Tra scadenze fiscali e negate proroghe da parte dell'amministrazione centrale, i commercialisti palermitani denunciano "il divieto di ferie" per la categoria
Tra scadenze fiscali e negate proroghe da parte dell’amministrazione centrale, i commercialisti palermitani denunciano “il divieto di ferie” per la categoria. Un articolo del presidente dell’ordine di Palermo, Nicolò La Barbera, pubblicato sul giornale on line dei professionisti, denuncia quanto sta accadendo a fronte di diverse richieste di proroga delle scadenze fiscali fissate per il 31 luglio legate all’emergenza incendi della Sicilia che ha causato diversi black out rendendo difficile il lavoro negli studi professionali in questo frangente.
“La Ragioneria Generale dello Stato ci ha comunicato che non vi era la liquidità sufficiente per concedere 20 giorni di proroga per deficit di cassa e malgrado in tante zone d’Italia l’allarme maltempo, l’emergenza incendi, ha causato calamità naturali negli ultimi giorni di luglio con continui e prolungati black out di energia elettrica, collegamenti telefonici, internet, la scadenza del 31 luglio non ha subito alcuna modifica”, spiega. “Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti, noi presidenti territoriali, i nostri sindacati, hanno evidenziato in tutti i contesti istituzionali, nella stampa, nei social, nelle lettere aperte, questa condizione di difficoltà ma nulla si è mosso”.
Difficoltà già a novembre del 2022
“Dopo che abbiamo definito ‘inumano’ il mese di novembre dello scorso anno per il numero di adempimenti e scadenze, il 2023, superata la boa di metà percorso, si presenta anche più impegnativo: sembra che alla categoria sia stato imposto il ‘divieto di ferie'”, aggiunge La Barbera.
Foto d’archivio