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Covid, Ministro Bianchi, “Ora vacciniamo i ragazzi nelle scuole”

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Covid, Ministro Bianchi, “Ora vacciniamo i ragazzi nelle scuole”

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mercoledì 12 Gennaio 2022

Spunta l'ipotesi degli hub vaccinali nelle scuole. A dirlo è il Ministro dell'Istruzione, "Volgiamo portare il vaccino il più possibile agli alunni, ci stiamo lavorando"

Non solo l’allungamento dell’anno scolastico, c’è anche l’ipotesi di allestire hub vaccinali nelle scuole. “Non è una soluzione impensabile”. A dirlo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in una intervista.

“Vogliamo portare il vaccino il più vicino possibile agli alunni, abbiamo avviato un ragionamento con la struttura commissariale, che ci sta lavorando. Ma bisogna tenere conto delle diverse esigenze tra la fascia 12-19 anni, in cui abbiamo il 74% dei ragazzi con la seconda dose e l’85% con la prima, quindi bisogna solo completare le vaccinazioni, e i bambini più piccoli, per i quali la campagna vaccinale è iniziata da meno di un mese e i numeri sono inevitabilmente più bassi”.

Allungamento anno scolastico

Quanto alla possibilità di allungare l’anno scolastico in estate, Bianchi afferma che “finora non è stato perso nemmeno un giorno di scuola, a differenza degli anni passati. Nel caso dovesse andare diversamente nei giorni a venire, possiamo ragionare su questa ipotesi, sempre confrontandoci con le Regioni”.

Bianchi, “La Dad non è il demonio, ma ci sono regole precise”

“Per ora i problemi riscontrati sono gestibili” dice il ministro dell`Istruzione Patrizio Bianchi in un’intervista a La Stampa, “e siamo attrezzati per affrontare un eventuale peggioramento del quadro”. L`importante è affermare un principio, cioè che “la scuola resta aperta e in presenza, una scelta portante di questo governo”, sottolinea.

Di fronte al possibile aumento di contagi e assenze tra studenti e docenti, l`indicazione, che suona come un avvertimento per presidi, sindaci e governatori, è chiara: “Il ricorso alla didattica a distanza non può essere indiscriminato, ci sono regole precise da seguire”.

Associazione nazionale presidi, “200 mila casi dad in una settimana”

Secondo l`Associazione nazionale dei presidi, potremmo ritrovarci con 200mila classi in Dad nel giro di una settimana, “Io non escludo né affermo niente, ma siamo pronti ad affrontare tutte le situazioni, anche quelle più estreme. In Italia abbiamo 365mila classi, allo stato attuale non c`è questo scenario, poi può darsi che ci sia un aumento nei prossimi giorni, ma il tema non è se ci sarà o meno un maggiore ricorsoalla formazione a distanza. Che, comunque, non è il demonio, ma uno strumento da usare in modo specifico e per un tempo specifico”.

“Abbiamo fatto una norma, il decreto del 5 gennaio, che dà una linea di marcia chiara: la scuola deve essere aperta e, nel caso, deve essere l`ultima a chiudere – ribadisce il ministro – . E abbiamo definito regole precise per usare la didattica a distanza, che non può essere un provvedimento generalizzato, preso a livello regionale o comunale, e senza giustificazioni.

Lo screening

Poi c`è la questione dello screening, la necessità di garantire i tamponi a tutti gli studenti: “Abbiamo dato 92 milioni alla struttura del generale Figliuolo per fare accordi con le farmacie e offrire tamponi gratuiti ai ragazzi delle scuole secondarie. Le nostre sono risposte precise, le foto con le file davanti alle farmacie in attesa dei test le possiamo fare tutti”.

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