Comune di Taormina-Regione una contesa da 10 milioni di euro - QdS

Comune di Taormina-Regione una contesa da 10 milioni di euro

Massimo Mobilia

Comune di Taormina-Regione una contesa da 10 milioni di euro

mercoledì 17 Marzo 2021

Palazzo dei Giurati è tornato alla carica chiedendo le somme spettanti all’Ente locale per gli ingressi al Teatro Antico. Una contesa che si trascina da anni e a cui si vuole porre rimedio

TAORMINA (ME) – La riapertura del Teatro Antico di Taormina, avvenuta lo scorso 8 marzo, sembrava prefigurare un nuovo inizio per la prossima stagione turistica nella Perla dello Ionio e in tutta l’Isola. Dopo quattro mesi di chiusura forzata, tra restrizioni e lavori di restyling, il fatto che il monumento più importante e visitato di Sicilia tornasse fruibile era stato accolto come un evento positivo. Una gioia durata appena una settimana, spezzata dai nuovi provvedimenti governativi entrati in vigore dal 15 marzo, che hanno riportato la Sicilia in zona arancione e chiuso nuovamente Musei, mostre e teatri. Giusto il tempo, comunque, di riportare alla memoria l’antica diatriba tra la Regione siciliana e il Comune di Taormina, sul mancato riconoscimento della quota sui ticket d’ingresso riservata all’ente locale.

Palazzo dei Giurati, negli stessi giorni, è tornato infatti alla carica per riproporre un’azione legale nei confronti di Palazzo d’Orleans, chiedendo i 966 mila euro che, prima la Corte dei Conti nel 2014 e poi la Cassazione nel 2018, avevano riconosciuto spettanti al Comune, ma mai versati. Si tratta della quota relativa agli anni tra il 2009 e il 2011, quando la Regione aveva dato il servizio di biglietteria in gestione alla società Novamusa, poi caduta in fallimento e in una querelle legale che ha interessato numerosi siti culturali dell’Isola. Soldi che spettano a Taormina, in virtù della Legge regionale 10/1999, poi modificata fino alla 9/2015, secondo cui il Governo regionale dovrebbe versare ogni anno il 30% di quanto incassato ai Comuni nel quale il sito archeologico ricade.

La questione non si ferma soltanto agli anni di gestione Novamusa ma, alla luce di alcune convenzioni sottoscritte negli anni tra il Comune e la Regione, Palazzo dei Giurati avanzerebbe ancora diversi milioni di euro, se si considera che i versamenti hanno coperto soltanto fino al primo semestre del 2014. Ne è nato un contenzioso tra le parti, in cui Taormina ha chiesto quasi 8 milioni di euro fino al 2018. Cifra alla quale dovranno poi aggiungersi almeno altri 2 milioni per il 2019, quando il Teatro Antico ha incassato 7 milioni e mezzo di euro grazie a 768 mila paganti.

Insomma, ci sarebbero almeno dieci milioni di euro nel valzer dei rimpalli tra il Comune e la Regione, che sono davvero numeri importanti e sarebbero linfa vitale per le compromesse casse taorminesi. Senza contare il milione della gestione Novamusa, ormai vecchio di un decennio, che l’Amministrazione del sindaco Mario Bolognari spera di portare a casa.

Nel frattempo, ci si prepara comunque ad accogliere la prossima stagione estiva con una rinnovata kermesse culturale di Taormina Arte, che attende soltanto il via libera da restringimenti anti Covid per decollare. La Commissione Anfiteatro Sicilia ha già approvato le serate proposte al Teatro Antico dal 9 giugno al 2 ottobre. Quattro mesi nei quali 30 giorni sono stati riservati in esclusiva a TaoArte e altre 32 date al Parco archeologico di Naxos (gestore del sito) per la suggestiva apertura serale. Le restanti serate saranno a disposizione di organizzazioni private. Confermate le rassegne storiche, dal Festival del Cinema che si terrà dal 27 giugno al 3 luglio, al festival di musica lirica Opera Stars, al Taobuk.

C’è attesa anche per il decreto assessoriale che darà il via in forma giuridica alla nuova Fondazione Taormina Arte Sicilia. Dopo l’approvazione dello statuto, lo scorso dicembre in Consiglio comunale, e passati i sessanta giorni di tempo nei quali il Comune di Messina avrebbe potuto deliberare per rimettersi in corsa tra i soci fondatori, il commissario regionale, Bernardo Campo, ha inviato tutto all’assessorato regionale al Turismo per l’ok finale, che chiuderà la vicenda insieme al rogito notarile.

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