Catania, donna riceve solvente in pieno volto: frequentava pentito

Dalla frequentazione con il pentito all’acido in pieno volto, shock a Catania

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Dalla frequentazione con il pentito all’acido in pieno volto, shock a Catania

Redazione  |
giovedì 30 Marzo 2023

Si indaga sulla triste vicenda che ha coinvolto una donna, che in passato avrebbe frequentato il boss Salvatore Giarrizzo.

E’ un brutto fatto di cronaca quello che, a Catania, nella zona della stazione ferroviaria, ha visto una donna ricevere in pieno volto del solvente. Sull’accaduto sono in corso le indagini della squadra mobile della Questura, insospettita dal fatto che la stessa aveva frequentato un pentito originario di Adrano. Condotta in ospedale con il volto fortemente arrossato (prognosi di sette giorni), l’aggressore, dopo averla affiancato con l’auto, avrebbe scagliato l’acido direttamente in viso dopo avere urlato “Giarrizzo”, ovvero il cognome di un collaboratore di giustizia che in passato aveva frequentato.

Chi è Giarrizzo

Un indizio decisivo affinchè le indagini della polizia prendessero una precisa direzione. Il boss Salvatore Giarrizzo è stato il reggente del clan mafioso Scalisi di Adrano ed è stato arrestato nel 2020 nell’ambito dell’operazione ‘The King’. Il 17 febbraio del 2021 è stato incendiato un camion per la vendita di panini di un suo familiare e che era stato in uso. Dunque un obiettivo già preso di mira, con le intercettazioni disposte dalla Dda della Procura di Catania dalle quali, nell’ambito dell’inchiesta Triade del marzo 2021, erano emersi dei progetti di vendetta della cosca nei confronti del pentito e dei suoi familiari. Le indagini del commissariato di Adrano e dalla squadra mobile di Catania, secondo la Dda etnea, fecero emergere il “forte disappunto tra gli affiliati al clan Scalisi”, per la collaborazione con la giustizia di Salvatore Giarrizzo, avviata nell’estate del 2020, tanto da “progettare atti intimidatori nei suoi confronti e della sua famiglia, finalizzati a fargli ritrattare le dichiarazioni rese nei confronti degli ex compagni e di appartenenti ad altri gruppi mafiosi”.

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