Catania, “Casi Covid severi in pediatria, ecco perché vaccinare i bambini” - QdS

Catania, “Casi Covid severi in pediatria, ecco perché vaccinare i bambini”

Melania Tanteri

Catania, “Casi Covid severi in pediatria, ecco perché vaccinare i bambini”

giovedì 27 Gennaio 2022

Bruno Cacopardo, direttore dell’Unità di malattie infettive Garibaldi, interviene al QdS: "Da non vaccinati, si potrebbero presentare sintomi come brain fog, disturbi neurologici, ischemie"

CATANIA – Plateau raggiunto e, a breve, l’inizio della discesa della curva del contagio. Anche per questa quarta ondata, secondo Bruno Cacopardo, l’andamento della pandemia da Covid 19 sarebbe abbastanza prevedibile: dopo un periodo di numeri in stallo inizierà la decrescita. Dopo la fase ascensionale che è stata molto intensa, acuita dalle festività natalizie che hanno contribuito ad aumentare i contagi e a rendere la variante Omicron dominante, inizierà la discesa. “Stiamo assistendo alla fase di plateau – spiega Cacopardo, direttore dell’Unità di Malattie infettive dell’ospedale Garibaldi. Questo plateau precede l’andamento discendente della curva. Tra una settimana circa, inizierà un pericolo speculare a quello ascensionale e i numeri andranno a scendere”.

Questo però non deve significare abbassare la guardia. Il rischio di infettarsi ancora è alto, considerate le caratteristiche di Omicron e le percentuali di vaccinati con tre dosi ancora basse, nonostante il completamento del ciclo vaccinale potrebbe rappresentare un importante baluardo. “L’immunità di gregge non sarà raggiunta – conferma il professore. Abbiamo però la possibilità, con la vaccinazione in tre dosi, di alleggerire l’espressività clinica di questa malattia che precedentemente è stata drammatica, rendendola innocua, cosa che nel vaccinato con una sola dose o nel non vaccinato può avvenire ma anche no”. E poi i bambini: il medico insiste sulla necessità di vaccinare i più piccoli che sviluppano infezioni gravi con la variante omicron o comunque potrebbero farlo.

“La storia naturale dell’infezione Covid-19 tra i bambini ha modificato il suo andamento – sottolinea Cacopardo. Mentre in precedenza era un’infezione quasi esclusivamente asintomatica, da quando sono emersi gli ultimi ceppi è diventata un’infezione anche sintomatologicamente evidente. Basti vedere che i reparti di pediatria durante le prime fasi della pandemia erano completamente vuoti, ora compaiono casi anche abbastanza severi e impegnativi”.

Le complicazioni da Covid-19 non risparmiano neanche i bimbi, dunque, portando alcuni di questi anche a necessitare di cure intense. “Anche le rianimazioni pediatriche cominciano a notare qualche caso che avrebbe meritato maggiore attenzione per essere prevenuto – prosegue, evidenziando la necessità di vaccinare”. “È importante continuare il percorso che si sta seguendo – sostiene il primario – ovvero la vaccinazione pediatrica soprattutto adesso che è presente la variante Omicron la quale è più dannosa per i bambini”.

A rendere particolarmente delicata la malattia nei più piccoli sarebbe la compresenza di più problematiche. Oltre al temuto long Covid che nei bimbi potrebbe dare complicazioni. “L’interessamento pediatrico è multi sistemico – ovvero non limitato ai polmoni ma è esteso a più organi contemporaneamente. L’effetto che potrebbe avere sui bambini è assolutamente imprevedibile – incalza il medico. La vaccinazione, sia nell’adulto che nel bambino, non previene sempre la malattia ma la rende meno grave e, rende meno pesante l’impatto”.

Anche in relazione agli strascichi che la malattia può comportare: il cosiddetto long Covid appunto. “Se si prende il Covid da non vaccinato si potrebbero presentare sintomi come Brain Fog, disturbi neurologici, irritazioni varie, ischemie e molto altro. Se invece ci si vaccina – conclude – questo insieme di sintomi viene di gran lunga attenuato”.

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