo ci ha fatto staccare il pass per i prossimi Mondiali che si giocheranno sempre il prossimo anno. Oltre alla partecipazione a tutti gli eventi, sempre del circuito Conifa, delle selezioni femminili, diversamente abili e Under 12 a cui saremo invitati. In cantiere anche la piattaforma per l’organizzazione di un trofeo del Mediterraneo, con la partecipazione delle selezioni nazionali delle più importanti isole del ‘Mare Nostrum’, Sardegna in testa, con l’ambizione di coinvolgere anche Nazionali FIFA”.

Quali saranno i calciatori convocabili? Potete svelarci qualche nome già presente in rosa?

“Trattandosi di selezione non esiste una rosa predefinita, le convocazioni verranno diramate prima degli eventi internazionali e amichevoli a cui parteciperemo. Abbiamo interlocuzioni con diversi giocatori, ma ogni convocazione sarà preceduta da richiesta nulla osta ai rispettivi club di appartenenza, e solo successivamente, potremo ufficializzarli. Sono convocabili tutti i giocatori Siciliani, professionisti e dilettanti. La Sicilia è terra di accoglienza, crocevia di popoli, emigrazione ed immigrazione, i parametri che consentono di far parte della selezione sono anche: ius sanguinis; ius soli; matrimonio; essere residenti, aver eletto a casa la Sicilia da almeno 5 anni. Nessuno dei 10 milioni di Siciliani della diaspora dovrà sentirsi escluso dal nostro progetto. La Sicilia, è bene ricordarlo, ha un potenziale bacino di atleti che va oltre i confini dell’isola”.

Chi potrebbe essere il CT della nazionale maggiore?

“Stiamo decidendo, con qualche papabile ci siamo incontrati, altri si sono proposti e ci sentiremo nei prossimi giorni. Siamo orgogliosi di aver attirato l’attenzione di protagonisti importantissimi del calcio siciliano degli ultimi 20 anni, contiamo di poter ufficializzare il CT entro la fine dell’anno”.

Molte delle realtà facenti parte della CONIFA, come Occitania e Padania, esprimono i sentimenti autonomisti o indipendentisti dei territori che rappresentano. La Nazionale Siciliana e la Sicilia F.A. hanno, oltre la dimensione sportiva e culturale, l’ambizione di essere un punto di riferimento per quei siciliani che nutrono simili sentimenti? Il vostro vuole anche essere un progetto sociale e politico?

“Come ben premesso nella domanda, la Sicilia F.A. si pone come ambizione di abbinare alla dimensione sportiva quella culturale e sociale e, aggiungo, anche quella identitaria. La politica no, non rientra tra i nostri obiettivi o scopi fondativi e, anzi, respingiamo con forza tutti i tentativi di strumentalizzazione. Noi attraverso il calcio vogliamo essere veicolo di consapevolezza, indispensabile tra i siciliani per mettere in moto processi interni di riscatto sociale, e all’estero per restituire un’immagine diversa da quella impropriamente proposta dai cliché e luoghi comuni. Ci piacerebbe, in fin dei conti, diventare un punto di riferimento per la Sicilia e i siciliani che vogliono il riscatto sociale e lo sport, il calcio, può dare una spinta importante in tal senso”.

Vittorio Sangiorgi

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