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VIDEO | Innovazione, sensibilizzazione e prevenzione: nasce a Catania la Fondazione Salute e Cultura

Alessia Lo Monaco
Alessia Lo Monaco

La denatalità e la nascita oggi, la salute delle donne, l’umanizzazione delle cure oncologiche, sport salute, la lotta contro ogni violenza, il contrasto alle devianze e alla povertà. Sono queste alcune tematiche su cui lavorerà, nel biennio 2025/26, la Fondazione Salute e Cultura presentata alla città di Catania nello splendido scenario del teatro Sangiorgi. Un momento di confronto, di dialogo, di crescita. La Fondazione Salute e Cultura nasce con l’obiettivo di fare rete per aiutare il sistema sanitario nazionale, fornendo ciò che purtroppo negli ospedali, dove vige l’urgenza e l’emergenza, manca.

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Fondazione Salute e Cultura. L’intervento del presidente Ettore

Il nome stesso della Fondazione del presidente Giuseppe Ettore si fonda su un concetto base, chiaro e preciso. La cultura, unita alla salute, richiama infatti la necessità di creare sensibilizzazione e formazione ed è intesa dunque come un vero e proprio arricchimento.

“Il sud – ha dichiarato il presidente della Fondazione Giuseppe Ettore – attualmente è una delle ultime regioni dove si eseguono gli screening e i vaccini. Credo che la nostra funzione sia, nell’ottica della prevenzione, quella di motivare le donne e i cittadini a fare i controlli e questo non è poco perché non c’è nessun sistema che svolge questo ruolo. La Fondazione può prendersi carico di tutto questo e deve cominciare dalle scuole, deve andare negli ospedali e nelle piazze per raccogliere fondi e sostenere tutte queste iniziative.”

La presentazione dei progetti

Nel corso della ricca serata, sono stati presentati tre progetti: l’apertura di un ambulatorio per la prevenzione e il controllo degli abusi sui minori, la Scuola della nascita e un ambulatorio dedicato ai pazienti oncologici.

“Il primo progetto – ha continuato il presidente Ettore – pone al centro un dramma purtroppo in crescita. La Scuola della nascita, invece, vuole essere un ambulatorio dove le donne e le coppie possono arrivare senza prenotazione, senza pagare il ticket e avere tutte le informazioni necessarie per poter pianificare una gravidanza serena. Il terzo progetto, infine, ha l’obiettivo di prendere in carico il paziente oncologico fornendo tutto il necessario che va oltre le terapie come il reinserimento nell’attività lavorativa o anche percorsi riabilitativi.”

Gli interventi di Galvagno, Giammanco e Ferrara

L’evento ha richiamato medici, esperti del settore ma anche le istituzioni. Presenti in sala, infatti, il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, il questore Giuseppe Bellassai, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, il videsindaco di Catania Paolo La Greca e il vescovo di Acireale Antonino Raspanti.

“La sala gremita – ha commentato il presidente dell’Ars Galvagno – testimonia come la presenza di tanti medici e professionisti del settore certifichino una certa attenzione ad un tema assolutamente delicato. Salute e cultura rappresentano un binomio in questo momento assolutamente inscindibile e ci auguriamo che le istituzioni facciano la loro parte per cercare di migliorare le condizioni attuali.”

Subito dopo i saluti istituzionali, sul palco il Direttore Generale ARNAS Garibaldi il Dott. Giuseppe Giammanco, ha ribadito l’importanza del lavoro svolto dai tanti professionisti della Fondazione che investono il proprio tempo in prevenzione e informazione: “Il tempo è la nostra risorsa più scarsa e quando dei professionisti che hanno una giornata impegnatissima decidono di fermarsi al di fuori dell’ambiente lavorativo e progettano insieme fanno la cosa più bella, mettono insieme il loro tempo e il tempo di più persone insieme cresce, matura e dà i suoi frutti.”

In linea con i valori e i punti della Fondazione anche il Direttore Generale Fondazione Terres des Hommes Italia, Paolo Ferrara, intervenuto in collegamento: “Sono convinto che oggi con la Fondazione Salute e Cultura insieme potremmo mette passo dopo passo quei tasselli che ci permetteranno di fare ancora uno sviluppo in termini di innovazione, di capacità di ascolto e di capacità di risposta ai bisogni del territorio.”

Catania dunque lancia un segnale importante, mostrando la volontà di iniziare ad essere protagonista e partecipe di un cambiamento culturale, verso l’innovazione non solo tecnologica ma anche sociale.