Sull'Isola, dall'11 al 17 luglio, l'istituto superiore della Sanità ha registrato un incremento del 70% rispetto alla settimana precedente
Allarme per i casi Covid, in risalita nelle ultime settimane in Italia così come in Sicilia. Sull’Isola, infatti, dall’11 al 17 luglio l’istituto superiore della Sanità ha registrato un incremento del 70% rispetto alla settimana precedente, con 128 contagi, 5 decessi e 95 ricoveri. Numeri largamente sottostimati dal fatto che ormai nessuno, o pochissimi, fanno il tampone, ma che ha comunque messo in allarme gli ospedali dell’Isola, come ad esempio a Villa Sofia, a Palermo, con i reparti che si sono attrezzati e in alcuni casi, soprattutto in quelli con malati fragili e con malattie polmonari, hanno sospeso le visite, permettendo l’ingresso soltanto in specifici casi e con le mascherine FFP2.
Le misure anti Covid negli ospedali di Palermo
A Villa Sofia e al Cervello si è già deciso di prorogare fino al 31 dicembre l’uso della mascherina nei pronto soccorso e nelle sale d’attesa, nei reparti con i pazienti più a rischio – a partire da quelli dove vengono somministrate le terapie oncologiche – e quando si entra in contatto con le persone anziane e fragili. La mascherina dovrà essere indossata “da tutti coloro che presentano una sintomatologia respiratoria”, precisa il direttore sanitario dell’azienda Villa Sofia-Cervello, Aroldo Rizzo, in una nota inviata al personale. L’obbligo, infatti, vale sia per chi lavora all’interno delle due strutture sanitarie che per i visitatori. Nell’eventualità di un intervento programmato o di un ricovero, invece, è sempre necessario sottoporsi al tampone che continua ad essere la prima linea di difesa per riconoscere il virus.
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