Cava dei Modicani, M5s accusa la Giunta iblea di immobilismo - QdS

Cava dei Modicani, M5s accusa la Giunta iblea di immobilismo

Stefania Zaccaria

Cava dei Modicani, M5s accusa la Giunta iblea di immobilismo

giovedì 28 Maggio 2020

I consiglieri grillini: “Nessun passaggio formale presso il dipartimento regionale per 21 mesi”. Il sindaco Cassì dichiara di essersi attivato “per richiedere nuovamente il rilascio delle autorizzazioni”

RAGUSA – Cava dei Modicani continua a rimanere chiusa per il conferimento dei comuni della provincia e le polemiche attorno a questa struttura non si placano. Anzi. Il problema riguarda tutti i comuni ma è a Ragusa che si discute maggiormente sulla vicenda.

Il Movimento 5 stelle, infatti, è molto critico con l’Amministrazione comunale, accusata di immobilismo in tal senso, dopo un’interrogazione presentata sull’argomento.

“Nessun passaggio formale, nessuna lettera o sollecito, comunicazione o riunione presso il dipartimento regionale per 21 mesi – spiegano i consiglieri del M5s Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Antonio Tringali, Alessandro Antoci e Giovanni Gurrieri -. Un’inerzia incredibile a credersi quella relativa al procedimento di rilascio dell’Aia per Cava dei modicani e in particolare per l’annesso impianto di Tmb. Questo, di fatto, quanto abbiamo appreso nelle ultime ore attraverso la risposta che il sindaco ha fornito alla nostra interrogazione. È infatti del marzo 2018 la conferenza dei servizi conclusiva per il rilascio dell’Aia e rispetto alla quale la Regione avrebbe dovuto emettere il relativo provvedimento. Da quanto leggiamo nella risposta alla nostra interrogazione, solo a dicembre 2019 (cioè vale a dire 21 mesi dopo la conferenza dei servizi conclusiva), si tiene una riunione ufficiale presso il dipartimento regionale e subito dopo (a gennaio 2020) il commissario del Libero consorzio ha poi firmato l’ultima ordinanza scaduta il 30 aprile scorso”.

I consiglieri del M5s hanno presentato un’altra interrogazione per chiarire la vicenda soprattutto perché il riavvio dell’impianto, a 20 giorni dalla chiusura, non appare immediato. Il sindaco di Ragusa Peppe Cassì ha ribadito invece che, insieme agli altri sindaci della provincia, al commissario straordinario e agli uffici relativi, si è immediatamente attivato “per richiedere nuovamente il rilascio delle autorizzazioni necessarie per operare in ordinario ed uscire dal regime commissariale. Ci è stato assicurato da Palermo che la pratica sarà esitata a breve – ha aggiunto Cassì – Sono inoltre in costante contatto con l’assessore regionale, con il dirigente generale del Dipartimento acque e rifiuti e con i funzionari addetti. Nei prossimi giorni ne sapremo di più”.

Come ha ricordato il primo cittadino del capoluogo ibleo, inoltre, l’Arpa ha “sempre concesso parere positivo alla proroga nel corso degli anni, salvo poi cambiare idea nell’aprile scorso senza apparente giustificazione, dato che dai parametri oggettivi riscontrati è anzi emerso che l’impianto funzionasse nel pieno rispetto delle prescrizioni previste a tutela dell’ambiente”.

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