Catania, supermercato Cibali, annullato lo stop - QdS

Catania, supermercato Cibali, annullato lo stop

redazione

Catania, supermercato Cibali, annullato lo stop

giovedì 07 Maggio 2020

Il Tar ha accolto l’esposto di Eurospin. Ora l’Amministrazione si rivolgerà alla Regione

CATANIA – Una sentenza che potrebbe presto rimettere in moto le ruspe. Il Tribunale amministrativo, sezione di Catania, si è pronunciato contro il Comune accogliendo l’esposto di Eurospin Sicilia, che sta realizzando il supermercato in Via Sabato Martelli Castaldi, nel quartiere Cibali.

Nello specifico, il Tar ha annullato l’ordinanza emanata dagli uffici di Palazzo degli Elefanti il 12 febbraio 2020, che sospendeva i lavori in corso di realizzazione per 18 mesi e, in via subordinata, anche quella del 13 dicembre 2019 con la quale il direttore della direzione urbanistica Biagio Bisignani aveva disposto la sospensione dei lavori per 60 giorni”. Quest’ultima era stata disposta per alcune presunte irregolarità nella quantificazione dei materiali di risulta da scavo e per presunte ragioni di carattere urbanistico.

Due gli aspetti, in particolare, che il Tar giudica inammissibili: il primo riguarda l’ordinanza del febbraio 2020 che sarebbe una rettifica di quella precedente del 13 dicembre 2019 che, nel frattempo però, non era più valida – “Risulta giuridicamente impossibile – si legge nella sentenza – la rettifica di un provvedimento che ha ormai perduto la sua efficacia”.

Il secondo riguarda invece il fatto che “l’ordinanza di sospensione dei lavori costituisce un provvedimento eccezionale con un’efficacia strettamente limitata nel tempo – si legge ancora – e avente il solo scopo cautelare di impedire che la prosecuzione dei lavori determini un aggravarsi del danno urbanistico, in modo da consentire all’Amministrazione di determinarsi con una eventuale misura sanzionatoria, non potendosi consentire che il destinatario possa essere esposto sine die all’incertezza circa la sussistenza del proprio ‘ius aedificandi’”.

Non solo: secondo il Tar, “il Comune ha esercitato per due volte nel giro di due mesi e per le medesime motivazioni un potere consentito in via eccezionale”, prolungando “smisuratamente il termine di efficacia della disposta” e “il provvedimento appare anche illegittimo in quanto la sospensione può essere disposta se l’illecito urbanistico-edilizio è stato accertato e non semplicemente se lo stesso venga solo ipotizzato”.

Una serie di motivazioni che hanno portato alla sentenza che vede soccombere il Comune, condannato a liquidare parte delle spese per complessivi 1.200 euro. Palazzo degli Elefanti sembra però non voler cedere: dal Comune infatti confermano la volontà di definire la procedura, oggettivamente piene di zone d’ombra.

L’amministrazione ha chiesto al direttore Bisignani di rivolgersi ai tecnici dell’assessorato regionale Territorio e ambiente in modo che possano emettere un parere sulla questione. Solo in seguito l’amministrazione deciderà se impugnare o meno l’atto. Nel frattempo prosegue il percorso giudiziario sulla vicenda, avviato con un esposto presentato dal Movimento 5 Stelle “che nulla a che vedere con il pronunciamento del Tar – spiega il consigliere del Movimento 5 Stelle, Graziano Bonaccorsi – ma presunte irregolarità nelle procedure per il rilascio dei permessi a costruire. Non abbassiamo assolutamente la guardia – continua – teniamo alto il livello di attenzione e confidiamo nella magistratura”.

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