Coronavirus, da oggi tamponi solo a chi mostra sintomi - QdS

Coronavirus, da oggi tamponi solo a chi mostra sintomi

redazione web

Coronavirus, da oggi tamponi solo a chi mostra sintomi

giovedì 27 Febbraio 2020

La sovrastima di contagi causata dalle Regioni che non si sono attenute alle linee guida. Il presidente lombardo Fontana (Lega) si… autoisola. Dall'Oms "piena fiducia" nel Governo italiano. Inchieste e sequestri in Lombardia

I tamponi per il test che accerta la presenza del coronavirus saranno somministrati soltanto a chi mostra sintomi. La decisione è stata presa ieri, in coincidenza con la dodicesima vittima, la prima in Emilia Romagna, e quando i contagiati hanno toccato quota 424: le Marche e la Puglia sono le ultime due regioni coinvolte.

Adesso sono undici in tutto, dopo che da Lombardia e Veneto il coronavirus è stato sparso in tutt’Italia, Sicilia compresa, dov’è arrivato con una turista bergamasca.

Soltanto 128 i contagiati con sintomi

I pazienti ricoverati con sintomi sono 128, 36 sono in terapia intensiva, mentre 221 si trovano in isolamento domiciliare. Tre persone sono guarite. I casi che hanno avuto la conferma di positività del secondo test effettuato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sono 194. I casi positivi in Liguria provengono da due alberghi di Alassio (Savona), che ospitavano turisti di Castiglione d’Adda, comune della zona rossa nel Lodigiano.

Nessun nuovo focolaio individuato, anzi

Nessun nuovo focolaio individuato, però. Anzi, in serata il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato, con un’informativa alla Camera, che “i due focolai, all’inizio apparentemente distinti, poi si sono dimostrati connessi: uno in Lombardia, più vasto, e un altro puntiforme in un piccolo comune del Veneto”.

“Sostanzialmente il focolaio è uno ed è quello della bassa Lombardia”, gli ha fatto eco Walter Ricciardi, consulente dello stesso ministro e membro italiano dell’Oms.

Il presidente lombardo Fontana dà spettacolo

A conferma che per taluni il coronavirus rappresenta l’occasione di far spettacolo, ieri sera – ovvamente in diretta Facebook – il governatore leghista della Lombardia Attilio Fontana, nel rendere noto che una dipendente della Regione e sua stretta collaboratrice è risultata positiva al test, ha annunciato di essersi posto in auto-isolamento.

E questo nonostante Fontana si sia anche lui sottoposto al test risultando negativo.

“Possiamo continuare a impegnarci nella battaglia al coronavirus – ha detto Fontana – ma per due settimane cercherò di vivere in una sorta di auto-isolamento che soprattutto preservi le persone che lavorano con me”.

I numeri – esigui – del contagio e le guarigioni

Ieri è morto un settantenne ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale di Parma. L’uomo proveniva da San Fiorano, nella zona rossa del Lodigiano e aveva pregresse patologie pregresse respiratorie.
Continuano a crescere, rimanendo però decisamente esigui rispetto a quelli, per esempio, delle epidemie influenzali, i numeri del contagio. Ieri è stata data notizia di otto minori infettati dal Covid-19, sette in Lombardia ed uno in Veneto.

Ma ci sono anche notizie positive, come la guarigione dei primi casi di malattia accertati in Italia, la coppia di turisti cinesi ricoverata allo Spallanzani: dopo il marito, è risultata negativa anche la moglie. Mentre a Piacenza una mamma positiva al virus ha partorito un bimbo sano.

Dall’Oms “piena fiducia” nell’azione dell’Italia

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha espresso “piena fiducia” nell’azione dell’Italia visti i provvedimenti presi dal Governo guidato da Giuseppe Conte e i risultati ottenuti.

E approva anche il cambio di strategia deciso ieri: l’alto numero dei presunti “contagiati” sarebbe stato infatti causato dal fatto che al test sono stati sottoposti anche quei pazienti asintomatici in cui il rischio di contagio è “marcatamente più basso che in quelli sintomatici”, come ha spiegato il direttore del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.

In Italia, cioè, sono stati effettuati test in numero dieci volte superiore rispetto a Francia e Germania.

Alcune Regioni non si sono attenute alle linee guida

E questo è avvenuto perché “alcune Regioni non hanno inizialmente seguito le linee guida basate sulla evidenza scientifica che prevedevano il test solo a soggetti sintomatici con ‘fattori di rischio’ legati a provenienza e contatti avuti. Alcune Regioni hanno esteso i test e ciò ha generato una sovrastima dei casi”.

La sovrastima di casi ha generato allarme nel mondo

Sovrastima di casi che ha generato allarme in tutto il mondo e sta mettendo l’Italia in una sorta di quarantena.

“Non bisogna – ha detto Hans Kluge, direttore europeo dell’Oms – cedere al panico, bisogna fidarsi pienamente di quello che sta facendo il ministero della Salute in Italia, in collaborazione con la Protezione Civile”.

Sequestrate cartelle degli ospedali lombardi

Si è aperto inoltre un fronte giudiziario: i Carabinieri del Nas di Piacenza, su disposizione della procura di Lodi, hanno sequestrato all’ospedale di Codogno le cartelle cliniche del cosiddetto “Paziente 1” e ispezioni sono state compiute anche in altri ospedali dell’area del focolaio lodigiano.

L’Azienda sanitaria territoriale lombarda di Lodi ha cercato di difendersi affermando che “Le procedure di protezione individuale dei medici e degli infermieri hanno consentito un primo iniziale contenimento dell’infezione” e il caso 1 “non era sospetto” quando si è presentato per la prima volta al Pronto soccorso e ha rifiutato il ricovero.

Ma le spiegazioni non hanno convinto.

Indagini sulle speculazioni su mascherine e disinfettanti

Si sta muovendo anche la Procura della Repubblica di Milano, indagando sulle speculazioni sulle vendite di mascherine e gel disinfettanti.

Vengono monitorate le piattaforme di vendita on line, dove i prezzi sono saliti alle stelle.

Militari della Guardia di finanza hanno acquisito documenti nelle sedi Amazon e eBay.

Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha firmato intanto un’ordinanza per vietare l’esportazione dei Dispositivi di protezione individuale e accentrarne l’acquisto in capo al Dipartimento: mezzo milione di mascherine nelle prossime ore verrà inviato alle Regioni che ne hanno fatto richiesta.

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