Covid, Gimbe, rallenta incremento settimanale nuovi casi,+20% - QdS

Covid, Gimbe, rallenta incremento settimanale nuovi casi,+20%

Antonino Lo Re

Covid, Gimbe, rallenta incremento settimanale nuovi casi,+20%

giovedì 05 Agosto 2021

Lo evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo al periodo 28 luglio-3 agosto. Risalgono risalgono le somministrazioni delle prime dosi, 1 milione in 7 giorni

Rallenta, attestandosi al 20%, la crescita settimanale dei nuovi casi di infezione da virus Sars-Cov-2. Ma continuano a salire i ricoverati in area medica e in terapia intensiva con un incremento settimanale rispettivamente del + 36,3% e 36,5%. Lo evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo al periodo 28 luglio-3 agosto. In particolare, rispetto alla settimana precedente, si nota un incremento di nuovi casi (38.328 rispetto a 31.963, pari a +19,9%) ma una sostanziale stabilità dei decessi (120 rispetto a 111, + 8,1%).

Aumentano anche le persone in isolamento domiciliare (91.762 rispetto a 68.510, +33,9%), i ricoveri con sintomi (2.196 rispetto a 1.611, +36,3%) e le terapie intensive (258 rispetto a 189, +36,5%%). Inoltre, in tutte le Regioni, ad eccezione della Provincia Autonoma di Trento e del Lazio, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi mentre in 4 Province si registrano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Cagliari (303), Ragusa (236), Caltanissetta (197) e Lucca (172).

“I nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – continuano a salire, seppur a un ritmo meno sostenuto rispetto alla settimana precedente, ma rimangono indubbiamente sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti”. L’aumento di contagi si riflette, con qualche settimana di ritardo, sui casi gravi.

“Dopo i primi segnali di risalita – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari Gimbe – si conferma un netto incremento percentuale dei ricoveri e terapie intensive”. In termini assoluti, “il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica è passato dal minimo di 1.088 del 16 luglio ai 2.196 del 3 agosto, mentre quello delle intensive dal minimo di 151 del 14 luglio ai 258 del 3 agosto”. Al momento, però, le percentuali di occupazione a livello nazionale rimangono molto basse (4% in area medica e 3% nelle terapie intensive) anche se con notevoli differenze regionali.

Dopo oltre un mese di decremento, torna a risalire la percentuale di prime dosi di vaccino sul totale di quelle somministrate: “Nella settimana 26 luglio-1 agosto sono state infatti poco più di 1 milione, pari al 29,5% del totale”.

Ma la campagna vaccinale, che ora punta tutta sui vaccini a mRna, ha dosi insufficienti a mantenere il ritmo. Lo evidenzia il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Al 4 agosto (ore 6.09) risultano consegnate 72.149.518 dosi, da cui vanno sottratte 255.050 dosi di Johnson & Johnson non utilizzate e restituite.

Dopo il picco di consegne registrato tra il 28 giugno e il 4 luglio (5.669.727 dosi), nelle due settimane successive le forniture settimanali si sono attestate intorno a 2,6 milioni di dosi, per scendere a 2,5 milioni nella settimana 19-25 luglio e risalire a quota 2,7 milioni la scorsa settimana. Cala però, nell’ultima settimana, il numero di somministrazioni (3.397.134) e la media giornaliera (445.908 dosi al giorno), anche a causa del mancato aggiornamento dei dati da parte della Regione Lazio a seguito dell’attacco hacker.

Tuttavia, precisa Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, “il numero di somministrazioni giornaliere non riesce a decollare sia per la limitata disponibilità di vaccini a mRNA, sia perché non vengono più utilizzati quelli a vettore adenovirale per le prime dosi”. In particolare, spiega Gimbe, AstraZeneca viene impiegato quasi esclusivamente per i richiami mentre “la limitata disponibilità di dosi di vaccini a mRNA ostacola, a breve termine, la possibilità di accelerare la vaccinazione negli under 60, oltre che di convincere gli over 60 ancora scoperti che rifiutano i vaccini a vettore adenovirale”.

Al 4 agosto il 65,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid e il 56% (ovvero 33,1 milioni) ha completato il ciclo vaccinale. Ma a fronte di una variante delta ormai prevalente, oltre 2,7 milioni di over 60 sono ancora completamente o parzialmente scoperti dalla protezione vaccinale: di questi, in particolare 1,98 milioni non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose (con differenze regionali che vanno dal 19% della Sicilia al 6,2% della Puglia) e 0,77 milioni devono ancora fare la seconda dose.

Persiste, commenta Nino Cartabellotta, presidente Gimbe, “l’esitazione vaccinale degli over 50, difficilmente raggiungibili senza una strategia capillare di chiamata attiva; sembra inoltre poco realistica la possibilità di coprire con il ciclo completo il 60-65% della fascia 12-19 prima dell’inizio dell’anno scolastico, visto che il 63,4% non ha ancora effettuato nemmeno una dose, con notevoli differenze regionali”.

Quanto alla terza dose, al momento, prosegue Cartabellotta, “non ci sono evidenze sufficienti per definire indicazioni, tempi e modalità di somministrazione”.

Per ora, “sono tre le certezze: innanzitutto, non esiste alcun test affidabile per identificare i potenziali candidati, i quali al momento vengono individuati nelle persone più a rischio di malattia severa e negli operatori sanitari; in secondo luogo, l’incremento delle diagnosi di Covid-19 e il ricovero di persone vaccinate con doppia dose potrebbero essere un indicatore indiretto di una ridotta protezione immunitaria; infine, la somministrazione della terza dose rimane al momento off label e deve essere autorizzata dalle autorità regolatorie”.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017