Caro carburante Catania, lunedì parte la protesta dei benzinai: "Self-service al buio" - QdS

Caro carburante Catania, lunedì parte la protesta dei benzinai: “Self-service al buio”

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Caro carburante Catania, lunedì parte la protesta dei benzinai: “Self-service al buio”

Gianluca Virgillito  |
venerdì 11 Marzo 2022

Ivan Calabrese, FICISC Confcommercio Catania: "Nella condizione economica che stiamo vivendo non abbiamo la possibilità di chiudere e di riaprire gli impianti"

Il caro carburanti esaspera cittadini e gestori delle pompe di rifornimento. I prezzi hanno raggiunto una soglia inaccettabile, i costi stanno raggiungendo cifre impensabili fino a qualche settimana fa e per molti che viaggiano per lavoro sono diventati insostenibili. I gestori degli erogatori di carburante vivono con ansia la situazione.

Per questo FICISC Confcommercio, sezione Catania, scende in campo dichiarando il proprio dissenso. Abbiamo intervistato il presidente della sezione etnea di FICISC Confcommercio Ivan Calabrese, che ha spiegato le motivazioni, annunciando una protesta fissata per lunedì 14 marzo. In quella occasione l’illuminazione negli impianti sarà spenta in modalità self service nelle ore notturne.

Ivan Calabrese, presidente FICISC Confcommercio, Catania

Come stanno vivendo questo momento i gestori dei rifornimenti?

“Stavamo assistendo già da qualche settimana, prima dell’inizio del Conflitto fra Russia e Ucraina, all’aumento di listino dei prodotti energetici e del carburante. Questo a causa di un’errata applicazione di una normativa sulla transizione energetica, dovuta a sbagli dei passati governi. A maggior ragione, dopo l’inizio di questa guerra, il costo del carburante è aumentato circa del 40%.

Noi gestori di carburanti, che abbiamo una marginalità bassissima e già venivamo da una situazione poco felice, siamo costretti per ogni carico di carburante ad avere una maggiore spesa di circa 20.000 euro. Questo anche perché arriviamo da una mancata razionalizzazione della rete, abbiamo impianti obsoleti che non sono più compatibili col codice della strada. E ancora questa razionalizzazione non viene applicata… Ora la gente ci chiede perché noi non siamo i primi a scioperare. Non possiamo scioperare perché nella condizione economica che stiamo vivendo non abbiamo la possibilità di chiudere e di riaprire gli impianti“.

Cosa si può fare per risolvere questa situazione sempre più insostenibile?

“Noi chiediamo alla gente di venirci incontro, chiediamo agli autotrasportatori di fermarsi perché anche loro già da qualche mese a questa parte per fare un pieno in un autotreno spendono 1.000 euro in più. Tutto questo si ripercuote a cascata sui prodotti di consumo. Proprio per questo noi giorno 14 marzo, dopo l’orario di chiusura, quando accenderemo i self, per protesta spegneremo le luci fino all’indomani mattina per dare un segnale al Governo Draghi con il fine di rimodulare le accise. Ci sono delle accise mobili su cui si può intervenire. Chiediamo di rimodulare anche il costo dell’IVA”.

Gianluca Virgillito

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