Il sogno Wonderlad, aprirà a febbraio 2020 la casa per i bimbi oncologici - QdS

Il sogno Wonderlad, aprirà a febbraio 2020 la casa per i bimbi oncologici

Melania Tanteri

Il sogno Wonderlad, aprirà a febbraio 2020 la casa per i bimbi oncologici

mercoledì 04 Dicembre 2019

Emilio Randazzo: “Con questo progetto l’architettura a disposizione dell’arte”

CATANIA – Una casa pensata e realizzata per dare sollievo a chi è costretto ad affrontare la malattia. Un grande progetto nato cinque anni fa e divenuto realtà. Aprirà i battenti a febbraio 2020 Wonderlad, la struttura innovativa inaugurata il mese scorso dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo e realizzata da Lad Onlus, con il sostegno di tantissimi soggetti, pubblici e privati, per accogliere i bambini affetti da malattie oncologiche e altre malattie gravi, insieme alle loro famiglie, durante il periodo delle cure.

Duemila metri quadrati, con annesso parco, laboratori, un auditorium polifunzionale, una biblioteca e sei mini appartamenti dotati di quattro posti letto, bagno privato e cucina, nati da un’idea di Cinzia Favara ed Emilio Randazzo che, forti dell’esperienza all’interno del reparto di oncologia pediatrica del Policlinico e di quella di Lad Onlus, hanno deciso cinque anni fa di realizzare una casa per i piccoli affetti da queste terribili patologie. Una grande opera che ha ottenuto il patrocinio dell’International Union of Architects, del Consiglio Nazionale Architetti P.P.C., dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, di Federarchitetti, della Regione e Inarch Sicilia.”Il tema è molto delicato – spiega Emilio Randazzo, project manager di Lad Onlus – quello della malattia infantile oncologica. Portando bellezza la gente capisce che possiamo, senza intristirci, fare qualcosa di bello”.

Un’idea diventata realtà grazie alla solidarietà partecipata che ha messo in moto un vero e proprio esercito di sostenitori di un progetto davvero innovativo, non solo nella sostanza, ma anche nella forma. L’edificio è infatti risultato di un concorso internazionale di idee ed è realizzato in bioarchitettura, altamente sostenibile e dal bassissimo impatto ambientale. “Con questo progetto l’architettura si mette a disposizione delle persone – aggiunge Emilio Randazzo – e riesce davvero a raggiungere i più alti e nobili obiettivi, che vogliono tirare fuori il meglio in una rete di solidarietà partecipata”.

WonderLad si trova nel quartiere Barriera: può ospitare fino a 80 ragazzi per le attività diurne e 24 per dormire. “Il criterio è quello che i bambini sani stanno insieme a quelli malati – aggiunge Randazzo. Non ghettizziamo la malattia che deve essere una parentesi nella vita di un bambino”. Tantissimi anche i professionisti coinvolti, per affrontare il momento delicato del piccolo malato e della famiglia da tutti i punti di vista, sanitario, psicologico, scientifico.

“Da qui si partirà con le attività rese disponibili a tutti – prosegue Cinzia Favara – in forma inclusiva, aperte ai ragazzi della città, non solo a quelli affetti da malattie oncologiche e gravi. L’arte è una dimensione che ci appartiene, scende davvero nel profondo e fa stare meglio”. Un progetto innovativo che diventa modello. “L’idea è proprio quella di poter replicare il format – conclude Randazzo – utilizzando l’arte terapia e creare luoghi bandendo concorsi di architettura e creando questa solidarietà partecipata”.

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