Ryanair parla di "un falso rapporto disseminato di errori e false affermazioni", l'ENAC risponde che "sentirsi dire da un amministratore delegato un fatto del genere è abbastanza grave".
Mentre prosegue la battaglia tra Ryanair e Governo italiano sul Dl Asset, il tema del caro voli continua a essere al centro dell’attenzione nazionale. Le ultime parole del Ceo di Ryanair, Michael O’Leary, hanno scatenato le reazioni della politica e delle associazioni di consumatori e alle precedenti dichiarazioni adesso si aggiungono le pesanti accuse all’ENAC su presunti “falsi rapporti” sui prezzi dei voli.
La nuova stagione – sul fronte voli – si preannuncia quindi estremamente “calda”, soprattutto per la Sicilia, dove la compagnia irlandese ha già annunciato un taglio del 10% dei collegamenti. Una “svolta” potrebbe partire dal tavolo tecnico sul trasporto aereo voluto dal ministro Urso, con protagoniste le autorità nazionali e le 8 compagnie che operano in Italia.
Caro voli, Urso: “Anche Sicilia e Sardegna hanno diritto a prezzi ragionevoli”
“Anche i siciliani e i sardi hanno diritto di poter scegliere un volo a un prezzo ragionevole e soprattutto lo hanno i cittadini in caso di eventi catastrofali”. Sono queste le parole del ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a “Start” su SkyTg24. Il Governo Meloni, quindi, difende il Dl Asset e le misure contro la “fissazione dinamica dei prezzi” in condizioni di emergenza o in base a presunti algoritmi e dati dalle profilazioni web degli utenti.
Tutte le compagnie aeree presenti al tavolo tecnico, secondo quanto riferisce il ministro, “nessuna esclusa, hanno presentato un piano di sviluppo e crescita dei loro voli e rotte e sedi nel nostro Paese”.
Al margine della conferenza stampa di presentazione di Futura Expo, il ministro è tornato sul tema aggiungendo: “È iniziato un confronto molto importante, significativo e costruttivo con tutti gli attori del sistema aereo del nostro Paese, insieme al Mit, che servirà anche eventualmente a migliorare il decreto legge nel corso dell’esame in Parlamento, sia per quanto riguarda il diritto dei consumatori, soprattutto in Sicilia o durante gli eventi catastrofali, sia per quanto riguarda la possibilità di conferire alle authority competenti maggiori e più significativi poteri per garantire ai consumatori e ai vettori la massima trasparenza sulla formazione dei prezzi, per garantire un mercato più equo”.
Le accuse di Ryanair all’ENAC
Il CEO di Ryanair non ha di certo risparmiato forti critiche alle recenti misure del Governo contro il caro voli, in particolare contro il Dl Asset, additato come “un “decreto illegale” e “basato su dati spazzatura, consigli falsi e inaccurati di Enac”.
E proprio all’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile Ryanair si rivolge chiedendo al presidente Pierluigi di Palma “di assumersi la responsabilità per il falso rapporto presentato al Governo Italiano sul prezzo dei biglietti aerei e di dimettersi”.
Secondo la compagnia aerea, l’ENAC avrebbe reso note “false affermazioni su biglietti aerei (inesistenti) da 1.000 euro, false affermazioni su algoritmi inesistenti relativi a telefoni cellulari, geolocalizzazioni o browser Internet e false affermazioni su regimi di oligopolio nel mercato italiano”.
“Il falso rapporto ENAC-Di Palma è disseminato di errori e false affermazioni, ma sorprendentemente non sottolinea l’obbligo legale dell’Italia di garantire la libertà di prezzo sia per i vettori italiani che per quelli dell’UE che operano nel mercato italiano – afferma il Ceo di Ryanair, Michael O’Leary -. Questo falso rapporto dell’ENAC dimostra che il suo Presidente non è idoneo a supervisionare le attività dell’ENAC”.
Parole dure sulle quali si è soffermato anche il ministro Urso, che ha replicato: “L’Antitrust ha parlato di misura ‘assolutamente necessaria’, l’Autorita’ dei trasporti l’ha definita ‘assolutamente giusta’ e l’Enac ‘doverosa’”.
Anche il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, ha replicato alle affermazioni di Ryanair. “Sono discussioni che si fanno in sedi istituzionali, specie quando si affronta un decreto del governo ora all’esame del Parlamento. Più volte ho richiamato O’Leary a tenere in profilo più istituzionale. Da amico uno può anche divertirsi ma da presidente dell’autorità del trasporto aereo sentirsi dire da un amministratore delegato un fatto del genere è abbastanza grave. Il mio mandato ogni giorno è a disposizione del governo italiano, sicuramente non mi faccio dire una cosa così grave da un a.d. di una compagnia aerea. Diciamo che il garbo istituzionale è un po’ carente”, ha detto.
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