Catania, affiliato al clan Santapaola tenta di uccidere ex convivente - QdS

Catania, affiliato al clan Santapaola tenta di uccidere ex convivente

Catania, affiliato al clan Santapaola tenta di uccidere ex convivente

giovedì 22 Luglio 2021

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati hanno fatto luce sulla condotta persecutoria posta in essere nel tempo dall'uomo nei confronti dei familiari, tra questi anche il figlio

Un 48enne, indagato per i reati di tentato omicidio, tentato danneggiamento ed atti persecutori, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania.

L’uomo è un pluripregiudicato e affiliato al clan Santapaola arrestato e condannato nell’ambito dell’operazione “Fiori Bianchi” della Procura di Catania. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulla condotta persecutoria posta in essere nel tempo dall’uomo nei confronti dei familiari, culminata nel tentativo di omicidio dell’ex convivente 47enne.

Dopo la scarcerazione avvenuta nell’aprile del 2018, il 48enne non aveva accettato la decisione della compagna di interrompere la loro relazione. La donna era rimasta in silenzio timorosa di probabili ripercussioni sui loro due figli di 19 e 21 anni e, in particolare, su quest’ultimo che si era apertamente schierato in sua difesa avendo più volte assistito alle violenze del padre ai suoi danni.

Nel tempo, l’ha privata della sua serenità procurandole un continuo stress psicologico mediante continui passaggi a piedi ed in auto sotto la sua abitazione, oppure con innumerevoli telefonate e messaggi al suo telefono ed a quello dei figli, consentendole inoltre di frequentare soltanto appartenenti alla sua famiglia per imporle di fatto il veto di allacciare altre relazioni sentimentali.

A inizio luglio, l’ha aggredita picchiandola in varie parti del corpo. L’indomani la donna, scesa in strada per depositare il sacchetto dell’immondizia, aveva visto l’ex convivente che infuriato e con una bottiglia nelle mani stava cospargendo di liquido infiammabile la sua autovettura e lo scooter del figlio.

La donna gridò per attirare l’attenzione dei vicini ma l’esagitato, per nulla intimorito, aveva cosparso anche lei di liquido infiammabile minacciandola di morte insieme al figlio quindi ha tentato di appiccare le fiamme con un accendino che, solo per un malfunzionamento, ha impedito la tragedia.

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