Catania, Corso Martiri, la versione di Bianco sul bando “bocciato” dal Tar - QdS

Catania, Corso Martiri, la versione di Bianco sul bando “bocciato” dal Tar

Melania Tanteri

Catania, Corso Martiri, la versione di Bianco sul bando “bocciato” dal Tar

venerdì 28 Gennaio 2022

L’ex sindaco racconta il percorso con cui si arrivò a redigere il bando per il parcheggio in Piazza della Repubblica, approvato preventivamente dall’Anac, ma poi cambiato dall’attuale amministrazione

CATANIA – Un dovere morale e un’esigenza urbanistica. L’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, interviene sulla questione relativa al Corso Martiri della Libertà, dopo la bocciatura da parte del Tar del bando per la realizzazione del parcheggio interrato di piazza della Repubblica. Bando che lui, quando era primo cittadino, aveva lasciato pronto per essere mandato in gara. L’attuale amministrazione lo ha però modificato – come ha spiegato al QdS l’ex assessore all’Urbanistica, Salvo Di Salvo – e il Tar, dopo un ricorso presentato da Ance Sicilia, lo ha bocciato, annullando tutti gli atti, compresa l’aggiudicazione.

L’opera, del valore di oltre 13 milioni, resta dunque bloccata fino a quando non sarà pubblicato un nuovo bando. Tempo che si sarebbe potuto risparmiare e che rallenta, di fatto, l’accelerazione impressa prima dall’ex sindaco Raffaele Stancanelli e, in seguito, proprio da Enzo Bianco e dalla sua Giunta. Durate la sindacatura dell’ex ministro dell’Interno, infatti, sono state realizzate le prime opere di urbanizzazione e poste le basi per le successive. Il parcheggio, appunto, oggi bloccato. “Ricordo che nella primavera del 2018, passammo velocemente dal progetto alla realizzazione dello stesso; un gesto più che altro simbolico, ma abbiamo preso tre aree e le abbiamo riqualificate, senza spendere un euro di soldi pubblici”.

Le opere le hanno realizzate i privati: a quel tempo le quote erano state acquisite da Unicredit attraverso la società CapitalDev e oggi, come scritto più volte sulle pagine di questo giornale, fanno capo all’imprenditore ceco Radovan Vitek. “Anziché pagare gli oneri di urbanizzazione, i privati dovranno realizzare le opere di urbanizzazione primaria, tra cui appunto il parcheggio interrato in piazza della Repubblica, accanto alla Banca d’Italia, con area a verde sovrastante – spiega Bianco. Il progetto è lo stesso che avevo fatto ridefinire da Cucinella, sulla base di quello originario varato durante l’amministrazione Stancanelli, ulteriormente migliorato nell’impatto del verde, ma fatto sostanzialmente in linea di continuità”.

Il bando è pronto, viene visionato dall’Anac e lasciato all’attuale amministrazione. “Avevo immaginato, proprio perché si tratta di un grande investimento immobiliare, un percorso di questo tipo. Andai all’epoca a trovare personalmente il presidente dell’Autorità anticorruzione – racconta l’ex sindaco – e stabilii, primo in Italia, un accordo di collaborazione preventiva. Cioè un controllo degli atti, su corso Martiri della Libertà, da visionare prima. L’Anac ha poi delegato la prefettura di Catania a seguire questo progetto”.

L’idea progettuale e il bando furono dunque visionati e approvati preventivamente sia da parte di Anac che della Prefettura. Non così quello attuale, almeno secondo il Comitato di residenti di corso Sicilia. Che, dopo la pronuncia del Tar, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Sostenendo, tra le altre cose, che il bando modificato dall’amministrazione Pogliese non sia stato sottoposto all’Anac. “Il bando bocciato – tuona Bianco – non ha nulla a che vedere con il nostro. La nostra procedura era semplicissima. Io avrei potuto dire all’impresa di realizzare l’opera senza fare un bando pubblico. Strada che ho scelto per la massima trasparenza. Il bando dell’attuale amministrazione è stato modificato – prosegue – e contiene degli errori di grammatica così evidenti e così eclatanti che sono quelli che poi, puntualmente, il Tar ha bocciato”.

Tra i punti evidenziati dall’Ance nell’esposto e poi ripresi nella sentenza del Tar, c’è a possibilità che “i lavori oggetto d’appalto attengono alla realizzazione di una serie di aree pubbliche attrezzate rientranti nel più ampio progetto di riqualificazione del Rione San Berillo mentre, per buona parte, sono estranee a tali aree”. “Niente di tutto questo era nel mio bando – continua Enzo Bianco, che aggiunge: “Comprendo il nervosismo dei privati che stanno facendo un investimento colossale oggi completamente bloccato. Ma a soffrire è anche la città”. Non si esprime sulle motivazioni che avrebbero spinto l’attuale amministrazione a procedere con le modifiche.

“Non so perché abbiano modificato il bando, non sono animato dalla cultura del sospetto – dice. Ma il livello di insipienza nel produrre quel bando è così alto che io diffiderei di dirigenti o amministratori così incapaci. Qualcuno potrebbe pensare che vi siano altre ragioni, ma io non mi avventuro nella cultura del sospetto. Mi auguro che si faccia e si faccia presto. C’è un obbligo morale per chiunque amministri questa città – conclude: oggi c’è il vice sindaco, spetterà a lui”.

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