Comune di Partinico nel caos gettonopoli, verifiche in corso sull’attività consiliare - QdS

Comune di Partinico nel caos gettonopoli, verifiche in corso sull’attività consiliare

Vincenza Grimaudo

Comune di Partinico nel caos gettonopoli, verifiche in corso sull’attività consiliare

venerdì 08 Novembre 2019

Il commissario straordinario, Arena, ha chiesto chiarezza su sedute d’Aula e di Commissione. Attesa una relazione della segreteria generale da consegnare all’ispettore regionale

PARTINICO (PA) – Il caso gettonopoli sarà oggetto di una relazione che la segreteria generale del Municipio e gli uffici dovranno consegnare a breve all’ispettore inviato dalla Regione per effettuare delle verifiche sull’attività consiliare. È stato lo stesso ispettore, Giuseppe Petralia, a chiedere dettagli sulla vicenda.

Rischia di saltare fuori un vaso di Pandora che già ha creato una catena di reazioni rabbiose da parte di alcuni consiglieri ed ex consiglieri tirati in ballo, i quali hanno difeso a spada tratta il lavoro portato avanti per l’istituzione. L’ispettore mandato dalla Regione è stato espressamente richiesto dal commissario straordinario del Comune, Rosario Arena, colui il quale ha fatto saltare il tappo.

Proprio il commissario si è accorto di questa elargizione dei gettoni di presenza, circa 30 euro lordi per ogni presenza in Consiglio o Commissione, che sarebbero stati assegnati anche quando le sedute andavano deserte. Per il momento si è scavato facendo i conti di quanto il Comune avrebbe liquidato per gettoni non dovuti, frutto dell’interpretazione di una Legge regionale del dicembre del 2008 ma che sarebbe rimasta inapplicata a Partinico.

Il condizionale però è d’obbligo, anche perché ancora oggi pare ci siano in ballo diverse scuole di pensiero: tutto si gioca attorno a questa “effettiva partecipazione” che è citata dalla norma e per l’appunto lascia spazio a diversi punti di vista sul suo significato.

Gli uffici, per il momento, sembrano aver sposato in toto la tesi del commissario il quale ha evidenziato il divieto di pagare il gettone in caso di seduta deserta per mancanza del numero legale anche a quei consiglieri che si sono presentati in Aula. L’avvento dell’ispettore regionale essenzialmente ruota attorno a questo grande tema, anche se ci sarebbero ulteriori contestazioni avanzate rispetto a presunte inadempienze addebitate ai 24 consiglieri eletti in questa legislatura.

Attualmente, gli uffici del Comune hanno elaborato una proiezione delle indennità non dovute e liquidate lo stesso: si parla di ben 1.850 gettoni di presenza per Consigli e Commissioni andati deserti dal 2015 e sino ai giorni nostri. Il conto è già salito a 55 mila euro secondo gli accertamenti effettuati dagli uffici del Settore Affari generali diretto da Maria Pia Motisi. Cifra che però è destinata ancora a impennarsi perché, come sostenuto dal commissario Arena, si andrà a ritroso sino al 2009, in quanto pare che non vi sia prescrizione quinquennale per questo tipo di episodi legati a indennità istituzionali.

“Mi sembra paradossale – ha commentato Giusi Di Capo, consigliere del Movimento 5 stelle – essere stata tirata in ballo nei giorni scorsi. Io che sono una neofita di questo Comune, essendo stata eletta per la prima volta poco più di un anno fa. Anche quando non si è raggiunto il numero legale sono rimasta a studiare al Comune, togliendo tempo al mio lavoro e alla mia vita. È ancora più paradossale perché proprio io avevo chiesto, ancora prima che il caso venisse mediaticamente alla ribalta, di ridurre il numero delle Commissioni”. Ed effettivamente c’è un verbale datato 7 settembre in cui l’esponente pentastellato chiedeva a gran voce la riduzione del numero delle riunioni convocate in III Commissione. Tesi sostenuta anche dal collega Erasmo Briganò.

Proprio questo organismo consiliare, che si occupa di Lavori pubblici, Urbanistica e Forniture, sarebbe uno di quelli che anche nella passata legislatura ha girato più volte a vuoto. Il presidente Giuseppe Barbici, che ha ricoperto questo stesso identico ruolo anche nella passata legislatura, ha difeso però l’operato suo e dei colleghi consiglieri: “Una cattiveria gratuita – ha affermato – è sostenere o far intendere che i consiglieri si vogliono accaparrare il misero gettone di presenza di 30 euro lorde. Questa Commissione ha lavorato tantissimo e prodotto risultati importanti in tema di piano regolatore, varato il piano urbano del traffico, discusso dell’esternalizzazione della casa di riposo e tanto altro ancora. Personalmente, a inizio legislatura avevo proposto di accantonare il gettone di presenza in un apposito capitolo per reinvestire tutto in progetti di pubblica utilità per la città”.

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