Serie TV "Costanza", la protagonista Miriam Dalmazio

Dalla Sicilia al successo con la fiction Rai “Costanza”, parla Miriam Dalmazio

Dalla Sicilia al successo con la fiction Rai “Costanza”, parla Miriam Dalmazio

Sandy Sciuto  |
martedì 08 Aprile 2025

L'attrice intervistata dal QdS per parlare di una serie tv originale e potenzialmente "rivoluzionaria", che sta avendo un enorme successo.

Da ben tre settimane, ogni domenica sera su Rai Uno, Miriam Dalmazio ha tenuto incollati quattro milioni di telespettatori allo schermo interpretando “Costanza”, paleopatologa e madre single, che per lavoro si trasferisce a Verona. Lì incontra di nuovo, dopo sette anni, Marco, padre di sua figlia.

Cercando un equilibrio tra vita privata e un lavoro insolito, Costanza prova a far luce su un antico mistero le cui scoperte vengono raccontate in un podcast. La serie tv, diretta da Fabrizio Costa, è una coproduzione Rai Fiction – Banijay Studios Italy e si basa su “Questione di Costanza”, libro di Alessia Gazzola.

Serie TV “Costanza”, la protagonista Miriam Dalmazio

In attesa del prossimo e ultimo appuntamento con il finale di stagione in onda domenica 13 aprile, QdS ha intervistato la protagonista Miriam Dalmazio. L’attrice siciliana non è nuova al pubblico di Rai Uno che la ricorderà in celebri serie tv come “Che Dio ci aiuti” e “Studio Battaglia”. In “Costanza”, però, è la prima volta che veste i panni della protagonista in una serie tv.

Miriam, si aspettava ben 4 milioni di telespettatori ogni domenica sera incollati alla tv per “Costanza”?

“Ci speravo! Un po’ lo immaginavo perché ‘Costanza’ si basa sui libri di Alessia Gazzola, una scrittrice tanto amata dai suoi lettori e che aveva già avuto un adattamento televisivo dei suoi romanzi con ‘L’allieva’, ma non così tanto, accidenti! Di questi tempi, è una vittoria incredibile, quindi sono contenta, felice e grata di tutto questo affetto di cui mi stanno inondando i telespettatori”.

Secondo Lei, cosa piace di “Costanza” da avere avuto così tanto successo sin da subito?

“Secondo me sta avendo successo perché non è una serie scontata. Non è solo puro sentimento, c’è di mezzo anche la scienza e la storia. C’è un presente e un passato che, in parte, è vero ossia trae spunto dalla storia di Federico II di Svevia e di Selvaggia che si era sposata con un nobiluomo veneto”.

Costanza è un personaggio femminile inedito per la fiction Rai. Quali aspetti avete in comune e cosa ha scoperto di sé, interpretandola?

“L’aspetto che abbiamo in comune è la maternità. Penso di averle dato l’essere una madre molto presente, che fa del suo meglio con quello che ha, molto dolce e in ascolto. E anche una certa autoironia. Nel dramma più assoluto, io tendo a sdrammatizzare perché non posso cambiare gli eventi, ma il modo di accoglierli si ridendoci sopra.
Di me ho scoperto che sono molto più resiliente e resistente di quanto immaginassi sia perché è stato un lavoro impegnativo che mi ha vista per quattro mesi tutti i giorni sul set sia come madre. Costanza tira fuori sempre risorse per farcela. Ed è questo che ho scoperto di me: anch’io posso farcela”.

Uno degli aspetti inediti è avere protagonista di una serie tv la paleopatologia. Quanto è stato determinante per lei sapere che avrebbe interpretato un personaggio che era paleopatologa? Come si è preparata?

“Ѐ stato tanto determinante perché non si sa niente della paleopatologia. Non ho mai incontrato una persona che la conoscesse, quindi è stato interessante portarla sullo schermo. I 4 milioni di telespettatori, adesso, potranno dire che cosa è la paleopatologia. Mi sono preparata leggendo tutti i romanzi di Gazzola sui quali ci sono già tante informazioni. Ho provato a leggere dei testi di paleopatologia, ma erano davvero indecifrabili. Ogni volta che c’era una scena sono andata a documentarmi su Internet, anche se c’era davvero molto poco perché è una materia poco conosciuta. Sono riuscita a dare un senso a tutte le battute scientifiche che avevo e mi sono anche appassionata”.

