CATANIA – Appena quindici presenti alla prima convocazione e solo undici a quella del giorno successivo. Sembra sia scoppiato un “caso Sidra” a Palazzo degli elefanti dopo che le due sedute di Consiglio comunale, convocate per trattare la delibera per autorizzare Sidra, la partecipata del Comune di Catania che gestisce il servizio idrico, al “versamento pro quota di euro 117.900 in conto aumento del capitale sociale di euro 3.000.000 della società Hydro Catania S.p.A.”, sono saltate per mancanza di numero legale.
Tantissime assenze, non solo tra le fila delle opposizioni, presenti alla prima convocazione ma non alla seconda, quanto piuttosto tra i banchi della maggioranza; in particolare nessuno era presente dei rappresentanti di Forza Italia, nonostante la presidenza della partecipata, affidata a Mario Di Mulo, sia espressione proprio del partito azzurro. Ed è proprio tra i berlusconiani che serpeggiano malcontenti, relativi soprattutto alla tempistica con cui l’atto è arrivato in aula e alla trattazione d’urgenza richiesta; un aspetto che aveva fatto rinviare la trattazione della delibera già ad aprile, in seguito a una pregiudiziale proposta proprio dal capogruppo di FI, Piermaria Capuana che aveva chiesto di ritirare l’atto, “che presenta aspetti tecnici, così come sono stati rilevati nella capigruppo e nelle commissioni che non hanno espresso parere favorevole, e un verbale contrario dei revisori dei conti. Mancando il bilancio di Sidra, e mancando il piano economico di Hydro Catania – aveva evidenziato il consigliere – ci risulta impossibile poter, in tempi così brevi e per una questione così complessa, decidere”.
“Non è chiaro a cosa serva l’aumento di capitale richiesto”
Una richiesta sottoscritta da tutti i presenti, a sottolineare la volontà di comprendere meglio la questione. Che, in occasione della seduta della scorsa settimana non è stata nemmeno trattata. “Non è chiaro a cosa serva l’aumento di capitale richiesto – dichiara il vicepresidente del consiglio, Riccardo Pellegrino, esponente di FI. I revisori dei conti, malgrado non sia stato richiesto il parere, si sono espressi negativamente. Sidra, oltretutto, non ha ancora presentato i bilanci e non si sa se aderire a questo aumento di capitale darà o meno un beneficio all’azienda. Insomma – sottolinea – ci sono parecchie perplessità”.
Dubbi che lo stesso presidente Di Mulo è pronto a fugare
“L’atto è importante perché stiamo parlando del futuro di Sidra all’interno del gestore unico – spiega -. A partire dal 31 marzo 2026, la gestione del servizio idrico andrà a ricadere nelle mani della società Sie, che si occuperà sia delle nuove opere, per circa 810 milioni di euro, che della gestione concreta del servizio, tramite la società Hydro Catania, quindi fare parte anche come socio di capitale all’interno di Hydro Catania può avere una sua convenienza”. I termini per l’approvazione, però, sono scaduti, anche se, a quanto pare, c’è la possibilità che l’atto possa tornare in aula. Ma Di Mulo non conferma.
“Non saprei – dice – non è di nostra competenza ma del nostro socio. Io me lo auguro – prosegue: mi sono già interfacciato con il sindaco e mi auguro che i consiglieri comprendano l’importanza di permettere alla Sidra di poter rimanere all’interno del gestore unico. Noi abbiamo dato tutte le possibili informazioni alle commissioni consiliari in una relazione redatta dal nostro legale – conclude -; tuttavia mi rendo disponibile con tutti i consiglieri per ulteriori approfondimenti”.

