Coronavirus, in Sicilia 379 casi, "Chi può si metta a disposizione” - QdS

Coronavirus, in Sicilia 379 casi, “Chi può si metta a disposizione”

Raffaella Pessina

Coronavirus, in Sicilia 379 casi, “Chi può si metta a disposizione”

venerdì 20 Marzo 2020

In costante ma moderato aumento il numero dei contagi, la Regione siciliana non abbassa la guardia. Dopo i sindacati, anche la politica lancia l’appello, Lupo (Pd): “Più tutele per medici e infermieri”.

PALERMO – Casi positivi in aumento ma fino ad oggi il trend di crescita resta tutto sommato “moderato” e ci lascia ben sperare.
La situazione, aggiornata alle 12 di oggi, venerdì 20 marzo, registra 379 pazienti positivi (senza contare i 25 guariti e i 5 decessi). Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono stati 4.468. Attualmente risultano positive 379 persone. Risultano ricoverati 210 pazienti (27 a Palermo, 105 a Catania, 17 a Messina, 1 ad Agrigento, 11 a Caltanissetta, 18 a Enna, 6 a Ragusa, 17 a Siracusa e 8 a Trapani) di cui 42 in terapia intensiva, mentre 169 sono in isolamento domiciliare.
Venticinque, dicevamo poco fa, sono i pazienti guariti (11 a Palermo, 5 a Catania, 4 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e cinque i decessi.
Ecco nello specifico i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola: Agrigento, 29; Caltanissetta, 17; Catania, 156; Enna, 22; Messina, 35; Palermo, 48; Ragusa, 6; Siracusa, 39; Trapani, 27. Tra i positivi vi è personale medico e infermieristico e per questo Giuseppe Lupo, capogruppo del Partito democratico all’Ars ha lanciato un appello: “La notizia di medici e personale sanitario risultati positivi al Coronavirus anche in Sicilia rende ancora più urgente effettuare test diagnostici a tutti coloro che lavorano nelle strutture sanitarie. Serve un’azione di prevenzione con esami mirati come screening anticorpali e tamponi – aggiunge Lupo – per tutelare la salute del personale che opera in ambito sanitario ed impedire la diffusione del contagio.Occorre inoltre – conclude Lupo – recuperare ritardi e disfunzioni nella consegna di guanti, mascherine e tute, affinché gli operatori sanitari possano lavorare senza rischiare di compromettere la loro salute o di doversi sottoporre a quarantene che li sottrarrebbero alla cura dei pazienti in momenti di carenza di organico”.
Ringraziamenti sono giunti dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, a seguito dell’iniziativa dell’Associazione nazionale costruttori edili per l’acquisto di nove ventilatori polmonari non invasivi che verranno donati a ciascuna delle province dell’Isola. “Formuliamo il nostro apprezzamento al presidente regionale Santo Cutrone – ha detto Falcone – unitamente ai presidenti provinciali Massimiliano Miconi a Palermo e Giuseppe Piana a Catania e a tutti gli altri rappresentanti locali. Due macchinari sono già stati consegnati all’ospedale ‘Di Cristina’ di Palermo e all’ospedale ‘San Marco’ di Catania, le province con il maggior numero di ricoveri dovuti all’emergenza coronavirus. Falcone ha rivolto un appello a “imprenditori, società civile e attori a vario titolo a contribuire, attraverso raccolte fondi e donazioni, in favore della comunità siciliana e delle esigenze economiche e strumentali che si stanno manifestando in questi giorni così complicati”. La Regione ricorda che è possibile visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.
R.P.

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