Catania, tensioni in Consiglio comunale “Maggioranza troverà la quadra” - QdS

Catania, tensioni in Consiglio comunale “Maggioranza troverà la quadra”

Melania Tanteri

Catania, tensioni in Consiglio comunale “Maggioranza troverà la quadra”

sabato 05 Marzo 2022

Dopo le difficoltà per l’elezione del vicepresidente vicario, anche il rendiconto è passato a fatica. Sangiorgio (Pogliese sindaco): "Non vedo alcuna crisi, ma va convocato tavolo con tutti i gruppi"

CATANIA – Solo 18 i presenti della maggioranza in occasione dell’ultimo voto in aula. Quello grazie al quale sono stati sbloccati importanti fondi nazionali, ossigeno puro per le casse dissestate del Comune. All’appuntamento per l’approvazione del Rendiconto finanziario del 2020, gli esponenti della maggioranza non erano certo numerosi come si sono presentati in occasione della seconda chiamata per la nomina del vicepresidente vicario del Consiglio comunale, la scorsa settimana, dopo che, alla prima convocazione, i numeri della maggioranza non sono riusciti a far prevalere Salvo Giuffrida (indicato dal sindaco) sullo sfidante Emanuele Nasca. Tutt’altro.

Tanto che il documento è passato grazie alla presenza di due esponenti delle opposizioni, che hanno fatto sì che il numero legale fosse garantito, pur astenendosi, e del gruppo quasi al completo di Grande Catania che, proprio in occasione del voto per il vicepresidente del Consiglio, si era discostato dall’indicazione della maggioranza e del sindaco, scegliendo Nasca.

Si ripropone dunque il problema della tenuta della squadra che sostiene l’amministrazione. Anche se c’è chi lo esclude, come Luca Sangiorgio, capogruppo di Salvo Pogliese Sindaco. Che sull’assenza di molti colleghi di maggioranza afferma: “Arriviamo stanchi dopo due votazioni sulla vicepresidenza e anche in passato, il Rendiconto, è spesso stato approvato in seconda convocazione. Io non vedo alcun caso di crisi di maggioranza” – sostiene Sangiorgi per cui, dunque, quanto accaduto mercoledì in aula non sarebbe una cartina di tornasole della salute politica della squadra che sostiene Pogliese.

Il capogruppo, autore di una nota molto dura all’indomani della scelta di Giuffrida come vice di Castiglione, ritorna sull’argomento. “Quel che è accaduto – sottolinea – ha certificato il fatto che sia la Lega che il Movimento per l’autonomia si sono schierati da un’altro lato rispetto al nostro. Ma sono certo – aggiunge – che la maggioranza troverà la quadra e le ragioni dello stare insieme prevarranno”. Sangiorgio, dunque, esclude che le notizie palermitane di un allontanamento tra Salvini e Meloni abbiano influenze su Catania. “Qui nel centrodestra si dialoga – insiste; ci si scontra ovviamente, anche perché la situazione del sindaco sospeso può favorire incomprensioni. Per questo, io chiedo al vicesindaco Roberto Bonaccorsi (che guida la città al posto del sindaco attualmente sospeso n.d.r.) di convocare un tavolo con tutti i gruppi di maggioranza e chiedere a ognuno dove sia collocato, sennò si assisterà solo a un logoramento fino al voto per le Regionali. E questo non credo abbia senso”.

Insomma, il malumore sembra restare ancorato tra gli scranni dell’aula di Palazzo degli elefanti, tanto che più di qualcuno invocherebbe un rimpasto. Nel corso dell’ultima seduta relativa al Rendiconto, infatti, sono emerse delle lamentele profonde sull’assenza di una guida della città ma soprattutto sul rischio che le beghe politiche possano interrompere i lavori d’aula. Qualche autonomista ha sottolineato come l’ex sindaco Stancanelli, di fronte a una situazione simile, avesse fatto la scelta di azzerare la Giunta scegliendone una tecnica, pur di non cadere nelle lotte tra partiti e garantire governabilità.

“A noi del sottogoverno non importa – ribatte il capogruppo di Grande Catania, Sebastiano Anastasi -. Vogliamo che la città sia governata e amministrata. Non gestita. Tutte le soluzioni migliori per governare la città le sosterremo – continua – ma bisogna governare. C’è un’emergenza evidente in città, l’immondizia per le strade, i commercianti in crisi. C’è un problema serio legato all’urbanistica. Abbiamo sostenuto un sindaco che parlava di piano regolatore e non se ne parla più – insiste – oltretutto, appena arriveranno le bollette energetiche, i conti andranno in malora. Di questo occorre parlare” tuona Anastasi. Che sul Rendiconto sottolinea: “Se non fossimo rimasti noi e i consiglieri Gelsomino e Zappalà, non sarebbe passato”.

Il documento finanziario è passato, lo scontro probabilmente è solo rimandato: le Regionali si avvicinano e che la politica prevalga sull’amministrazione è una possibilità. “Questo ancora non è chiaro, ma se le dinamiche sono tese alle Regionali se la sbrighino tra partiti e segreterie – conclude Anastasi -. Noi vogliamo fare i consiglieri e governare questa città”.

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