CATANIA – Traferire gli abitanti del Villaggio Santa Maria Goretti per risolvere il problema delle continue inondazioni. A Librino, pare, nell’area intorno all’ospedale San Marco. Sono in allarme alcune associazioni del coordinamento per i fondi del Pnrr dopo aver appreso dalla voce dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Catania, Enrico Trantino, nel corso degli incontri organizzati dall’amministrazione, la volontà di spostare gli abitanti del quartiere periferico che, spessissimo, finisce sott’acqua in seguito a forti piogge, in altra sede. Una scelta pare dettata dal fatto che sarebbe più conveniente delocalizzare che riqualificare. L’idea non è certo nuova: era già stata avanzata nel 2012 durante le discussioni sull’allora redigendo Piano regolatore generale. L’assessore all’Urbanistica era il compianto Luigi Arcidiacono allora vicesindaco di Raffaele Stancanelli che, insieme al collega ai Lavori pubblici, Giuseppe Marlettta, avanzarono agli abitanti la prospettiva del trasferimento.
“Assistiti dai tecnici comunali dell’urbanistica e di quelli addetti al rischio sismico e idrogeologico – si legge in una nota stampa – hanno incontrato una delegazione di abitanti del villaggio Santa Maria Goretti e di un’associazione dei consumatori per le problematiche connesse agli allagamenti che si sono verificati nella zona e sull’ipotesi di una possibile delocalizzazione dei circa 150 nuclei familiari che vi risiedono”. Nella nota Arcidiacono parlava di “ingiustificati allarmismi circa azioni dell’Amministrazione per localizzazioni diverse da quelle attuali per le abitazioni del villaggio. Un altro conto – precisava ancora – è la previsione che abbiamo inserito nella proposta del Prg che dovrà essere vagliata dal consiglio comunale e successivamente dagli altri organi competenti di una possibile delocalizzazione di quel nucleo abitativo in aree non molto distanti. Si tratta – aggiungeva – di un’ipotesi per noi doverosa viste le relazioni dei tecnici che sono convergenti nell’evidenziare i gravi rischi sismici e idrogeologici ma che ovviamente nella sua parola finale è rimessa alla valutazione di altri organi”.
L’area dove oggi l’amministrazione sembra voglia localizzare il Villaggio pare sia Librino, nei pressi dell’ospedale San Marco. Un’ipotesi non condivisa dagli abitanti della città satellite. “La Rete Piattaforma per Librino ritiene che questa operazione complessa, che rischia di creare gravi problemi per gli abitanti del quartiere interessato e di acuire il disagio abitativo, non possa che essere vagliata in maniera approfondita con il coinvolgimento degli stessi abitanti”, scrivono i rappresentanti della realtà dove vengono rappresentate parecchie anime che operano nel quartiere. “Ritieniamo comunque sbagliato prevedere ulteriori insediamenti abitativi a Librino che, sicuramente, non deve espandersi ancora. Ha invece necessità di spazi di aggregazione sociale, di verde e di servizi non solo diretti agli abitanti del quartiere ma erogabili all’intera città. Proprio perché l’assenza di servizi sta portando all’isolamento dell’intero quartiere e al trasferimento del ceto medio in altri quartieri se non in comuni limitrofi”.
Anche l’associazione Argo, anche questa parte del coordinamento per i fondi del Pnrr come la Rete Piattaforma, non concorda con la proposta. Pur apprezzando gli incontri organizzati dall’amministrazione, “Non è possibile, tuttavia, non notare le contraddizioni che sono emerse già nel corso dello stesso incontro, quando Pogliese ha accennato ai progetti che il Comune e la Città Metropolitana intendono realizzare con la prima tranche di finanziamenti previsti per Catania – si legge nel blog dell’associazione. Il primo di questi progetti è, infatti, il dislocamento in altra sede del Villaggio Santa Maria Goretti. Ricostruire il Goretti a Librino sarebbe, d’altra parte, in evidente contrasto con lo ‘zero consumo di suolo’ rivendicato a parole dal sindaco”.
Un aspetto su cui insiste anche Maurizio Palermo, ex dirigente dell’ufficio urbanistico del Comune di Catania, che ricorda come in città vi siano tantissimi alloggi vuoti. “Questa idea di espandere Librino a Ovest risale almeno gli anni Ottanta – ricorda, per poi aggiungere: “Si era parlato di consumo di suolo zero anche nelle direttive del Consiglio comunale votate a dicembre – sottolinea. A Catania ci sono circa ci sono decine di migliaia di vani non utilizzati che il Comune potrebbe benissimo acquistare destinare ad alloggi”.
Per questo, le associazioni chiedono trasparenza nei progetti relativi ai fondi del Pnrr, che vengano pubblicati insieme agli importi sul sito del comune e che si coinvolga la cittadinanza. La questione, nel frattempo, è arrivata in commissione consiliare. “Abbiamo avviato il dibattito con il direttore e l’assessore che abbiamo audito – afferma il consigliere Sebi Anastasi. Al momento abbiamo solo avviato la discussione – precisa – e l’assessore Trantino ci ha confermato che è in corso la discussione con i comitati degli abitanti. Non abbiamo visto ancora la delibera, ma è chiaro – sottolinea l’esponente politico – che, anche quando le normative non dovessero prevedere il passaggio in Consiglio comunale, questo andrebbe fatto. Se no – conclude – non si spiegherebbe la nostra funzione di rappresentanti dei cittadini”.
Un’ipotesi studiata dall’amministrazione Pogliese per risolvere il problema dell’allagamento di Santa Maria Goretti è la dislocazione in altra zona. Lo conferma al QdS l’assessore all’Urbanistica, Enrico Trantino. Che, prima di addentrarsi nella questione però, fa un salto in corso Martiri della Libertà. Per sottolineare come, in relazione al bando relativo al parcheggio, oggi bocciato dal Tar, non ve ne fosse uno pronto predisposto dalla precedente amministrazione, come affermato sia dall’ex sindaco Bianco che dal suo assessore all’Urbanistica, Salvo Di Salvo. “Non è mai esistito il bando di gara – afferma Trantino. Mancava l’approvazione del Genio civile e quindi non era stato redatto”. Una precisazione prima di entrare nell’argomento Pnrr.
“In questo momento – spiega – dobbiamo mettere in atto uno studio di fattibilità che sviluppi un’idea di massima sul tipo di interventi da realizzare. Con l’amministrazione Pogliese – prosegue – abbiamo pensato che potrebbe essere sfruttata l’occasione per risolvere il nodo Santa Maria Goretti, prevedendo il trasferimento in altra area ancora da individuare, ma limitrofa, per la realizzazione di un villaggio che abbia le stesse tipologie abitative con standard migliorativi”. Le ipotesi sarebbero due: “Una è una vasta area nei pressi San Marco – dice ancora Trantino – l’altra è vicino Porte di Catania”.
La fase è ancora interlocutoria: l’amministrazione deve presentare gli studi di fattibilità entro il 7 marzo. Le somme a disposizione per 3 progetti della Città metropolitana ammontano a circa 186 milioni. “Quel che noi vorremmo risolvere – prosegue l’assessore – è questo problema insieme a quello di San Berillo vecchio”. Infine, relativamente al dialogo con i residenti di Santa Maria Goretti, conclude: “L’interlocuzione è stata avviata”.