Gli effetti benefici sulla mobilità sono innegabili, eppure dopo le prime due linee di bus veloci, la 1 e la 5, quella più attesa sembra essersi arenata. A chiedere notizia della linea veloce di autobus che dovrebbe collegare il quartiere di Nesima – periferia ovest della città di Catania, al centro storico continua a restare un annuncio. Tanto da arrivare in Consiglio comunale e diventare oggetto di una interrogazione all’amministrazione comunale.
L’autore è Maurizio Caserta, capogruppo del Partito democratico a Palazzo degli Elefanti che, in occasione della seduta della scorsa settimana, ha posto una domanda diretta a sindaco e vicesindaco presenti in aula. “Che fine ha fatto il BRT 2 dei Viali?”, domanda l’esponente politico. Si tratta della linea che, in principio, avrebbe dovuto collegare l’asse dei viali della città, da Ovest a Est, ma che nel progetto rimodulato arriverà fino in piazza Santa Maria di Gesù per poi arrivare in Piazza Stresicoro. “Abbiamo un finanziamento – continua Caserta – l’opera è in programma e avrebbe un effetto molto benefico sulla mobilità dei catanesi. Eppure non se ne sa nulla”.
Un quesito al quale replica il vicesindaco Paolo La Greca che è anche assessore alla Mobilità. “L’amministratore si sta muovendo con le dovute attenzioni che il caso richiede. Le cose stanno così – afferma il rappresentante della giunta comunale – l’Amts, l’azienda che si occupa del trasporto e della sosta ed è una nostra partecipata, ha predisposto un progetto esecutivo. Il che vuol dire che può andare in gara una volta fatto proprio e dunque approvato dall’amministrazione”.
Dunque il progetto sarebbe pronto e attenderebbe solo di essere approvato per essere realizzato, ma c’è un ma. La linea di bus veloce lungo il viale Mario Rapisardi, negli anni, ha fatto storcere più di un naso, per via della riduzione che la corsia protetta provocherebbe soprattutto sulle aree di sosta. Da qui, la necessità di organizzare incontri e riunioni con commercianti e residenti per spiegare il progetto che è stato pensato per occupare meno spazio possibile. Come lo stesso La Greca sottolinea in aula. “Nel progetto predisposto – dice il vicesindaco – lungo il viale Rapisardi prevede una tratta di interscambio – la prima che si realizzerebbe in Italia – cioè, invece di avere due corsie parallele ne ha solo una con le fermate che costituiscono lo scambio”.
Secondo La Greca e non solo, la linea BRT2 avrebbe oggi ancora più importanza per via dell’apertura di due nuove stazioni della metropolitana poco distanti. “È una linea che ad oggi, grazie all’apertura di Fontana e Monte Po, e al fatto che la metropolitana Fce utilizzerà la fermata Fontana come stazione di testa per gli autobus da e per Paternò, in sostituzione della linea che, durante il corso dei lavori non sarà più su ferro ma su gomma, diventa ancora più importante”, sottolinea il vicesindaco.
“Tuttavia – aggiunge – va verificata, cosa che stiamo facendo con molta attenzione, con il coinvolgimento delle commissioni consiliari e del consiglio di quartiere, degli abitanti e dei commercianti. Lo spazio è quello – prosegue il vicesindaco – e, quando si occupa parte della carreggiata con il mezzo pubblico, si riduce ovviamente quello per le auto e per la sosta”.
Insomma, il confronto con i cittadini prosegue ancora. “Sarebbe facile se lo disegnassimo su carta – evidenzia ancora – mentre è un po’ più complesso farlo comprendere con la sufficiente e necessaria attenzione agli abitanti, non solo a chi è interessato, ma soprattutto a chi venendo dai quartieri di Nesima e corso Indipendenza, si troverebbero a beneficiare della linea. Non c’è dubbio che un autobus in corsia propria è in grado di mantenere i tempi”.