Il rapporto con la Sicilia

Come Costanza anche Lei ha lasciato la Sicilia per realizzarsi professionalmente. Qual è oggi il suo rapporto con l’Isola?

“La Sicilia mi manca moltissimo. La frequento pochissimo perché sto molto a Roma e ho anche un pezzo di vita in Asia, quindi spesso vado là. Spero di vivermi la Sicilia molto di più quando lavorerò meno. Adesso, magari, vado in vacanza e a trovare la famiglia, però mi manca tantissimo. In modo particolare mi manca Palermo, la mia città. Più sono lontana e più vedo quanto è bella e unica. Mi manca proprio la sua unicità e quanto è eterogenea e ricca e quanto mi ha dato. Spero presto di poterla vivere un po’ di più”.

Gli aspetti innovativi della serie TV

“Costanza” ha molti aspetti rivoluzionari. A cominciare dalla protagonista, che è una madre single. Secondo Lei, la serie tv deve avere anche una funzione sociale e antropologica anche alla luce della recente sentenza che apre alle adozioni per i single?

“Non credo che una serie possa cambiare la vita delle persone, ma può far venire a conoscenza di alcuni temi. Creare un atto trasformativo nelle persone che può anche attecchire è interessante. Ѐ un impegno sociale in questo senso, come il cinema. Almeno mettere una curiosità: questo è importante e fondamentale”.

Dalla serie tv, emerge anche il problema dell’assenza di fondi per sostenere la ricerca e il rinnovo dei contratti dei ricercatori. Secondo Lei quanto deve preoccupare che uno Stato non garantisca adeguato sostegno economico alla ricerca?

“Secondo me la salute di uno Stato si vede proprio dalla ricerca, dalla sanità, dall’istruzione perché è una proiezione verso il futuro e non verso il passato. Ѐ fondamentale che lo Stato possa garantire dei fondi per la ricerca. Altrimenti, si andrebbe solo indietro”.

All’Università di Verona Costanza ha una rivale: Diana. A tal proposito, ha mai subìto o avuto rivalità tra colleghe attrici?

“No! Ho trovato solo colleghe amiche. C’è molta solidarietà femminile sui set. So che si potrebbe pensare il contrario, invece no. Anche perché noi attori non lavoriamo da soli. Ѐ un lavoro di gruppo che si fa. Ѐ importante creare armonia. E sono stata fortunata. Siamo diventate sempre amiche con le mie colleghe”.

“Costanza”, tra libro e serie tv: parla Miriam Dalmazio

Costanza” si basa sui libri di Alessia Gazzola. Quali consigli o suggerimenti le ha dato per interpretare il personaggio?

“In realtà, Alessia mi ha trovata da subito perfetta per questo ruolo. L’unico consiglio che mi ha dato è di fare il lavoro di sempre, ma soprattutto ‘sii te stessa perché per me tu sei lei’. Sono cose magiche che accadono raramente quando un attore è molto aderente al personaggio. Molto spesso dobbiamo studiare di più e crearci i personaggi con la fantasia”.

Che lettrice è?

“Sono una lettrice lenta. Spazio molto. Non ho un autore preferito, ma mi piacciono molto Carrere, i classici e i saggi di filosofia. Dipende dal periodo. Una cosa che ultimamente faccio è leggere molto lentamente e gustare pagina dopo pagina”.

Qual è il ruolo che le manca in una carriera già ricca di incontri e storie raccontare?

“Mi manca il ruolo della cattiva, dell’antagonista. Ho interpretato il lupo travestito da agnello, ma il lupo vero mi manca”.

Dicevamo che “Costanza” sta andando benissimo in termini di ascolti. Si parla già di una seconda stagione?

“Non ho la certezza. Chiaramente i numeri parlano e sono determinanti. Mi sento di essere speranzosa, ma non ho notizie ufficiali”.

Dove la vedremo prossimamente?

“A maggio inizierò a girare una nuova serie tv della Rai. Non posso dire nulla, però si cambia totalmente genere”.

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