"Cambieremo il Piano regolatore di Trapani" - QdS

“Cambieremo il Piano regolatore di Trapani”

Vito Manca

“Cambieremo il Piano regolatore di Trapani”

venerdì 18 Ottobre 2019

“Intendiamo definire un nuovo documento, uno strumento urbanistico con direttive nuove”. Obiettivo: dare un volto diverso alla città riducendo le zone A e qualificando le frazioni

TRAPANI – Un piano per il Piano. Quello approvato nel 2010 non è mai piaciuto a nessuno. Il consiglio comunale di Trapani si dichiarò incompatibile – soltanto in quattro rimasero in aula – ed un commissario ad acta si sostituì all’aula.

Ma non piacciono neanche le direttive per la rielaborazione del Piano regolatore generale, che portano la firma di un altro commissario, l’ex magistrato Francesco Messineo, arrivato in città dopo il flop delle elezioni del 2017. Non piacciono agli ordini professionali. Non piacciono soprattutto al neo assessore all’Urbanistica Giuseppe Pellegrino, memoria storica del Prg, perché se n’è occupato da componente della commissione urbanistica, da consigliere e da presidente dell’Ordine degli Agronomi. Ora è nella stanza dei bottoni e va dritto alle questioni ancora aperte: “Dal 2010 le zone A sono aumentate del 560%”. Le zone A sono quelle con “carattere storico, artistico e di pregio ambientale”.

I vincoli sono tanti e si può intervenire soltanto su ciò che già esiste. In sintesi: vengono indicate come zone Centro Storico. E qui l’assessore affonda il colpo: “Il centro storico di Trapani va da Via XXX Gennaio a Torre di Ligny. Ci si può inserire l’area della Chiesa della Madonna, qualche borgo e qualche baglio, ma tutto il resto non può essere considerato zona A, troppa ampia”.

Pellegrino anticipa l’obiezione: “Non vogliamo cementificare la città, ma neanche bloccarla. Non a caso ci stiamo confrontando con tutti gli ordini professionali”. Penalizzate anche le frazioni del territorio: “Basta un indice di 1,5. È incomprensibile quello previsto del 2,5”. Nelle direttive di Messineo c’è il via libera al distretto turistico e balneare nella zona settentrionale della città, ma ad una condizione “con strutture con al massimo tre elevazioni”. Per evitare “mega-strutture alberghiere”, l’assessore prende un’altra strada: “Intendiamo definire un nuovo documento, con nuove direttive che dovranno poi essere esaminate dal consiglio. Per la rielaborazione del Prg è già stato dato l’incarico per lo studio agricolo forestale e stiamo trovando le somme per lo studio geologico. A breve presenteremo il Piano particolareggiato del centro storico. Tra le nostre priorità il sistema della perequazione. Se ti esproprio un’area, devo consentirti di utilizzarne un’altra per edificare. Così fermeremo tanti potenziali ricorsi. Stiamo lavorando a stretto contatto anche con le Ferrovie per realizzare due sottopassi, uno in città, l’altro a Marausa, per evitare che la città rimanga divisa in due dalla linea ferrata”.

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