Caltagirone: sindaci e cittadini in ospedale per chiedere la sopravvivenza dei reparti - QdS

Caltagirone: sindaci e cittadini in ospedale per chiedere la sopravvivenza dei reparti

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Caltagirone: sindaci e cittadini in ospedale per chiedere la sopravvivenza dei reparti

Noemi Randazzo  |
domenica 08 Gennaio 2023

L’Ospedale di Caltagirone si svuota. “Agire per salvare la Sanità nel Calatino”, l’allarme dei sindaci del comprensorio.

“Salviamo la Sanità nel Calatino” è lo slogan della manifestazione pubblica di protesta che si è tenuta ieri, 7 gennaio 2023, a partire dalle ore 10, nello spazio antistante l’Ospedale “Gravina” di Caltagirone, su iniziativa di tutti i comuni del territorio, per dire basta alle condizioni drammatiche del nosocomio calatino, alle prese con gravissime carenze nell’organico dei medici.

L’appello dei sindaci del calatino

I sindaci del territorio – Fabio Roccuzzo per Caltagirone, Nuccio Barbera per San Cono, Danilo Parasole per San Michele di Ganzaria, Giovanni Ferro per Mirabella Imbaccari, Pippo Greco per Grammichele, Giovanni Spata per Mazzarrone, Giuseppe Mistretta per Mineo, Santo Randone per Licodia Eubea, Salvatore Ferraro per Vizzini, Salvatore Astuti per Palagonia, Nunzio Vitale per Ramacca, Giovanni Burtone per Militello, Salvatore Barchitta per Scordia, Emilio Cosentino per Raddusa e Ruggero Strano per Castel di Iudica – sono stati i protagonisti della manifestazione di protesta per invocare interventi che risolvano il problema della carenza di medici e per permettere la sopravvivenza di diversi reparti, primi fra tutti Cardiologia e Pronto Soccorso dell’Ospedale Gravina, e per chiedere un rafforzamento dei servizi sul territorio.

A rischio la salute dei nostri cittadini

“15 sindaci dei 15 comuni del territorio del calatino sono qui per rivendicare il diritto alla salute dei nostri concittadini” – spiega il Sindaco Fabio Roccuzzo di Caltagirone -. “Il nostro territorio ha due ospedali, quello di Caltagirone e quello di Militello, che versano in condizioni di drammatiche criticità, in particolar modo per quanto riguarda l’Ospedale di Caltagirone. È opportuno che i medici che lavorano in altre aziende ospedaliere possano prestare attività presso l’Ospedale Gravina e colmare i gravissimi vuoti che si sono determinati negli ultimi anni. Non è soltanto un principio di solidarietà, ma è anche un principio che rispetta la sanità”.

A dargli ragione sono anche gli altri sindaci presenti che, senza se e senza ma, vogliono salvare la sanità territoriale e la salute dei loro cittadini.

“Dobbiamo mettere insieme le nostre energie e chiedere personale alle aziende ospedaliere della provincia e del capoluogo, o in alternativa bandire concorsi per l’azienda provinciale, affinché anche l’Ospedale di Caltagirone abbia il giusto numero di personale sanitario”, sottolinea il Sindaco di Militello, Giovanni Burtone.

E ancora: “Caltagirone e i paesi limitrofi non possono affidarsi all’Ospedale di Catania in casi d’urgenza perché con la distanza che divide la provincia da uno dei paesi del territorio del Calatino si rischia di morire. Non si può rimanere in questa situazione drammatica, dove solo il 5% della pianta organica è coperta. Tutti noi vogliamo che si arrivi al Gravina di Caltagirone trovando un personale medico pronto ad aiutarci”, ha dichiarato Giuseppe Mistretta, Sindaco di Mineo. Una disputa decisiva e importante per porre fine ad una situazione critica, che dal primo cittadino di Mineo viene definita “la battaglia del territorio del Calatino”.

Solo i cittadini possono salvare l’ospedale di Caltagirone

“Essere qui non è solo un dovere, – continua il Sindaco Nuccio Barbera di San Cono – ma è anche un atto di forza. Noi vogliamo salvare la sanità del nostro territorio che deve far fronte a gravi carenze di personale, prima che sia troppo tardi. La salute, prima di tutto. Non dobbiamo fermarci qui, oggi. Si tratta solo un punto di partenza”.

Per salvare la Sanità ci vuole coraggio e i sindaci del territorio del Calatino sono pronti a battersi con l’aiuto dei cittadini che solo loro possono essere in grado di tutelare il servizio sanitario.

“Dobbiamo fare gioco di squadra tra sindaci e cittadini: i sindaci per rappresentare i nostri territori e i cittadini per protestare contro questo scippo che sta subendo il Calatino. Non possiamo più aspettare”, prosegue Santo Randone, Sindaco di Licodia Eubea.

Per salvare la sanità nel territorio del Calatino occorre tanta volontà politica e un efficiente apparato amministrativo, e i comuni con il loro valore vogliono risolvere questo enorme problema piuttosto complesso.

“San Michele è uno dei comuni più distanti da Catania e non possiamo permetterci che chiuda questo Ospedale. Il paziente rischierebbe di morire prima di giungere all’Ospedale della nostra provincia. Non è possibile che il pronto soccorso abbia un solo medico. Serve più personale”, evidenzia Danilo Parasole, primo cittadino di San Michele di Ganzaria.

“La gente entra alle sei del mattino e ancora alle otto di sera non è stata controllata dai medici. Non è possibile tollerare una situazione del genere”, enfatizza Nunzio Vitale, Sindaco di Ramacca

Gravina, tornerà il fiore all’occhiello di Caltagirone?

“L’ospedale di Caltagirone non è più un punto di riferimento per il territorio: prima i dipendenti erano circa 1450, adesso sono meno di 400, prima il reparto di cardiologia aveva 22 medici, adesso solo 4, mentre in quello di Catania ne sono presenti più di 50”, dichiara Pietro Bellissima, medico infettivologo.

Varie le lamentele da parte dei cittadini del territorio del Calatino per i tempi di attesa lunghi e per il reparto di cardiologia che finora è stato capace di salvare la vita a molte persone e che a breve non esisterà più. Una carenza di personale sanitario, in quell’Ospedale di Caltagirone un tempo considerato “il fiore all’occhiello”, che ha conseguenze sempre più gravi per i pazienti. I sindaci, figure di primo piano della manifestazione, chiedono la sopravvivenza di molti reparti e cercano interventi risolutivi per porre fine ad una situazione quasi al collasso.

“Vedere cittadini, uomini e donne, che manifestano qui assieme a noi sindaci per rivendicare il diritto alla salute è, per me, uno straordinario momento di cittadinanza attiva”, conclude il primo cittadino di Caltagirone.

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