A qds.it parla Luciano Parisi, presidente assopetroli Sicilia: "Certo, è colpa della guerra tra Ucraina e Russia e della tensione internazionale, ma è ovvio che in molti ci stanno speculando "
Caro carburante in Sicilia e non solo, prezzi alle pompe di rifornimenti impazziti, con il diesel che costa più della benzina e un costo generale che ha sfondato, e di molto, i 2 euro al litro. Una roba praticamente mai vista.
L’intervista
A qds.it parla Luciano Parisi, presidente assopetroli Sicilia: “Certo, è colpa della guerra tra Ucraina e Russia e della tensione internazionale, ma è ovvio che in molti ci stanno speculando – dice Parisi -. Settimana prossima, da lunedì, dovrebbero però arrivare delle novità in senso positivo, con i i prezzi che dovrebbero scendere di oltre 30 centesimi per il diesel e qualcosa più di 12 centesimi con la benzina”.
I piani per il futuro
Il problema però non sarà certo risolto e Parisi punta il dito anche sui piani per il futuro: “Le raffinerie, e in Sicilia ce ne sono, andranno chiuse nel 2035, quindi è normale che non ci siano progetti a lungo termine, così come non c’è un vero e proprio piano per la sostenibilità – dice Parisi -. In pratica non c’è un vero e proprio piano energetico e su questo dobbiamo intervenire. Abbiamo iniziato a importare energia dall’estero, qui la produciamo giusto il necessario. Non possiamo andare avanti così”.
Imprese al collasso
Intanto, il prezzo del gasolio continua a crescere e le imprese del trasporto sono al collasso. Anche Confartigianato Sicilia si muove per sostenere la confederazione che punta ancora al dialogo e che ha deciso, con Unatras, di aspettare l’incontro con il governo programmato per martedì 15, per poi valutare quali iniziative intraprendere. Non è infatti previsto alcun fermo dei mezzi, organizzato e autorizzato, ma è chiaro che l’associazione degli artigiani esprime solidarietà e vicinanza a tutte le imprese che decideranno autonomamente di fermarsi, non riuscendo più a sostenere i costi, e ritenendo più conveniente spegnere i motori anziché lavorare”.