Covid, in Sicilia prorogati i commissari. Liberti: "Gli hub di Catania chiuderanno" - QdS

Covid, in Sicilia prorogati i commissari. Liberti: “Gli hub di Catania chiuderanno”

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Covid, in Sicilia prorogati i commissari. Liberti: “Gli hub di Catania chiuderanno”

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 01 Aprile 2022

L'assessore Razza firma la determina di nomina. Il commissario d Catania: "Siamo riconoscenti a tutti quei giovani che hanno lavorato senza mai guardare l'orologio”

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza ha firmato insieme al dirigente del Dasoe, Mario la Rocca, la determina assessoriale n. 9-2022 attraverso la quale, in  prosecuzione e dopo la cessazione del decreto nazionale per l’emergenza Covid, dispone una serie di provvedimenti per continuare in un regime cosiddetto ordinario la lotta alla pandemia, visto e considerato il numero dei positivi giornalieri in Sicilia, gli screening, il tracciamento e la trasmissione dei numeri  alla Regione.

Contratto sino a fine mese, ma rinnovabile

Per prima cosa all’articolo 2 l’assessore proroga “gli incarichi commissariali che avranno la durata fino alla data del 30 aprile dell’anno in corso, suscettibili di ulteriore proroga”. All’articolo 3 dispone che “I commissari ad acta, ai fini dell’espletamento  dell’incarico potranno avvalersi di tutti gli uffici e del personale dell’amministrazione regionale, centrale e periferica e di ogni altra amministrazione coinvolta, fermo restando la sede principale di assegnazione delle attività commissariali presso la sede dell’Asp di riferimento nei termini e alle condizioni previste nei pregressi decreti assessoriali”.

Prorogati i commissari di Catania, Messina e Palermo

Il provvedimento si è reso necessario, si legge sempre nella determina, ai fini “del mantenimento degli assett organizzativo e operativo e logistico tenuto conto dell’andamento della curva epidemiologica e della percentuale di soggetti che hanno completato le dosi vaccinali. Nel provvedimento si confermano quindi gli incarichi ai commissari Giuseppe Liberti, per l’area metropolitana di Catania, Alberto Firenze per quella di Messina e Renato Patrizio Costa per l’ambito della provincia palermitana, che in queste ore con l’Asp rimodula l’offerta vaccinale anticovid delle proprie strutture di città e provincia, che diventano anche sedi per la somministrazione di tamponi antigenici e per gli adempimenti di inizio e fine isolamento.

Raggiunto per telefono il commissario per la provincia etnea Pino Liberti, appreso della riconferma per un mese nella nomina ha ribadito, come appena due giorni fa aveva già detto a questa testata, che adesso si procederà riconfermando sino a dicembre gli incarichi di tutto il personale della gestione commissariale, con l’orientamento a ridurre il monte ore per ogni singolo componente della macchina operativa a seconda le esigenze che si riterranno opportune nel prosieguo della lotta alla Pandemia.

Liberti ha confermato anche oggi che, secondo il suo punto di vista, tutti e cinque gli Hub ancora operativi in provincia saranno presto chiusi “perché  – ha ribadito – visto l’andamento delle vaccinazioni si tratta di strutture molto ampie che non giustificano più un simile dispendio di risorse“.

“Prima di tutto, però, chiamerò i sindaci di Catania, Acireale, Battiati, Caltagirone, e Bronte, sedi dei cinque centri, avvertendoli di questa decisione e chiedo loro un parere.  Le vaccinazioni a questo punto potranno continuare nei presidi vaccinali dell’azienda provinciale sanitaria, già individuati, che verranno resi noti la prossima settimana“.

Contratti confermati ma con meno ore lavoro

In merito alla proroga dei contratti del personale il commissario ha aggiunto che questa era già stata deliberata per soli 15 giorni dalla direzione dell’Asp che aveva anche disposto una rimodulazione del monte orario che varrà anche per i prossimi mesi.

A conclusione Liberti si è soffermato su alcune dichiarazioni del presidente Musumeci in merito a una buona parte del personale che ha lavorato nella lotta al Covid in tutta l’Isola.

“Le parole del presidente sulla stampa, in riferimento ai ragazzi,  sono condivisibili perché gran parte di questi giovani hanno lavorato senza sosta per tutto il corso dell’emergenza. In questi due anni ci sono stati migliaia di ragazzi che hanno maturato una esperienza che va valorizzata. E io queste cose le dico da tempo. Nella mia struttura ci sono degli addetti che hanno lavorato molto al di là delle 30 ore settimanali  previste, perché votati alla causa e credo che la società catanese debba essere molto riconoscente nei loro confronti”.

Non si capisce se la riconoscenza che il commissario e il presidente tributano a queste persone preveda anche eventuali e seppure remote future stabilizzazioni finora sempre negate che però striderebbero se un giorno dovessero essere previste al di fuori delle normative vigenti”.

Giuseppe Bonaccorsi

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