Il centro di Palermo, nonostante tutti i divieti, era pieno e affollato quasi come un giorno normale. In Via Ruggero Settimo, cuore del capoluogo siciliano, sembrava che l'epidemia quasi non esistesse, mascherine a parte
Epifania all’insegna della zona rossa, non solo in Sicilia ma in tutta Italia. Peccato però che, come spesso succede, le restrizioni in fondo sono solo fittizie, e sulla carta.
Il centro di Palermo, nonostante tutti i divieti, era pieno e affollato quasi come un giorno normale. In Via Ruggero Settimo, cuore del capoluogo siciliano, sembrava che l’epidemia quasi non esistesse, mascherine a parte.
Dopotutto, e questo non certo per colpa delle forze dell’ordine o di chi dovrebbe fare i controlli, le numerose deroghe alle restrizioni permettono di poter fare quasi tutto in libertà.
Come lo sport, ad esempio: non è un caso che la maggior parte fosse in tuta, per correre (o far finta di correre), in bicicletta e così via. Perchè?
Semplice: l’attività fisica è sempre consentita. Dunque, via di jogging e quant’altro.
Anche qualche negozio era aperto, con vari divieti all’interno, e via Maqueda sempre piena come al solito.
Insomma, un quadro che non rispecchia lo spirito di una zona rossa, un momento in cui tutti o quasi dovrebbero restare a casa per cercare di bloccare il più possibile il contagio di coronavirus.