Covid, nuova variante rilevata in Sudafrica, perchè è molto pericolosa - QdS

Covid, nuova variante rilevata in Sudafrica, perchè è molto pericolosa

Luigi Ansaloni

Covid, nuova variante rilevata in Sudafrica, perchè è molto pericolosa

giovedì 25 Novembre 2021

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) si sta diffondendo anche in altri Paesi, e ha contagiato alcune persone in Sudafrica: "Molte mutazioni pericolosi"

Come se non bastasse la quarta ondata in arrivo in Italia, arriva la notizia di una nuova variante, la B.1.1.529, tilevata per la prima volta in Sudafrica.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) si sta diffondendo anche in altri Paesi, e ha contagiato alcune persone in Sudafrica.

Molte mutazioni

Gli esperti hanno confermato che la B.1.1.529 porta con sé un numero “estremamente elevato” di mutazioni del virus, che potrebbero causare a loro volta nuove ondate di malattia ed eludere ulteriormente le nostre difese immunitarie e vaccini. L’Oms l’ha inserita nella lista delle “Vum” (“variants under monitoring”, “varianti sotto monitoraggio”).

Si tratta di una variante con molti cambiamenti genetici rispetto al virus originario, che potrebbe rappresentare un rischio futuro. Ma le prove del suo impatto a livello fenotipico o epidemiologico non sono attualmente chiare, e richiedono un monitoraggio e una valutazione continue in attesa di nuove evidenze scientifiche.

Finora, dal sequenziamento genomico, sono stati individuati dieci casi. Il primo in Botswana, dove ora sono stati sequenziati tre casi.

Altri sei sono stati confermati in Sudafrica, e uno a Hong Kong in un viaggiatore di ritorno dal Sudafrica.La variante in questione presenta 32 mutazioni della ormai nota proteina spike, la parte del virus che la maggior parte dei vaccini autorizzati utilizza per stimolare il sistema immunitario contro il Covid. Le mutazioni possono influenzare la capacità del virus di infettare le cellule e diffondersi, ma rendono anche più difficile per le cellule immunitarie attaccare l’agente patogeno. Questo significa che un alto numero di mutazioni potrebbe aiutare il virus a eludere l’immunità. 

Il dottor Tom Peacock, un virologo dell’Imperial College di Londra, è rimasto sorpreso dalla quantità incredibilmente elevata di mutazioni spike potrebbe essere motivo di vera preoccupazione. Speriamo non sia molto trasmissibile”.

La variante Delta Plus

Intanto variante Delta Plus, “sbarcata” anche in Italia, rischia di scombinare ancora una volta i piani.

Lo dice Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza: “Siamo a un 15-20 per cento in più. Per capirci si presenta come più contagiosa del morbillo, ai livelli della varicella. Questo significa che un positivo è in grado di infettarne addirittura 8-9 contro gli 1-2 del virus originario e i 6-7 della Delta. Il pericolo consiste nella maggiore diffusività del virus”, sottolinea il professore. 

“Da qui la necessità di correre con le terze dosi e di insistere con le prime in quella fetta ancora grande di popolazione che non si è immunizzata”.

Il problema tamponi

I tamponi rapidi ormai da qualche giorno sono stati “presi di mira” per la loro poca affidabilità e le cose potrebbero anche peggiorare.

Anche perché la Delta plus può sfuggire ai tamponi rapidi con ancora più facilità.

La già nota percentuale di errore (intorno al 30%) rischia di diventare volano di migliaia di focolai. “In Italia i primi casi di Delta Plus, per fortuna ancora pochi, sono già stati isolati, in Gran Bretagna costituiscono il 15-20% dei nuovi positivi ed in un paio di mesi saranno predominanti. E l’Italia, come accaduto con la Delta, seguirà a ruota – spiega Ricciardi -. Con questo indice di contagio così alto, ogni positivo che dovesse sfuggire al radar dei test rapidi (che rilevano con maggior difficoltà la carica virale) è in grado di dar vita ad un cluster. Dobbiamo intervenire in tempo e limitare la concessione del Green Pass ai vaccinati e ai guariti”. 

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