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Catania, Portoghese attacca la politica, Renna affonda il colpo

Melania Tanteri

Catania, Portoghese attacca la politica, Renna affonda il colpo

venerdì 20 Gennaio 2023

Polemica sulla Festa di Sant’Agata, il commissario: “Procedure trasparenti che non mi risultano in passato”

CATANIA – “È la Regione che si deve chiarire”. Il commissario straordinario del Comune di Catania, Federico Portoghese, in occasione della presentazione della Festa di Sant’Agata, commenta così il procedimento di revoca della sua nomina avviato dall’assessorato agli Enti locali. Poche parole ma precise. “Forse qualcosa manca in questo parere legale – continua. Parlano di autonomia dell’Università, ma questa è una tipologia di gestione. Se si prendono come riferimento le sezioni unite della Cassazione, si parla di un atto gestionale e non della dirigenza pubblica”. Il commissario dunque non resta a guardare e accenna ciò che probabilmente sarà contenuto nelle memorie che potrà presentare all’Avvocatura della Regione. “Vediamo cosa succederà – prosegue. Non ho fatto alcun ricorso perché non sono un candidato. Il problema è la gestione della città e sant’Agata”.

E’ un fiume in piena Portoghese. Che passa dalla riorganizzazione del Comitato per la gestione della Festa, fino a ciò che non ha trovato a Palazzo. “È paradossale – continua -. Dopo che un Comitato in atto si è dimesso, noi lo abbiamo organizzato con le specifiche competenze. L’organizzazione del Comitato oggi è tecnica – afferma. Con competenze giuridiche, religiose e tecniche. E’ stato fatto il budget che prima non esisteva, verbali: così si dovrebbe gestire un evento, con procedure trasparenti che non mi risultano in passato. Stiamo recuperando, ma la programmazione delle manifestazioni doveva essere già pronta e invece abbiamo dovuto riorganizzare. Ma ci stiamo riuscendo”.

“Una politica dipendente”. È così che la definisce Portoghese che ribadisce. “A me non piace e io non ci sto. Io devo condurre un ente pubblico e l’ho detto tante volte, mi baso sull’efficienza e non sulle chiacchiere. Il commissario non risponde al Consiglio – aggiunge – ma gestisce un ente”. Parla di efficienza anche in riferimento alla rimozione del segretario generale del Comune, che tante critiche ha scatenato. “Ricordo che questo ente deve gestire milioni e milioni di fondi europei – dice ancora. Occorre un segretario generale che abbia le funzioni anche di direttore generale, che non ho. Occorre una figura che abbia anche queste competenze. Dobbiamo rispondere alla Corte dei conti: non è un discorso personale ma di organizzazione”.

Monsignor Luigi Renna affonda maggiormente il colpo

Partendo dalla vicenda Portoghese, già commentata in una lettera inviata alla stampa. “I cittadini, a lungo andare, rischiano di perdere la fiducia nella politica” – ha detto mons. Renna parlando con i giornalisti prima della conferenza. E la prova è che il flusso alle urne, nella nostra Sicilia e nella nostra Catania, è stato tra i più bassi in Italia nell’ultima consultazione elettorale. Questo accade anche per quello che accade nella politica”. Instabilità, errori, “non aver verificato per tempo l’ammissibilità della candidatura del dott. Portoghese sono situazioni che non dovrebbero mai verificarsi – ha continuato Sua eccellenza -. Constatiamo questo ma guardiamo con fiducia al futuro”.

Il caso Catania, la crisi istituzionale venutasi a creare con l’avvio delle procedure per rimovere il commissario straordinario del Comune, Federico Portoghese, preoccupano la diocesi. “Non perdiamo fiducia nella politica nonostante queste situazioni” – ha aggiunto, chiamando i cittadini alla responsabilità della scelta al momento del voto. “Se determinate situazioni sono state fallimentari – ha detto – bisogna stare molto attenti alle scelte future perché non si può replicare semplicemente un passato quando si è insoddisfatti di esso. Bisogna individuare personalità che diano stabilità e che abbiano soprattutto un grande profilo di competenza, per far riprendere Catania, di un progetto politico per la città che sia di altissimo profilo”.

Renna è poi entrato nella questione Sant’Agata. Evidenziando come “La festa non rischia – ha assicurato: le procedure sono state avviate. Rispetto a qualche anno fa sono cambiate le leggi ma il programma è stato pubblicato. La notizia sul commissario ci ha sorpreso – ha ribadito – ma non ci ha fatto indietreggiare rispetto ai nostri impegni presi con sant’Agata e con la città”. L’arcivescovo si è soffermato sulla doppia dimensione della festa, religiosa e civile, evidenziando come saranno rispettati tutti i momenti della festa. Chiedendo a tutti di fare la propria parte. “Tre febbraio offerta della cera. E giro esterno e poi interno. Dobbiamo farci trovare pronti – ha continuato -. Innanzitutto, con una città pulita e ognuno deve fare la propria parte. Nelle strade e nei comportamenti. La festa deve svolgersi nella legalità più assoluta, con gare per affidare i vari servizi e in collaborazione con le forze dell’ordine che ringraziamo. La festa deve essere sicura e non gravata da rischi. Legalità e sicurezza vanno di pari passo”.

E di sicurezza, legalità e risorse pubbliche impegnate ha parlato il componente del Comitato, Agatino Cariola. Che ha spiegato che, alla fine della manifestazione, il rendiconto delle spese sarà pubblico e illustrato alla città. “Spiegheremo la spesa di ogni centesimo” – ha detto. Il budget previsto è di 550 mila euro.

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