La Cardiochirurgia pediatrica di Taormina è stata ufficialmente inserita nella nuova rete ospedaliera regionale. Dopo un’assenza durata sette anni, adesso la decisione consente finalmente un sospiro di sollievo per famiglie e operatori.
Un passo che vale più di una delibera: la Commissione Sanità dell’Ars ha dato parere favorevole alla bozza della nuova rete ospedaliera regionale inserendo anche il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica dell’ospedale San Vincenzo tra i poli strategici da mantenere. Per il reparto, che lavora in convenzione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, si apre così una prospettiva di stabilità dopo anni di proroghe e incertezze.
Cardiochirurgia pediatrica di Taormina nella nuova rete ospedaliera regionale
Il centro, storicamente sostenuto da accordi temporanei per aggirare i limiti imposti dal decreto Balduzzi — che prevede un solo centro ogni cinque milioni di abitanti — conserva ora il suo ruolo accanto all’altro polo isolano di riferimento, quello di Palermo. La scelta della Commissione cancella di fatto il rischio di chiusura o spostamento del centro all’interno del Cannizzaro di Catania o del Papardo di Messina.
Una decisione che interrompe un rischio concreto di accentramento e riduce l’obbligo per molte famiglie siciliane di affrontare trasferte onerose e stressanti verso altre regioni per interventi e follow-up specialistici.
La decisione
“Il parere favorevole espresso a maggioranza dalla Commissione sulla revisione della rete ospedaliera conclude un percorso intenso, nato dalla condivisione promossa dal governo regionale con le Asp, i sindacati e i sindaci delle province siciliane”, ha spiegato il presidente della Commissione Sanità, Giuseppe Laccoto.
La protesta sociale e sindacale delle ultime settimane — con la Uil sempre stata in prima fila nel corso degli anni e un’assemblea pubblica al San Vincenzo che chiedeva di evitare il trasferimento del reparto — ha contribuito a tenere alta l’attenzione politica e a far pesare sulla decisione la dimensione umana delle cure pediatriche. La nuova collocazione nella rete rappresenta una tutela non solo per i pazienti ma anche per le competenze cliniche e le tecnologie già operative sul territorio.
I prossimi step
Il parere espresso in Commissione resta un passaggio importante ma interlocutorio. Il piano dovrà adesso essere trasmesso al Ministero della Salute per l’approvazione finale, con il ministro Schillaci che avrebbe concesso il proprio benestare politico nei confronti della decisione. Solo a quel punto la conferma diventerà operativa e vincolante.
Una battaglia vinta da parte del Comitato CCPM Taormina, che dopo anni di ansia e attesa, è riuscita a sventare il pericolo di trasferimento. “Come Comitato siamo contenti dell’inserimento del CCPM nella rete ospedaliera. Non abbiamo ancora i dettagli di questo inserimento e quindi auspichiamo che possano essere garantiti i canoni di eccellenza che hanno contraddistinto da sempre il CCPM. Su questo noi vigileremo e cercheremo di tutelare la specificità del centro e la sua operatività”, ha commentato Salvo Primavera al QdS.
Soddisfazione anche dai sindacati. La Cisl, per tramite del proprio segretario generale Antonino Alibrandi, definisce la scelta come “un passo avanti per il mantenimento definitivo del CCPM di Taormina, precondizione per porre in essere tutte quelle azioni che servono a stabilizzare questa struttura di eccellenza”.
Per la Cisl, inoltre, il mantenimento del CCPM rappresenta anche una garanzia per l’ospedale San Vincenzo. “Siamo convintissimi di questo – conclude Alibrandi – è una struttura sanitaria fondamentale in un territorio che ha anche una densità di popolazione alta e un flusso turistico importante e non si può rinunciare a un ospedale”.
Dal punto di vista politico-amministrativo, il presidente della Commissione ha letto il sì come il frutto di un confronto esteso con Asp, sindacati e amministrazioni locali, sostenendo che la revisione della rete punta all’efficienza e alla migliore integrazione tra ospedali e servizi territoriali.
Restano sul tavolo gli aspetti più pratici: tradurre gli indirizzi di sistema in servizi concreti, finanziare i potenziamenti necessari e garantire percorsi assistenziali effettivi per i piccoli pazienti. Per ora, però, il risultato raggiunto consegna a Taormina e alle famiglie che vi si affidano una certezza fondamentale: la cardiochirurgia pediatrica rimane un presidio attivo nel cuore della rete sanitaria siciliana.
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