Caos bollette a Trapani, il Comune corre ai ripari - QdS

Caos bollette a Trapani, il Comune corre ai ripari

Vincenza Grimaudo

Caos bollette a Trapani, il Comune corre ai ripari

martedì 03 Gennaio 2023

Inviate cartelle relative al servizio idrico che già sono oltre la prescrizione biennale. Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra: “Si sta creando solo tanta confusione”

TRAPANI – Ancora caos con le bollette nel comune di Trapani. Si tratta di quelle relative ai consumi idrici per l’anno 2020, che sono state recapitate con ampio ritardo, anche oltre la data di scadenza. La responsabilità, secondo quanto è stato comunicato dallo stesso Comune, sarebbe dell’agenzia incaricata della consegna, e su tale inadempimento è stata avviata contestazione in capo alla ditta. A seguito della consegna in ritardo, sono state anche inviate note di sollecito, che riportano una maggiorazione di 5,88 euro per le spese di notifica.

In un comunicato, gli uffici comunali analizzano le tre possibili situazioni che possono presentarsi: nel caso in cui sia stata già pagata l’originaria fattura, l’utente è invitato a non tenere conto dell’eventuale sollecito, in quanto l’ufficio provvederà a rettificare automaticamente il sollecito senza che il cittadino debba fare null’altro. Nel secondo caso, è possibile che sia giunto il sollecito senza che sia giunta la fattura, e allora bisognerà attendere che pervenga la fattura riportante unicamente il consumo idrico dell’anno 2020 e pagare quell’importo, senza le spese aggiuntive. Si dovrà agire allo stesso modo nel caso in cui non siano arrivati né la fattura, né il sollecito, senza tenere conto della scadenza riportata, del 28 novembre 2022.

Nulla cambia rispetto alle schede di censimento inviate insieme alla bolletta, necessarie per sapere a quale identificativo catastale (foglio, particella e sub) è collegato il proprio contatore. Tale scheda va compilata e inoltrata o consegnata all’ufficio competente. Una situazione di confusione, che ha causato non pochi problemi e agitazione negli utenti. Lo rileva con preoccupazione l’associazione dei consumatori Codici. “Oggi l’amministrazione – commenta l’avvocato Vincenzo Maltese, dirigente regionale dell’associazione – sembra voler correre ai ripari inviando una nota stampa dove ipotizza tre ipotesi a seconda se il cittadino avesse ricevuto o meno il sollecito di pagamento senza la prodromica fattura. Permane pertanto, il diritto al reclamo e di contestazione circa la richiesta di pagamenti per consumi idrici”.

L’operazione messa in atto dal Comune sarebbe solo un modo per girare intorno al problema creato dallo stesso ente, che non sarebbe stato in grado di gestire in maniera corretta l’invio delle fatture, nei tempi e nei modi previsti dalla legge.

“Purtroppo la pezza che sta cercando di mettere questa Amministrazione comunale crea solo confusione per i cittadini – commenta l’avvocato Vincenzo Maltese, dirigente regionale dell’associazione -. Già lo scorso anno i nostri iscritti reclamavano al Comune alcune anomalie, chiedendo anche che il credito fosse annullato perché caduto in prescrizione biennale. Tuttavia il Comune rispondeva laconicamente confermando la validità del credito e non annullando le fatture”.
L’avvocato Maltese, però, ricorda che anche per la pubblica amministrazione le fatture idriche devono essere preventivamente notificate o a mezzo raccomandata o a mezzo pec. In mancanza, prima di pagare, il cittadino ha il diritto di chiedere che venga inoltrata la fattura perché ha il diritto di poter anche entrare in contraddittorio con il gestore idrico, verificando l’esattezza delle misurazioni e dei consumi. Inoltre, si consiglia all’utente di prestare attenzione al fatto che il bollettino di pagamento che accompagna il sollecito non è documento contabile, nella quale vanno indicati invece i consumi, i canoni fissi e di depurazione, le eccedenze e tutti gli elementi necessari per il calcolo dell’importo.

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