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Covid, quarta dose del vaccino, il parere della Simit Sicilia

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Covid, quarta dose del vaccino, il parere della Simit Sicilia

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giovedì 30 Dicembre 2021

Quale la reale efficacia della quarta dose? Avremmo bisogno anche di una quinta dose? Quali controindicazioni all'ulteriore iniezione di vaccino? Ecco le risposte dell'esperto infettivolgo

Ipotesi quarta dose vaccino anti Covid-19: un’opzione che potrebbe essere realtà anche in Italia, secondo quanto indicato recentemente da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità del Ministero della salute, sull’esempio di Israele, primo paese al mondo ad aver già avviato questa strategia contro lo “tsunami Omicron”.

Tante le domande che interessano il nostro Paese in riferimento a tale possibile svolta storica: quale la reale efficacia della quarta dose? Avremmo bisogno anche di una quinta dose? Quali le controindicazioni alla somministrazione di questa ulteriore iniezione di vaccino?

Al fine di orientarci in questa questione, tutt’altro che definita, abbiamo sentito il parere di Antonio Davì, infettivologo e Presidente regionale Simit (Società Italiana Malattie Infettive e tropicali) che ha illustrato il suo parere, anche in riferimento alla tanto dibattuta controversia sull’utilizzo o meno della mascherina a fronte di ulteriori dosi di vaccino effettuate.

Dottore Davì, secondo lei la quarta dose di vaccino anti COVID19 è necessaria per fermare la pandemia? Di quanto aumenterebbe la protezione contro il virus? Per quali categorie è più urgente? Quali possono invece essere escluse? 

“La quarta dose con i vaccini attuali, in attesa di un vaccino specifico verso la variante Omicron, è proponibile, come stiamo osservando in Israele – apre Davì – E’ necessaria per tutte le categorie di età sopra i diciotto anni sicuramente e nei pazienti cosiddetti fragili diviene prioritaria. Di quanto aumenterebbe la protezione contro il virus questo lo si potrà sapere gradatamente con gli studi che verificheranno le percentuali di risposta anticorpale. Attualmente non esistono proposte di una quarta dose nei soggetti sotto i 12- 18 anni e, quindi, queste classi di età adesso non hanno priorità”.

Riguardo ai tempi di effettuazione della quarta dose dopo quanti mesi dalla terza si dovrebbe fare? E cosa può dirci riguardo la durata attuale del green pass, stabilita a sei mesi?

“A mio parere la quarta dose potrebbe essere effettuata dopo quattro o sei mesi dalla terza. Del resto esistono altri esempi di vaccini (come contro il tetano o la difterite nei bambini) che vengono attualmente eseguiti con varie scadenze e in diverse dosi. Avere di recente portato la scadenza del green pass a sei mesi è giusto ed è giustificato dalla durata dello stato immunitario indotto dai vaccini che, come si è visto, si riduce notevolmente dopo cinque – sei mesi”.

A suo parere ci sarà anche una quinta dose di vaccino, una sesta, ogni quanti mesi propone di vaccinarsi ciclicamente? 

“Alla luce dei dati epidemiologici attuali e delle possibili comparse di nuove varianti non si può prevedere, attualmente, quante dosi saranno necessarie per il mantenimento di uno stato immunitario sufficientemente protettivo. Molto probabilmente si spera che l’attenuazione della contagiosità di questo virus nel tempo possa consentire un richiamo annuale, come adesso accade con il virus dell’influenza”.

Quarta dose: può riferirci le possibili controindicazioni e le categorie più esposte a rischi con il vaccino?

“Così come accade con la terza dose un’eventuale quarta dose in gravidanza o in altri target di pazienti, dai neoplastici ai broncopatici cronici o cardiopatici o diabetici, non porta con sé particolari controindicazioni. Certamente la vaccinazione non va effettuata in pazienti febbrili, ricoverati o con gravi quadri polmonari o stati settici in atto. I pazienti con trombofilia sono sempre quelli più a rischio, ma per questi valgono le stesse regole di sempre: bisogna infatti valutare tale stato con degli esami ematochimici”.

Quarta dose e mascherina: insieme come garanzia contro le varianti come Omicron? Possiamo invece togliere la mascherina con la quarta dose? 

“L’abbinamento della quarta dose con l’uso delle mascherine potrebbe essere limitato solo in ambienti affollati come teatri, cinema, palestre, laddove dovessero comparire nuove varianti che potrebbero apportare un’eventuale maggiore contagiosità – chiude l’esperto – Adesso, dopo la seconda o, peggio, la terza dose di vaccino, alcuni pazienti, per la verità pochissimi, sono stati contagiati, ma con la comparsa di sintomi lievi e tali da non giustificare ricoveri ospedalieri nei reparti ordinari o nelle rianimazioni. Anche il rischio di decessi è improbabile. Attualmente consiglio, anche con la terza dose, di utilizzare la mascherina, soprattutto negli ambienti chiusi così come sui mezzi di trasporto. Questo virus cambia in continuazione creando delle varianti che per fortuna, fino ad adesso, sono state controllate dagli attuali vaccini. Il nuovo vaccino Novavax costruito con proteine ricombinanti potrebbe tranquillizzare i più riottosi, attualmente in numero di circa sei milioni, a vaccinarsi”.

In attesa di definitive conferme scientifiche sull’efficacia della quarta dose di vaccino anti COVID19 sulla scia dello studio in atto in Israele allo Sheba Medical Center a Tel Hashomer, in Israele, un intenso monito alla prudenza, alla vaccinazione su larga scala e al rispetto preventivo delle norme anticontagio, a partire dal corretto utilizzo della mascherina.

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