L'intervento del fondatore e direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, alla trasmissione Coffee Break su La7. Dall'insediamento di Donald Trump fino alla tregua a Gaza.
Intervento del fondatore e direttore del Quotidiano di Sicilia Carlo Alberto Tregua al talk politico in onda su La7 “Coffee Break”, trasmissione condotta da Andrea Pancani e andata in onda alle 9.40 lunedì 20 gennaio 2025.
Argomento di apertura è stato la tregua a Gaza e poi si è dibattuto sulla figura di Bettino Craxi e su Agrigento Capitale della Cultura 2025.
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Tregua a Gaza, una pace che conviene a tutti
“Evidentemente bisogna mettere in rilievo il giuramento di Trump e la tregua a Gaza. La pace adesso si è fatta. Durerà? C’è l’interesse che tenga questa tregua. È stato uno sforzo enorme di uomini per Israele, che ha dovuto tenere impegnati tre fronti, non era una situazione che poteva continuare. Io ritengo che questa pace duri perché è conveniente a tutti quanti, in primis per Trump. Se gli USA non finanziano, Israele può chiedere bottega”, ha osservato Tregua.

Trump e il pericolo dazi e la figura di Craxi
“Intanto, bisogna prendere atto che la caduta della Germania è un fatto di indebolimento dell’Unione Europa. Il caso politico che c’è in Francia è un altro fattore di indebolimento. Infatti, il governo italiano si è inserito bene che è utilizzato da ponte dalla nuova amministrazione Trump. Dazi? Io ricordo che c’è una organizzazione internazionale come la WTO, per regolare i commerci. Le minacce dei dazi sono teoriche ma non pratiche. Noi abbiamo gli USA, la Cina, la Russia (collegata a Iran e Turchia) e il polo arabo. Questo quadro va visto bene con tutte le sue prospettive.” ha aggiunto il direttore del Quotidiano di Sicilia.
Successivamente, Carlo Alberto Tregua ha osservato sulla figura di Bettino Craxi: “Aveva due facce. Era un grande statista, io ho avuto modo di conoscerlo. Era un uomo carismatico e di grande capacità. Ha rinnovato il Concordato con la Chiesa e il suo governo ha emanato la legge Mammì. Però, bisogna ricordare che, insieme agli altri partiti della prima repubblica, portarono al fallimento economico dell’Italia segnato dalla legge finanziaria presentata dal governo Amato. Craxi era un grande statista ma contribuì a portare l’Italia al fallimento.”
Agrigento Capitale della Cultura, una grandissima occasione
“Questa è una grandissima occasione per Agrigento. Ricordo che Matera si è arricchita molto quando è stata Capitale della Cultura. Segnalo, però, la carenza di infrastrutture per arrivare proprio ad Agrigento. Il Presidente Mattarella ho avuto l’onore di conoscerlo nel 1999 nelle sede del giornale a Palermo. Agrigento deve sfruttare questa opportunità. Ma si è iniziato a lavorare solo qualche mese fa e alcuni in 5 giorni fa. C’è una mancanza di programmazione. Ma c’è una menzogna, il Pil aumenta in miliardi e quello del nord è aumentato in miliardi più di quello del sud”, ha osservato il direttore del Quotidiano di Sicilia.