Cinque milioni fermi da quindici mesi. "Da Musumeci e Messina solo propaganda". Poi la denuncia, "Grossi elettori favoriti". Il ricorso al Tar dell'Antitrust. "Messina ripari e vada a casa"
“Ma che fine hanno fatto i ristori per i cinema e le imprese che operano nel settore spettacolo dal vivo?”.
Se lo è chiesto il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che ha scritto sull’argomento una lunga nota.
Cinque milioni di ristori
Barbagallo ha cominciato ricordando come, a seguito dell’emendamento proposto dal Pd, ci siano “cinque milioni di euro disponibili previsti sia dalla Finanziaria 2020 sia da quella approvata quest’anno”.
Dopo quindici mesi neanche un centesimo
Barbagallo ha ricordato inoltre come sia stata anche pubblicata la graduatoria delle domande, “ma ancora, dopo quindici mesi, non è stato sborsato neanche un centesimo”.
“Tutto questo – ha commentato Barbagallo – è inaccettabile. L’ennesima vergogna per un governo di incapaci”.
Da Musumeci e Messina solo propaganda
“Governo della Regione siciliana e assessore al Turismo – ha aggiunto, prendendosela con Nello Musumeci e con Manlio Messina – , al di là degli annunci di mera propaganda, non riescono a sbloccare le risorse nei confronti delle imprese ammesse attraverso un bando emanato dal suo assessorato e una graduatoria pubblicata il 24 dicembre 2020”.
“I soldi – ha detto ancora Barbagallo – ci sono, questa è la certezza. Così come è sicuro che questo governo è incompetente e impreparato anche a predisporre atti di ordinaria amministrazione. Sono stati infatti commessi una serie di errori gravi e di colpevoli omissioni sulla pelle degli operatori del settore”.
Grossi elettori favoriti
“In primo luogo – ha spiegato il segretario del Pd -, anziché predisporre gli atti subito, maggioranza e governo si sono resi protagonisti, nell’agosto 2020, di una imboscata in aula per fare inserire tra i beneficiari della stessa disposizione anche qualche grosso elettore che nulla aveva a che vedere con il testo iniziale. In secondo luogo, la graduatoria definitiva è stata approvata, con molta calma, solo a fine anno. E poiché i provvedimenti di liquidazione non sono stati emessi prontamente, le somme hanno dovuto aspettare la ‘reiscrizione’ nel nuovo bilancio 2021”.
Ricorso al Tar dell’Antitrust
“Infine, più di recente – ha rivelato Barbagallo – , un ricorso al Tar proposto dall’Antitrust evidenzia errori da matita blu poiché si lamenta l’esclusione delle imprese che operano in Sicilia ma con sede legale fuori dall’Isola”.
Messina ripari e vada a casa
“In definitiva – ha concluso l’esponente dem -, se l’assessore Messina è convinto della regolarità della procedura, liquidi subito le somme. Se invece non lo è riveda immediatamente la graduatoria accogliendo i rilievi proposti e facendo cessare la materia del contendere. Ma lo faccia presto, non c’è più tempo da perdere”.
“E poi – ha concluso Barbagallo -, chiuda in bellezza: vada a casa, si ritiri, perché non è in grado di gestire la cosa pubblica”.