Covid e Consiglio comunale Gela fra timori e polemiche - QdS

Covid e Consiglio comunale Gela fra timori e polemiche

Liliana Blanco

Covid e Consiglio comunale Gela fra timori e polemiche

venerdì 27 Agosto 2021

Chiusa una parentesi dura per la pubblica Assise, con molti cittadini che hanno messo in evidenza le differenze di trattamento tra gente comune ed eletti

Gela (CL) – Con il tampone negativo della consigliera del Pd, Alessandra Ascia, si è chiusa una parentesi complessa per il Consiglio comunale, tirato dentro una polemica che ha tirato in ballo questioni delicatissime: in primis la salute dei consiglieri, poi le differenze di trattamento fra cittadini ed eletti e le attività istituzionali.

Tutto è cominciato a fine luglio, quando è stato celebrato il Consiglio comunale sul bilancio a cui ha partecipato la consigliera Sandra Bennici. È passato qualche giorno ed è stata diffusa la notizia che la consigliera era positiva e che anche il figlio lo era al tempo dell’ultima seduta consiliare. La Bennici si è difesa dicendo che il figlio, ormai ventenne, da settimane si era trasferito nella zona balneare di Gela e che non era stato in contatto con lei. Una dichiarazione che ha sollevato qualche perplessità.

Di fatto l’Asp non si è pronunciata sulla quarantena del Consiglio comunale e della Giunta. Ne è nata una polemica e un tam tam mediatico da parte dei cittadini, in particolare sui social network. Le presunte differenze di trattamento hanno assunto toni più accesi quando hanno preso la parola persone contagiate o parenti agli “arresti domiciliari” e in attesa da giorni dell’esito del tampone per liberarsi.

“Un’attesa estenuante – ha commentato Alessandra Ascia – per chi ha la sfortuna del contagio. Troppe inefficienze anche con il servizio di raccolta dei rifiuti. A casa mia, per esempio, non è venuto nessuno per il ritiro ma solo per lasciare gli scatoloni per l’indifferenziata. I tamponi prelevati a Gela devono essere processati in loco e non a Caltanissetta. A distanza di 17 mesi ci sono troppi ritardi e la gente è costretta ad aspettare a casa anche 4/5 giorni per ottenere l’esito del secondo o terzo tampone per liberarsi dall’isolamento. Stare a casa d’estate è veramente difficile”.

Sulla questione ha detto la sua anche il presidente del Consiglio comunale Totò Sammito: “Il contatto diretto con un caso Covid deve essere faccia a faccia, con una distanza inferiore a due metri e per almeno 15 minuti. Il contatto non c’è stato in nessun caso e ci sono le registrazioni che lo dimostrano. L’Aula è dotata delle misure di sicurezza dall’ingresso e all’uscita, la sanificazione delle mani, pannelli in plexiglas, separatori, distanza di sicurezza, mascherine. Queste sono le motivazioni che ho inviato alla direzione dell’Asp per le quali l’azienda ha ritenuto di non emettere il provvedimento di quarantena per i consiglieri”.

La maggioranza ha chiesto le dimissioni della Bennici: “Mentre noi ci vaccinavamo e lanciavamo appelli alla vaccinazione – hanno scritto i gruppi consiliari a sostegno dell’Amministrazione – lei, per nascondere le sue malefatte, osava affermare di essersi contagiata in Consiglio comunale, quando è noto che tutti i colleghi della Civica assise sono risultati negativi ai tamponi. Un atteggiamento che rasenta la calunnia. Ammalarsi non è reato, non è una colpa. Comportarsi in maniera superficiale, nascondendo la malattia e mettendo a rischio anche tutti noi è gravissimo, e potrebbe configurare un reato: quello di epidemia dolosa. La consigliera Bennici per settimane ha tenuto comportamenti deprecabili con i quali è riuscita a creare un danno d’immagine alla classe politica. In un momento così delicato, pensare che un personaggio del genere appartenga alla Commissione Sanità ci fa rabbrividire. Per questo, chiediamo le sue immediate dimissioni da componente della Commissione e auspichiamo nuovi, drastici provvedimenti non appena entreremo in possesso della relazione dell’Asp che chiarirà tutti i dettagli di questa vicenda”.

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